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Concessioni balneari, la maggioranza punta alla proroga e ad allungare i tempi per la mappatura

Il Governo studia gli emendamenti al dl Milleproroghe in commissione Affari costituzionali e Bilancio al Senato per non partire subito con le nuove gare. Opposizioni critiche

Pubblicato:08-02-2023 19:52
Ultimo aggiornamento:08-02-2023 19:52
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ROMA – Cinque mesi in più – fino a luglio – di proroga per le concessioni balneari e sui tempi per i decreti delegati sulla mappatura. Lo prevede un emendamento dei relatori al dl Milleproroghe esaminato in commissione Affari costituzionali e Bilancio al Senato. L’emendamento non esclude gli altri già presentati dai gruppi. Le opposizioni sono molto critiche. Le commissioni di Palazzo Madama torneranno a riunirsi domattina alle 9 per votare gli emendamenti al Dl Milleproroghe e proveranno a risolvere il nodo sulle spiagge.

LA PROPOSTA DI FORZA ITALIA

“Forza Italia è sempre stata in prima linea nel cercare una soluzione condivisa in merito alla vicenda delle concessioni balneari. E abbiamo esposto ai colleghi degli altri gruppi le ragioni della categoria, in un confronto soprattutto con i colleghi di Fdi, che hanno accolto la nostra proposta di estendere le concessioni”. Lo dichiarano dal gruppo di Forza Italia in Senato la presidente Licia Ronzulli, Maurizio Gasparri e Dario Damiani, quest’ultimo relatore di maggioranza del provvedimento.

“Oggi grazie ad un lavoro dei gruppi di maggioranza in Senato con il Governo siamo riusciti finalmente a trovare una sintesi che permetta da un lato di prorogare le scadenze di un anno, come avevamo chiesto con il nostro emendamento approvato, dall’altro di evitare che i Comuni facciano subito nuove gare in attesa che un tavolo tecnico, convocato dal Governo, valuti tutti gli aspetti di questa annosa vicenda, prima su tutte quella della mappatura delle coste italiane per definire che, come pensiamo, non si tratti di un bene scarso”.


Si dà, aggiungono gli esponenti forzisti, “un chiaro segnale in difesa non di privilegi ma di aziende italiane che hanno fatto milioni di investimenti, sono state in molti casi vittime dei danni provocati dal maltempo e rappresentano un fiore all’occhiello dell’economia turistica nazionale. Un ulteriore passo avanti verso la definizione di questa vicenda di cui Forza Italia è stata protagonista non avendo mai messo in discussione la propria linea a sostegno di imprese e famiglie che meritano certezze per il futuro”.

BONELLI: “DESTRA VA ALL’ASSALTO FINALE ALLE SPIAGGE LIBERE”

“La destra, con questa proroga ulteriore, va all’assalto alle ultime spiagge libere del nostro Paese per darle in concessione, per cementificarle e quindi privatizzarle. Inoltre, questa proroga di un anno è in palese violazione delle disposizioni dei tribunali italiani, che hanno ribadito che la direttiva europea non può non essere applicata dall’Italia e viola le prescrizioni del Consiglio di Stato, che ha imposto al nostro paese l’impossibilità di prorogare le concessioni oltre fine 2023″. Lo afferma Angelo Bonelli, co-portavoce di Europa Verde e deputato di Verdi e Sinistra.

“Il governo Meloni, con questa azione, ci sta portando sempre più vicini a una procedura di infrazione da parte dell’Ue – sottolinea Bonelli – Ma soprattutto, vediamo ancora una volta che questo Governo protegge i privilegi di chi paga poche migliaia di euro per concessioni che generano fatturati di milioni di euro l’anno. Ad esempio, lo stabilimento Twiga di Briatore e Santanchè paga solo 18mila euro all’anno allo Stato, mentre fattura 4 milioni di euro. Il fatturato delle concessioni demaniali marittime in Italia è di circa 7 miliardi di euro l’anno, ma allo Stato arrivano solo poco più di 100 milioni di euro l’anno, con un’evasione superiore al 50%. Questa proroga è l’ennesimo regalo di questo Governo a chi vuole speculare sulle risorse naturali e sul patrimonio demaniale dello Stato”, conclude l’esponente di Europa Verde.

BONACCINI: “MELONI TERGIVERSA, COSÌ RISCHIAMO SANZIONI UE”

Per il presidente della Regione Emilia-Romagna e candidato alla segreteria del Pd Stefano Bonaccini le concessioni automatiche per gli stabilimenti balneari “sono uno di quei casi in cui il Governo aveva fatto promesse, ma poi non sta facendo niente“. “Noi abbiamo assecondato la richiesta dell’Unione europea di lanciare dei bandi. Abbiamo però fatto una proposta, che ha ricevuto il consenso di tutte le associazioni dei balneari della regione: ‘Mentre si fanno le gare, lo Stato deve garantire il valore degli investimenti che sono stati fatti'”.

Bonaccini, intervistato oggi dai praticanti del master di giornalismo dell’Università di Bologna (l’intervista completa uscirà su ‘Quindici’ il 16 febbraio), continua: “Le coste italiane non sono tutte uguali, se andate sulla costa romagnola non c’è un abuso edilizio. Ci sono possibilità di svago, di gioco, segno che gli investimenti sono stati fatti”. E conclude: “Quello che il Governo sta facendo è un tergiversare che potrebbe costringere l’Europa a prendere provvedimenti nei confronti del nostro Paese, il che renderebbe tutto più complicato”.

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