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Selezionati trenta progettisti per la nuova cappella nel bosco a La Verna

Il 18 ottobre verrà proclamato il vincitore. I lavori per la costruzione sono previsti per febbraio 2024, con termine a giugno

Pubblicato:08-03-2023 13:47
Ultimo aggiornamento:08-03-2023 13:49
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La Verna
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BOLOGNA – L’appello a candidarsi al concorso per proporre il progetto che porterà alla costruzione di una nuova, piccola cappella di preghiera nel bosco della Verna è andato a segno. Lanciato il primo dicembre scorso, il laboratorio-concorso era rivolto a progettisti, architetti e ingegneri edili: si sono proposti in 69 (da tutt’Italia) e tra loro ne sono stati selezionati 30 (hanno un’età inferiore a 49 anni) per i quali inizia ora la ‘fase 2’ del progetto lanciato in occasione dell’ottavo centenario di un evento centrale della vita di San Francesco d’Assisi: quando nel 1224, su uno sperone roccioso dove oggi sorge il Santuario della Verna, nell’aretino, ricevette le Stimmate, le cinque piaghe di Gesù crocifisso.

Per celebrare questa ricorrenza, la comunità dei Frati minori del Santuario e il Centro studi per l’architettura sacra della Fondazione Lercaro di Bologna, in collaborazione con il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna, hanno appunto deciso di costruire una nuova, piccola cappella di preghiera proprio nel bosco della Verna. È stata quindi lanciata una ‘call’ per selezionare 30 giovani progettisti, architetti e ingegneri edili perché propongano le loro idee sotto forma di concorso.
“La risposta è stata buona, oltre le aspettative”, dice Claudia Manenti, responsabile del Centro studi per l’architettura sacra della Fondazione Lercaro: “Abbiamo avuto la risposta e l’interesse di persone pur giovani ma con esperienze importanti, come anche di neolaureati con esperienza solo universitaria. Ci ha fatto piacere vedere un’attenzione e un desiderio di partecipare all’opportunità proposta da questo bando che è, comunque, esigente; chiediamo, infatti, una partecipazione a tutti i momenti formativi” che precedono la fase di elaborazione delle idee progettuali da presentare al concorso.

Ora, infatti, i 30 selezionati parteciperanno a un percorso formativo che inizia il prossimo 10 marzo per concludersi a giugno. Si tratta di un laboratorio che si articola in sei giornate di studio a Bologna, con lezioni frontali e visite a chiese e cappelle del territorio, a cui si aggiungono due momenti forti proprio a La Verna, di tre giorni ciascuno, all’inizio e alla fine del percorso, per inserire la proposta architettonica all’interno della spiritualità del luogo, con un’attenzione alla ricerca di sè e della relazione con Dio e con la natura. Poi largo alle idee: i progetti dovranno essere presentati entro il 3 ottobre e il 18 di quello stesso mese si conoscerà il vincitore. I lavori per la costruzione vera e propria della cappella sono previsti per il febbraio 2024, con termine a giugno.



A LA VERNA SPIRITUALITÀ E NATURA VIVONO IN SIMBIOSI

Alle porte, dunque, c’è il momento esperienziale a La Verna con cui “riproponiamo una formula già sperimentata per tre anni con giovani artisti nei ‘Percorsi di riavvicinamento: artisti contemporanei a confronto con il mistero cristiano’ e che ha dato risultati molto buoni e di grande soddisfazione. Gli architetti hanno forse uno sguardo più concreto, ma a loro -dice Manenti- proponiamo di entrare nel ‘genius loci’, nello spirito del luogo, nella spiritualità francescana e dentro un’architettura che a La Verna vive in simbiosi con la natura; proponiamo di entrare in una sensibilità speciale, locale” e particolare. Dunque, indispensabile per avere la ‘sensibilità’ migliore per immaginare poi la nuova cappella. “Non si fa un progetto lì se non si conosce quel luogo, se non se ne è assorbita la peculiarità: per questo diamo l’opportunità di viverlo” in una stagione dell’anno in cui minore è la presenza dei turisti e maggiore può essere lo spazio “per il confronto, l’esplorazione e l’assorbimento della spiritualità. A La Verna in questo periodo dell’anno è forse più freddo, ma si sperimenta meglio la profondità di questo posto, qui il vangelo è ‘incarnato’ dalle pietre e dalla comunità che vi abita”, spiega Manenti.

L’INTERESSE PER IL PROGETTO

Il progetto di una nuova, piccola cappella di preghiera nel bosco della Verna ha attirato anche la curiosità di altri che non possedevano però i requisiti per proporsi: stante questo interesse, è stato aggiunto al percorso del laboratorio in presenza, un corso da remoto (il webinar “Il progetto di una cappella di preghiera” sul sito www.fondazionelercaro.it/centro-studi/) che si affiancherà alle lezioni frontali previste a Bologna. “È una proposta che sta riscuotendo molto successo, riconosce 20 crediti formativi per architetti e unisce contenuti architettonici, liturgici e spirituali: questo potrà anche creare una community attorno al progetto che va oltre i confini nazionali”, auspica Manenti. Chi segue il webinar, inoltre, potrà partecipare in presenza al momento di confronto a Venezia sul tema delle ‘Vatican chapels’. L’idea della cappella nel bosco nasce del resto proprio dall’esperienza delle ‘Vatican chapels’, proposta dal Vaticano per la Biennale di architettura del 2018, che ha visto realizzare a Venezia diverse cappelle progettate da architetti di fama internazionale.


Le aspettative sono alte. “Il primo gol che abbiamo realizzato è aver raggiunto l’interesse di 69 giovani progettisti, già questo è un obiettivo raggiunto e buono, prova l’interesse per questo tipo di riflessione e avventura”, afferma frate Francesco Brasa, Padre Guardiano del Santuario. “Ora si tratta di passare alla seconda fase, quella della formazione che attendiamo da molto tempo: prepararla ha richiesto molto impegno, ma si assapora il momento in cui si passa ad una fase di concretezza e, in base alla presentazione delle candidature, confidiamo che potrà venirne del buono”, confida il religioso. Il gruppo che è stato selezionato “lascia ben sperare, ma ora dovrà conoscere bene La Verna come luogo e con il suo linguaggio, ma anche entrare in relazione con la committenza che siamo noi frati, primi fruitori” della struttura che dovrà sorgere.

TUTTI I PROGETTI IN MOSTRA

Tutti i progetti, oltre al vincitore, saranno esposti in una mostra nella sede della Fondazione Lercaro a Bologna, dal 19 ottobre di quest’anno. Per sostenere anche finanziariamente questa proposta, si è riunita una cordata di realtà imprenditoriali che hanno appoggiato di loro iniziativa il progetto. Tra loro, Luca Cordero di Montezemolo, la Famiglia Lebole-Banci, Mario e Carla Magni. Ci sono poi la Fondazione Baracchi e alcune realtà imprenditoriali dell’aretino come SEM.AR, Tremagi, Chimet e TreEmme. E poi c’è Devotio, l’expo di prodotti e servizi per il mondo religioso, fiera che si tiene a Bologna ogni due anni. L’opera sarà dunque possibile grazie al loro contributo.

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