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VIDEO | Unicamillus forma medici e aiuta paesi non comunitari

https://youtu.be/oRfB4nRcCqs ROMA - Formare studenti provenienti soprattutto da Paesi non comunitari, per consentire loro di laurearsi e tornare poi a lavorare

Pubblicato:08-02-2019 10:41
Ultimo aggiornamento:08-02-2019 10:41
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ROMA – Formare studenti provenienti soprattutto da Paesi non comunitari, per consentire loro di laurearsi e tornare poi a lavorare nei Paesi d’origine. Giovani che guardano alla Medicina con spirito umanitario globale. E’ questo l’obiettivo dell’Unicamillus, la terza università medica privata di Roma che si affianca alla Cattolica e al Campus Biomedico. L’università si trova in via di Sant’Alessandro, nel quadrante Est di Roma, è privata, laica e si ispira alla figura di Camillo De Lellis, che alla fine del sedicesimo secolo contribuì in modo sostanziale a definire i criteri e le modalità organizzative di un’efficiente assistenza sanitaria. Ad oggi gli studenti iscritti sono 250, “ma il numero è destinato a salire” ha spiegato il rettore, Gianni Profita, nel corso di un forum nella sede dell’agenzia Dire con il presidente dell’Ordine dei Medici di Roma, Antonio Magi, il cardiochirurgo e professore all’Unicamillus, Luca Weltert, e la ricercatrice, Sofia Colaceci.


“L’università è nata con uno spirito umanitario- ha raccontato Profita- Durante i viaggi in Africa ci eravamo accorti che negli ospedali mancavano le risorse umane. Così abbiamo pensato di creare una scuola che potesse formare giovani medici. Con l’Unicamillus riportiamo la sanità, quella di servizio, al centro del dialogo tra le Nazioni”. Unicamillus ha scelto di mettere a disposizione un numero importante di prestiti d’onore per gli studenti non comunitari che non dispongono di risorse economiche sufficienti e che rientrano nei paramenti meritocratici. I prestiti saranno totalmente azzerati quando i laureati ritorneranno a lavorare nel proprio Paese di origine. I corsi di laurea si svolgono prevalentemente in lingua inglese. Tra questi ci sono il corso di laurea magistrale in Medicina e Chirurgia, i corsi di laurea triennale in Infermieristica, Ostetricia, Fisioterapia, Tecniche di Laboratorio Biomedico, Tecniche di Radiologia Medica, per Immagini e Radioterapia.

“Ci auguriamo che i giovani laureati dedichino gran parte della loro vita professionale nei Paesi in via di sviluppo- ha continuato Profita- Ci piace immaginare, anche, che gli italiani possano mescolarsi con i colleghi degli altri Paesi e andare a lavorare lì”. Unicamillus, ha sottolineato ancora Profita, “ha instaurato dei rapporti attraverso le Ambasciate. Questa mattina, ad esempio, abbiamo incontrato quella del Kazakistan, nei giorni scorsi quella di Myanmar, della Cambogia, del Bangladesh. Non ci sono grossi problemi perché l’Italia è un Paese che attrae sotto il profilo sanitario. E’ un Paese ritenuto ad elevata reputazione scientifica”.

Profita ha poi fatto sapere che “questa notte sono arrivati trenta ragazzi da Haiti, un Paese oggi in ginocchio a causa di due catastrofi in pochi anni: prima il terremoto e poi l’uragano. Il fatto di accoglierli, dargli una residenza, fargli recuperare le lezioni perdute e accompagnarli fino alla laurea per poi restituirli al loro Paese, è per noi un orgoglio”.

Tra pochi giorni saranno pubblicati i bandi per i nuovi docenti. “Ci piace immaginare che ce ne siano altri che sposano il nostro obiettivo umanitario”. Unicamillus “è un progetto meraviglioso e oltraggiosamente diverse da altre realtà- ha detto Luca Weltert- Qui si studia in inglese, si fa ricerca, e non per una logica di potere, ma per una logica di servizio. L’Unicamillus ha questa vocazione al centro della sua missione. E’ il nostro leit motiv”. Della stessa idea la giovane ricercatrice Sofia Colaceci: “E’ molto bella l’integrazione tra studenti di diversi Paesi, porta a una crescita professionale”. Per ogni ulteriore informazione è possibile consultare il sito www.unicamillus.org.

MAGI (OMCEO ROMA): UNICAMILLUS AL TOP IN FORMAZIONE MEDICI

“La medicina italiana, nel campo dell’insegnamento, è al top in campo mondiale ma spesso non ce ne rendiamo conto. Noi abbiamo sposato subito il progetto dell’Unicamillus perché intervengono in maniera corretta su un bisogno concreto: quello di avere medici nei Paesi in via di sviluppo”. Lo ha detto il presidente dell’Ordine dei Medici di Roma, Antonio Magi, intervenendo al forum dell’agenzia Dire sul ruolo della nuova università medica privata, che affianca la Cattolica e il Campus Biomedico.

La formazione che gli studenti ricevono all’Unicamillus è di altissimo livello e consentirà loro di aiutare la sanità dei propri Paesi- ha continuato Magi- Con l’Unicamillus abbiamo stilato un protocollo d’intesa che riguarda proprio la formazione e lo scambio di medici, anche post laurea. Dunque creare dei percorsi che permettano di portare eccellenza dove serve. Inoltre non bisogna dimenticare l’importanza del confronto con le varie culture, un aspetto che pone in evidenza proprio quella che è la vera medicina”.

 

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