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VIDEO | Imprese, 3,5% Pil da digitalizzazione processi aziendali e finanziari. Nasce il progetto Ita.Next

ROMA - La digitalizzazione dei processi aziendali e finanziari vale il 3,5% del Pil. E' quanto emerge dal progetto Ita.Next,

Pubblicato:08-02-2019 07:33
Ultimo aggiornamento:08-02-2019 07:33

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ROMA – La digitalizzazione dei processi aziendali e finanziari vale il 3,5% del Pil. E’ quanto emerge dal progetto Ita.Next, presentato a Roma, iniziativa promossa da TeamSystem, in collaborazione con Intesa Sanpaolo, Microsoft, Nexi, Tim, e i knowledge partner McKinsey & Company e School of Management del Politecnico di Milano. Alcuni dati: 480 mila smart worker, 46 miliardi di ‘new’ digital payment, 1,24 miliardi il valore dei servizi in cloud, il mobile advertising cresciuto del 49%, 6 milioni di carte d’identità digitali, la spesa per la sanità digitale che cresce di 1,3 miliardi con oltre 47 milioni investiti in cartella clinica elettronica. E questi sono solo alcuni esempi del mercato italiano del digitale in continua crescita e che nel 2017 ha segnato un +2,3% e un valore di oltre 1,5 miliardi di euro.

Nonostante i diversi segni ‘più’ in settori come finanza, sanità e servizi, l’Italia deve fare ancora molta strada: basti pensare al potenziale di crescita delle piccole e medie imprese che oggi investono meno dell’1% del loro fatturato in progetti per la digitalizzazione. Proprio per individuare interventi che consentano in un breve periodo di accelerare i processi di trasformazione digitale, in stretta sinergia con i policy maker, nasce ‘Ita.Next’. Il progetto è stato presentato a Roma in occasione del tavolo di lavoro sulle “Priorità digitali per il sistema delle imprese e delle professioni”, che ha visto confrontarsi, tra gli altri, Federico Leproux, amministratore delegato di TeamSystem, Mattia Fantinati, Sottosegretario al Ministero per la Pubblica Amministrazione, Luca Carabetta, Vice Presidente Commissione Attività Produttive, Commercio e Turismo della Camera dei Deputati, Gianni Pietro Girotto, Presidente della commissione Industria, commercio e turismo del Senato, Deborah Bergamini, vicepresidente della commissione Trasporti e telecomunicazioni della Camera, e Francesco Boccia, componente della commissione Bilancio, tesoro e programmazione della Camera.

In collegamento da Torino, l’intervento di Paola Pisano, Assessore all’Innovazione del capoluogo piemontese. Gli studi introduttivi di scenario presentati da Leorizio D’Aversa (McKinsey & Company) e Claudio Rorato (Osservatorio Professionisti e Innovazione Digitale, Politecnico di Milano) hanno delineato da una parte lo scenario nel quale si muove l’Italia – in ritardo rispetto ai principali paesi leader in Europa, con livelli di Venture Capital e R&D sul Pil inferiori a Francia, Germania e Regno Unito – dall’altra hanno permesso di individuare alcune aree prioritarie d’intervento: dalla digitalizzazione dei processi di gestione aziendale e finanziaria, fino alla logistica e al ciclo d’ordine digitale, dall’internet of things, all’intelligenza artificiale e i big data ma anche blockchain, turismo digitale e e-commerce in un mercato b2b e b2c.


I grandi player del settore sono pronti a lavorare insieme al decisore politico per fornire strumenti concreti e utili agli imprenditori e ai professionisti – ha spiegato Federico Leproux – e permettere loro di superare quelle barriere che oggi frenano la digitalizzazione sia nelle grandi aziende che nelle pmi: la carenza di competenze digitali (barriere culturali) e l’interoperabilità delle procedure cliente-fornitore (barriere operative)”.

