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Genova, papà vittima del ponte Morandi: “Concessione ancora in mano ad assassini”

“Il sistema marcio che ha consentito il crollo del Ponte Morandi è ancora più che vitale ed inserisce rattoppi sulle falle, ma potrebbe mietere nuove vittime"

Pubblicato:08-03-2021 17:59
Ultimo aggiornamento:08-03-2021 17:59

PONTE MORANDI
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GENOVA – “La Radura della memoria ci aiuta a ricordare. Per il resto, è solo dolore perché ce li hanno assassinati, non c’è altro termine. Vedo quel ponte e vedo che hanno assassinato mio figlio e altri 42 angeli. Ora ci rimangono la giustizia e il ricordo”. Così Giuseppe Matti Altadonna, padre di Luigi, una delle 43 vittime del crollo di Ponte Morandi, oggi pomeriggio a Genova, a margine della presentazione del nuovo allestimento della Radura della memoria, sotto il nuovo viadotto autostradale.

E’ una vergogna italiana che la concessione sia ancora in mano ad Autostrade per l’Italia- aggiunge- lo abbiamo detto dal presidente della Repubblica ai ministri, a tutti. Abbiamo chiesto un incontro al nuovo governo, al presidente Draghi, al ministro delle Infrastrutture e a quello della Giustizia: speriamo che presto ci ricevano per affrontare il tema concessioni perché che degli assassini continuino a gestire denaro pubblico non è bello”.

Altadonna è, invece, soddisfatto di come sta procedendo il processo: “La Procura e il Tribunale stanno lavorando bene. L’importante è che non si perda”.


POSSETTI: DRAGHI CI INCONTRI PER VEDERE NOSTRO DOLORE

“I nostri morti al momento hanno alcuni segni tangibili di memoria e sono il grande impegno profuso per le indagini, l’impegno processuale e la Radura della Memoria a Genova. Oggi questa Radura, embrione di ricordo, in attesa del memoriale, acquisisce nuova luce e diventa parte della città, auspichiamo che acquisisca vitalità e possa mantenere saldo il ricordo”. Così, in una nota, la presidente del comitato Ricordo vittime Ponte Morandi, Egle Possetti, nel giorno in cui l’amministrazione comunale presenterà la risistemazione della radura, inaugurata lo scorso 14 agosto a due anni dalla tragedia, e un calendario di eventi che animeranno lo spazio nei prossimi mesi.

Il sistema marcio che ha consentito il crollo del Ponte Morandi è ancora più che vitale ed inserisce rattoppi sulle falle, ma potrebbe mietere nuove vittime- denuncia Possetti- i grandi lavori con disagi notevoli sulle nostre autostrade rappresentano quanto non è stato fatto in passato e sono lo specchio del disastro. Alcuni indagati nascondono i patrimoni. Questa nostra Italia funziona così, purtroppo…quando il fuoco brucia, si salvi chi può, ma che alcune persone non abbiano neanche un briciolo di dignità, lo abbiamo capito da tempo”.

Per la portavoce dei parenti del vittime del Morandi, c’è ancora tanto da fare per tornare a “dare speranza” e far “percepire in modo tangibile sicurezza e rispetto tutti i cittadini”. Tra questo, la revoca della concessione ad Aspi: “Alcuni organi di stampa stanno ipotizzando un mantenimento ad Autostrade dell’attuale concessione per impossibile accordo con Cdp, il tutto con rinegoziazione delle condizioni. Non ci sono operatori seri in Italia o fuori dal nostro Paese? Come cittadini non siamo in grado di rispondere, ma pensiamo che le nostre istituzioni debbano trovare soluzioni serie ed eque per risolvere il problema. Non possiamo stendere un velo di polvere su quanto avvenuto, non sarebbe giusto, andrebbe solo a vantaggio di chi ha nascosto, mentito e lucrato”.

Poi, la richiesta di “incontrare il presidente Draghi e il ministro delle Infrastrutture perché vedano i nostri occhi e sentano il nostro dolore di parenti e cittadini: qualunque sia la decisione, dovrà essere giusta ma dovrà dare un segnale forte o non avremo futuro e non lo avranno neanche coloro che al momento sorridono per le nostre parole”. Infine, nel giorno della Festa della Donna, un ricordo di “tutte le donne morte nella nostra tragedia, senza dimenticare tutte le altre vittime e tutte le donne maltrattate ed uccise alle quali questa festa dovrebbe rendere onore”.

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