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A Cutro anche il Governo è naufragato a 40 metri dalla riva

L'editoriale del direttore Nico Perrone

Pubblicato:08-03-2023 18:28
Ultimo aggiornamento:08-03-2023 18:28

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ROMA – Era a 40 metri dalla riva l’imbarcazione carica di migranti che si è spaccata sulla secca del mare di Cutro in Calabria. Poche decine di metri dalla terraferma. Non è bastato essere così vicini, senza aiuto 72 persone, anche bambini, sono morti affogati. Domani la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha deciso di riunire il Consiglio dei ministri proprio nella cittadina teatro del dramma, dove presenterà le misure che verranno adottate per evitare il ripetersi di altre tragedie.

Ieri il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, è tornato in Parlamento per spiegare che cosa è successo e, soprattutto, la sequenza degli eventi, chi è intervenuto per fare cosa. Alla fine, rimane l’amaro in bocca, perché l’impressione che resta è che quanto successo sia colpa di una grande sottovalutazione. Con la nave della Guardia di Finanza costretta a rientrare nel porto a causa del mare mosso, mentre nessuno a quel punto ha messo in allarme la Guardia costiera meglio attrezzata per operare in situazioni critiche. Niente, solo pattuglie di agenti e ambulanze mandate sulla spiaggia in attesa dei ‘clandestini’. E così, a 40 metri dalla riva, l’imbarcazione che doveva salvare le persone da fame e guerre in casa loro si è trasformata in 72 bare. Il confronto politico si è subito acceso in duro scontro: con Pd e M5S in testa che accusano il Governo Meloni di puntare solo alla sicurezza e al blocco dell’invasione dimenticandosi dell’obbligo, sempre e prima di tutto, di salvare vite umane. 

Dalla maggioranza del centrodestra si replica ricordando tutte le stragi simili avvenute durante i governi del centrosinistra, alla fine un gioco macabro su quanti morti pesano da una parte e dall’altra. In attesa della prossima tragedia, perché è chiaro che stando così le cose non si potranno evitare. Ma cosa pensano gli italiani, i cittadini semplici, di come sta operando il Governo su questi temi? Nell’ultimo sondaggio Swg gli italiani bocciano più l’Europa che l’Italia: l’84 per cento infatti giudica poco o del tutto efficace la politica europea sull’immigrazione rispetto al 74% che punta il dito contro il governo italiano. Per quanto riguarda le azioni da intraprendere per evitare simili tragedie , il 77% pensa che occorre prima di tutto investire nello sviluppo economico dei paesi di partenza; il 74% collaborare con i paesi africani e asiatici per impedire le partenze; il 66% rafforzare i pattugliamenti delle coste per poter prestare soccorso; il 61% agevolare e aumentare gli ingressi di immigrati regolari; il 45%  vuole limitare l’attività delle navi ong mentre il 44% vuole invece sostenere e agevolare le ong; il 41% un blocco navale per respingere le imbarcazioni. Quanto alla percezione delle ragioni delle tragedie dei migranti, il 39% pensa sia dovuto alle eccessive aperture agli arrivi; il 30% allo scarso impegno delle autorità nel soccorrere le imbarcazioni; il 13 pensa che la responsabilità sia solo dei migranti, il 9% all’inefficienza dei soccorsi. 


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