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Variante inglese nelle Marche, Acquaroli: “Stiamo in allerta ma non zona rossa”

Il presidente della Regione si dice pronto a valutare ulteriori provvedimenti in caso l'andamento del contagio dovesse peggiorare, ma per il momento resta in attesa

Pubblicato:08-02-2021 15:51
Ultimo aggiornamento:08-02-2021 15:51
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tamponi covid
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ANCONA – Restiamo in allerta ma ancora non c’è una situazione che presuppone un impatto così importante da doverci far scegliere di fare una zona rossa. Se nelle prossime ore, però, l’andamento del contagio dovesse evolvere in maniera pesante potremmo valutare alcuni provvedimenti ulteriori. Per il momento la situazione è sotto controllo”. A dirlo, questa mattina, è stato il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, a margine di una conferenza stampa a palazzo Raffaello ad Ancona.

Sono almeno cinque i casi di variante inglese rilevati nelle scuole di Tolentino e Castelfidardo e questo ha messo in allerta l’amministrazione regionale e le strutture del sistema sanitario. “Nella provincia di Ancona è emersa una percentuale consistente, anche se i numeri assoluti non sono elevatissimi, di questa variante inglese- continua Acquaroli-. Stiamo valutando insieme ai tecnici come e se intervenire. In questo momento non si pensa ad un’iniziativa più impattante, ma nelle prossime ore dovremo vedere l’andamento del contagio. Se questo andamento dovesse essere importante allora dovremmo pensare di intervenire in maniera diversa cercando di circoscrivere con degli strumenti di tipo diverso l’espansione della variante”.

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Per il momento, però, il governatore marchigiano non intende parlare di zona rossa. “Oggi abbiamo un numero molto basso di contagi, sia asintomatici che sintomatici e questa mattina negli ospedali non c’era calca e affollamento come in altri lunedì- continua Acquaroli-. Se nelle prossime ore la situazione dovesse evolvere in maniera pesante, per evitare di far precipitare intere province o addirittura l’intera regione in una situazione spiacevole, potremmo valutare alcuni provvedimenti ulteriori ad esempio misure che evitino situazioni di assembramento nei Comuni più interessati. Ma al momento, ripeto, sono solo ipotesi”.

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