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Tg Ambiente, edizione dell’8 febbraio 2022

Si parla di smog, gas e nucleare in tassonomia verde e idrogeno

Pubblicato:08-02-2022 14:40
Ultimo aggiornamento:08-02-2022 16:56

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– LO SMOG RESTA PROBLEMA CRONICO, 2021 UN ANNO NERO

In Italia l’emergenza smog resta un problema cronico. Il 2021 è stato un anno nero, non solo per via della pandemia ancora in corso, ma anche e soprattutto per la qualità dell’aria. Su 102 capoluoghi di provincia analizzati, nessuno è riuscito a rispettare tutti e tre i valori limite suggeriti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità: una media annuale di 15 microgrammi per metro cubo per le polveri sottili PM10, una media di microgrammi per metro cubo per le ultrasottili PM2.5 e 10 microgrammi per metro cubo per il biossido d’azoto NO2. A scattare la brutta fotografia è il nuovo report di Legambiente ‘Mal’aria di città’. Ben 17 sono i centri con valori di polveri sottili che superano i valori OMS per più del doppio, con in testa Alessandria seguita da Milano, Brescia, Lodi, Mantova, Modena e Torino. 11 le città più inquinate da PM2.5 superando di oltre 4 volte i valori OMS, con le criticità maggiori registrate a Cremona e Venezia, e sono poi 13 le città più inquinate da biossido di azoto superando il limite per più di tre volte, con Milano e Torino in forte sofferenza.

– EXTINCTION REBELLION AL MITE, 2 BLITZ IN 2 GIORNI

Extinction rebellion contro il ministero della Transizione ecologica: due azioni in due giorni, imbrattati interni ed esterni, diversi attivisti già sottoposti a foglio di via per blocco stradale portati in questura. E’ il bilancio della campagna ‘Ultima Generazione-Assemblea Cittadina ORA!’, della branca italiana del movimento nato in Gran Bretagna, che si caratterizza per eclatanti proteste chiedendo di agire in modo incisivo per salvare il clima e denunciano l’inazione o addirittura la complicità delle istituzioni. Il primo febbraio gli attivisti XR hanno imbrattato l’esterno del MiTE scrivendo ‘ministero della truffa’ e ‘ministero delle bugie’. Il giorno dopo si sono addirittura introdotti all’interno, sciamando tra i piani e nei corridoi, di nuovo spargendo vernice rossa e gialla. La richiesta di Extinction rebellion è di un incontro con il governo, ma visto il rifiuto ‘abbiamo pensato di rivolgerci ad un uditorio più conscio della gravità dell’emergenza climatica ed ecologica, ovvero i muri’, dichiarano gli attivisti, per finire però subito bloccati e presi in consegna dalle forze dell’ordine. Sdegnata la reazione del ministro Roberto Cingolani: ‘Una brutta parentesi, perché questa è un’istituzione dello stato. Sono atteggiamenti violenti. Non si fa, è un peccato. Questo è l’effetto di un clima, c’è troppa menzogna, ci sono troppe cattiverie. Siamo tutti d’accordo che bisogna fare cose importanti per il clima, ma bisogna farle nel rispetto anche del mondo del lavoro, della società, delle persone più deboli. Queste forme di attivismo violento che non hanno giustificazione’. Secondo una stima provvisoria, i danni arrecati al ministero ammontano a circa 7mila euro.

– UE HA DECISO, GAS E NUCLEARE IN TASSONOMIA VERDE

L’Unione europea ha deciso, gas e nucleare possono essere considerate fonti energetiche funzionali alla transizione energetica e per la riduzione delle emissioni, e la Commissione lo ha stabilito adottando un Atto delegato. Furiosi gli ambientalisti: per Greenpeace ‘è in corso una tentata rapina. Qualcuno sta cercando di togliere miliardi di euro alle rinnovabili per buttarli in tecnologie che, come il nucleare e il gas fossile, non fanno nulla per contrastare la crisi climatica o peggiorano attivamente il problema’. Il Parlamento europeo e il Consiglio hanno ora quattro mesi per esaminare il documento e sollevare obiezioni, che già si manifestano: il Lussemburgo valuterà azioni legali insieme all’Austria, mentre in Germania i Verdi al governo tornano ad attaccare il nucleare. La tassonomia ‘non determina se una data tecnologia rientrerà o meno nel mix energetico degli Stati membri’, precisano da Bruxelles, ma ‘la Commissione ritiene che gli investimenti privati nel settore del gas e del nucleare possano svolgere un ruolo nella transizione’, fungendo da ‘ponte verso un sistema energetico più verde’.


– FUKUSHIMA RIPARTE DA IDROGENO, IMPIANTO SOLARE RECORD

Il Giappone punta sull’idrogeno nella transizione verso la neutralità carbonica e lo fa a Namie, nella prefettura di Fukushima, teatro l’11 marzo 2011 del secondo incidente nucleare più grave della storia dopo Chernobyl. Esempio dell’impegno di Tokyo nel settore dell’idrogeno è il Fukushima Hydrogen Energy Research Field (FH2R), il più grande impianto di produzione di idrogeno solare mai realizzato al mondo. Esteso su un totale di 22 ettari, 4 dei quali dedicati ai macchinari per la produzione del vettore energetico, l’impianto usa l’energia prodotta da 20 MegaWatt di solare fotovoltaico con 180.000 metri quadri coperti da pannelli. Cuore della struttura è l’unità di produzione di idrogeno da 10 MegaWatt alimentata dall’energia rinnovabile. La resa massima possibile è di 2.000 metri cubi l’ora, pari a 180 kg l’ora di idrogeno, una produzione che per 24 ore al giorno per un anno può soddisfare il consumo elettrico medio di 150 abitazioni e alimentare 560 auto con celle a combustibile. L’idrogeno servirà la prefettura di Fukushima ma arriverà anche a Tokyo, dove spingerà autobus a emissioni zero. Il progetto ‘è diventato un simbolo della ricostruzione di Fukushima- spiega Ohira Eiji, dell’Agenzia governativa giapponese Nuova energia e organizzazione per lo sviluppo di tecnologia industriale (NEDO)- la città di Namie ha lanciato molte iniziative nel settore delle rinnovabili e quindi il nostro progetto contribuirà sia direttamente che indirettamente alla ricostruzione dell’area’.

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