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A Bologna la pandemia ha cancellato 11.156 posti di lavoro

Crolla l'occupazione nella città emiliana, a farne maggiormente le spese sono agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese, turismo (hotel e ristoranti), commercio e trasporti

Pubblicato:08-02-2021 14:17
Ultimo aggiornamento:08-02-2021 14:17

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BOLOGNA – Nonostante il blocco dei licenziamenti e l’intervento massiccio degli ammortizzatori sociali, a Bologna nel 2020 sono andati persi 11.156 posti di lavoro. Per ora le imprese hanno cercato di stringere i denti e, infatti, il numero delle aziende attive, a livello aggregato, non subisce variazioni di rilievo, dando segni di tenuta e, in alcuni settori, casi di ripresa. Ci sono settori, però, che hanno pagato più di altri la crisi pandemica, come quello delle agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese, seguito da turismo (hotel e ristoranti), commercio e trasporti. È quanto emerge dall’analisi effettuata dal servizio Studi e statistica per la programmazione strategica della Città metropolitana, sviluppata sulla base dei dati Infocamere, sui settori di attività economica maggiormente colpiti dall’emergenza.

Il calo più consistente del numero di addetti (-3.463 rispetto al dicembre 2019) ed il secondo in termini relativi (-9,47%) riguarda il comparto del noleggio, delle agenzie di viaggio, i servizi di supporto alle imprese, che registra tuttavia una crescita del numero delle imprese attive del 2% nello stesso periodo. Il secondo settore più colpito in termini assoluti nell’area metropolitana è quello dell’alloggio e della ristorazione (-2.770 addetti), ed il terzo in termini relativi (-8,09%). Il numero delle imprese attive è sostanzialmente stabile rispetto al 2019. Il terzo comparto più in difficoltà in termini assoluti è quello dei trasporti e del magazzinaggio: 11.944 addetti in meno rispetto al 2019 (-6,10%). In questo caso, anche le imprese registrano un calo dell’1,32%.

Il commercio è il quarto dei settori maggiormente colpiti dalla crisi se si guarda alla perdita di posti di lavoro (- 1.847 rispetto al 2019, -2,58%), ma è quello che paga di più in termini di chiusure: – 248 imprese, -1,25%. Nell’industria manifatturiera, il calo in termini di addetti tocca quota 1.621 a dicembre 2020 rispetto al dicembre 2019, mentre rimane stabile, in lieve ribasso, l’andamento delle imprese. Unico settore in controtendenza, l’agricoltura ch a fine anno registra una ripresa in termini di addetti che supera i valori del 2019 (+133 unità), mentre le imprese calano del 2,14%, pari a -173 unità, mantenendosi al di sotto del 2019.


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