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Tg Mondo Hi-Tech, edizione dell’8 marzo 2023

Si parla di accordo Asi-Dis; riciclo batterie; fotopolimeri Enea; fotorivelatori per 'vedere' attraverso gli oggetti

Pubblicato:08-03-2023 15:54
Ultimo aggiornamento:08-03-2023 15:54
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ACCORDO ASI-DIS SU REGOLE ACCESSO NAVIGAZIONE UE GALILEO

Segnali dal cielo più sicuri: la navigazione satellitare sarà a supporto della sicurezza pubblica. Firmato dal presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana Giorgio Saccoccia e dal direttore del Dipartimento delle Informazioni per la Sicurezza Elisabetta Belloni un Accordo di Programma sullo sviluppo, all’interno del programma europeo di navigazione Galileo, delle capacità necessarie per consentire l’utilizzo del servizio PRS (Public Regulated Service), il servizio erogato sotto il controllo governativo per i soli utenti autorizzati. Le risorse richieste ad assicurare lo sviluppo del servizio PRS sono definite nel Piano Triennale di Attività dell’ASI. Il programma di interventi contribuirà, in particolare, allo sviluppo delle infrastrutture necessarie all’implementazione del servizio PRS e alla ricerca e innovazione finalizzate alla realizzazione dei ricevitori, con il coinvolgimento degli utenti autorizzati delle categorie Sicurezza, Difesa, Gestione emergenze e infrastrutture critiche. Galileo è il sistema globale di navigazione satellitare, ha enormi potenzialità di impiego in differenti settori e consisterà di 30 satelliti (27 operativi e tre di riserva) orbitanti su 3 piani inclinati sull’equatore.

AL 2050 IN UE RICAVI SETTORE RICICLO BATTERIE A 6 MLD

Le batterie dei veicoli elettrici secondo le direttive europee possono avere un solo destino dopo l’utilizzo: il riciclo. Dopo l’impiego a bordo di auto, furgoni o altri mezzi, gli accumulatori sono chiamati prima a una second life per applicazioni stazionarie pubbliche o private – a supporto di reti elettriche e fonti rinnovabili – per poi venire avviati al riciclo per recuperare tutti i preziosi materiali che li compongono. Un business con grandi prospettive di sviluppo, in cui l’Italia può recitare un ruolo da protagonista. Secondo uno studio Motus-E, Strategy& – business unit di consulenza strategica di PricewaterhouseCoopers – e Politecnico di Milano, che al 2050 stima fino a poco più di 6 miliardi di euro i ricavi generati in Europa dalla vendita di nichel, cobalto e litio riciclati. L’Italia può inserirsi per dare vita a una nuova filiera industriale, forte di una conclamata esperienza trasversale nel riciclo. Considerando solo le batterie delle auto elettriche che si troveranno già sul territorio nazionale, e senza contare tutto l’indotto del comparto, i ricavi di questa attività si attesteranno nella Penisola tra i 400 e i 600 milioni di euro, con una vertiginosa prospettiva di aumento al naturale crescere del parco elettrico circolante. E non solo, perché il giro d’affari può espandersi ulteriormente, e più velocemente, anche importando accumulatori da riciclare dall’estero.

DA ENEA NUOVI FOTOPOLIMERI PER SISTEMI OTTICI SMART

Dispositivi innovativi, in materiale polimerico, attivabili a distanza da sorgenti luminose e destinati a numerose applicazioni nel campo della sensoristica energetica e ambientale. È quanto si propone di realizzare il progetto europeo PULSE-COM partendo da un brevetto sviluppato congiuntamente da Enea e Cnr, in collaborazione con l’Università di Grenoble (Francia), e già esteso a Europa e Stati Uniti. Si tratta di materiali polimerici di nuova generazione che si deformano quando sono sollecitati dalla luce, sia naturale che artificiale. In particolare, quando questi materiali sono sotto forma di film sono in grado di piegarsi grazie ad un meccanismo che modifica la geometria molecolare a causa della radiazione luminosa, spiega il responsabile scientifico del progetto, Giuseppe Nenna, ricercatore Enea del Laboratorio Nano materiali e dispositivi del Centro Ricerche di Portici (Napoli). Il polimero fotomobile dotato di opportuni contatti elettrici- aggiunge- può essere utilizzato per realizzare sensori e interruttori che attualmente non sono in commercio”. I dispositivi saranno integrati in sistemi optoelettronici più complessi attraverso una ricerca “incrementale ad alto rischio” con l’obiettivo di arrivare alla realizzazione di applicazioni all’avanguardia come opto-interruttori, opto-microvalvole e sistemi di raccolta energetica.


DA UNIVERSITÀ L’AQUILA MODO PER ‘VEDERE’ ATTRAVERSO OGGETTI

Il dipartimento di Scienze fisiche e chimiche dell’università dell’Aquila ha guidato un gruppo di ricercatori internazionali nella realizzazione di una nuova classe di fotorivelatori Terahertz, che sfruttano le proprietà quantistiche dei ‘semimetalli topologici’, come il di tellururo di cobalto (CoTe2). I fotorivelatori Terahertz sono dispositivi che convertono le onde luminose a frequenza Terahertz in segnali elettrici, che possono essere facilmente rilevati e analizzati. Il Terahertz è una regione dello spettro elettromagnetico compresa tra le microonde e l’infrarosso, di grande interesse per molte applicazioni, tra cui l’imaging medico, i body scanner per la sicurezza aeroportuale e la comunicazione wireless ad alta velocità. A differenza dei raggi X – spiega l’ateneo aquilano in una nota – la radiazione Terahertz non ha abbastanza energia per ionizzare gli atomi e causare danni al Dna delle cellule. Inoltre, questa tecnologia ha la capacità di penetrare materiali opachi come la plastica, la carta e le fibre tessili, consentendo la rilevazione di oggetti nascosti o il monitoraggio non distruttivo in aree inaccessibili.

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