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VIDEO | Disoccupati di Napoli bloccano il lungomare: “Donne pagano la crisi”

La questione oggi è l'oppressione di genere, la condizione salariale discriminatoria, i licenziamenti e la precarietà", spiega Eddy Sorge del movimento 7 novembre

Pubblicato:08-03-2021 17:30
Ultimo aggiornamento:08-03-2021 17:39

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NAPOLI – Un gruppo di disoccupate e disoccupati di Napoli ha occupato il lungomare partenopeo dopo un sit-in che si è svolto fuori alla sede della Regione Campania. Il blocco stradale è terminato quando da palazzo Santa Lucia è stata annunciata la volontà di ricevere i manifestanti. L’incontro con la delegazione di attivisti è attualmente in corso. “Abbiamo mandato email, pec, lettere, eppure solo quando si creano problemi di ordine pubblico – ha spiegato Eddy Sorge del movimento 7 novembre – ci ascoltano e ci dicono che i problemi si possono risolvere. Da Mattarella a de Magistris nessuna istituzione ha detto che questa crisi e questi licenziamenti hanno riguardato soprattutto le donne. La questione oggi è l’oppressione di genere, la condizione salariale discriminatoria, i licenziamenti e la precarietà”.

Dobbiamo continuare a lottare per tutte quelle donne morte per il Covid, quelle donne – ha spiegato una disoccupata che aderisce allo sciopero – che hanno conosciuto licenziamenti, quelle donne cassaintegrate, quelle donne a cui non viene garantita la possibilità di accudire i figli perché sono costrette a scegliere tra lavoro e famiglia. Questa società non fa altro che acuire le differenze di genere”. “La crisi – ha detto un’altra lavoratrice – è stata scaricata sulle spalle di famiglie e donne proletarie, che non possono neanche uscire a scioperare perché non hanno chi bada ai figli”. Numerose le richieste rivolte alle istituzioni, a partire da un salario garantito per disoccupati e inoccupati. Il movimento 7 novembre chiede, ancora, potenziamento del trasporto pubblico e abbonamenti gratuiti per i disoccupati, bonus baby sitter per le lavoratrici con figli di età inferiore agli 11 anni, apertura delle scuole in sicurezza, potenziamento dei consultori pubblici, maternità e paternità gratuita a tutti i precari per 18 mesi.


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