La fattura elettronica – ha sottolineato l’Ad di TeamSystem – rappresenta in questa sfida una grande opportunità, perché può essere trasformata da semplice adempimento a strumento a supporto dell’intero processo di trasformazione digitale”. Un discorso reso ancora più evidente se si analizza il rapporto costi-benefici. Solo parlando di fatturazione elettronica e ciclo d’ordine digitale il risparmio per il paese oscilla tra i 72 e i 75 miliardi di euro che in termini di percentuale sul PIL, significa un impatto tra lo 0,6% e il 3,7%.

Grande attenzione al tema da parte degli interlocutori istituzionali presenti al tavolo di lavoro. “La vera rivoluzione della PA sarà quella del digitale – ha evidenziato il sottosegretario Fantinati – così faremo un grande balzo in avanti a livello di sistema Paese: per una PA più smart, comoda, efficace e veramente trasparente per i cittadini. In ballo c’è molto di più del digitale: tutto questo significa più democrazia e partecipazione”. A scendere nel dettaglio il senatore Girotto. “La digitalizzazione del comparto industriale è un tema tanto delicato quanto sfidante, ma di sicuro strategico per aumentare la competitività delle nostre imprese, coinvolte a vario titolo in tutto il comparto. È chiaro – ha ribadito Girotto – che nella dicotomia tra opportunità e pericolo, come in questo caso, chi non sta al passo perde competitività. La politica deve aiutare le imprese a non subire le trasformazioni e accompagnarle anticipandole. A questo proposito, è significativo il fatto che nelle Legge di Bilancio abbiamo confermato le misure c.d. ‘impresa 4.0’, ma con le premialità maggiori sui progetti più piccoli. Nella stessa Legge di Bilancio, poi, è previsto un fondo di 15 milioni di euro l’anno fino al 2021 per favorire la sperimentazione sulle tecnologie emergenti (Intelligenza artificiale, Blockchain e Internet delle cose), e un voucher fino a 40.000 euro a favore delle PMI per avvalersi di digital transformation manager e impostare quindi la trasformazione dei processi produttivi attraverso il digitale”.

L’iniziativa, realizzata con il supporto di Consenso bu di Public Affairs e Media Relations del gruppo Hdrà, vuol essere “permanente”: saranno diversi infatti i tavoli di lavoro e confronto focalizzati sui drive individuati e organizzati in relazione alle priorità dell’agenda politica. Non solo, a caratterizzare Ita.Next la partecipazione attiva dei fruitori finali, per questo i partner fondativi hanno chiamato al tavolo anche numerose associazioni di categoria come, tra gli altri, Confimi Industria, Confcommercio, Unimpresa, Confcooperative e Cna ma anche realtà digitali per definizione come Amazon e Lime.

Le attività di Ita.Next si focalizzano principalmente su: analisi delle politiche per l’innovazione e dell’evoluzione delle dinamiche di mercato; dialogo costante con i decision maker attraverso momenti di confronto ristretti ed allargati sulle priorità dell’agenda politico istituzionale; studio ed implementazione di azioni di coalition building; promozione di azioni di sensibilizzazione per colmare il gap culturale sui temi legati alle sfide dello sviluppo digitale.

Le azioni si concentrano nelle aree che attualmente presentano il maggior impatto potenziale sulla crescita del sistema: e-commerce b2b e b2c; digital supply chain; financial supply chain; internet of things; intelligenza artificiale e big data; blockchain; turismo digitale.

FANTINATI: LA DIGILITALIZZAZIONE È PRIORITÀ PER IL GOVERNO

“Per questo Governo la digitalizzazione del Paese è una priorità sia per quanto riguarda le imprese, sia per quanto riguarda i cittadini, sia per quanto riguarda i professionisti e sia per quanto riguarda la pubblica amministrazione”. A dirlo è Mattia Fantinati, sottosegretario alla Pubblica amministrazione, che ha partecipato al tavolo di lavoro sulle ‘Priorità digitali per il sistema delle imprese e delle professioni’ in occasione della presentazione del progetto ‘ITA.NEXT’. La digitalizzazione, continua l’esponente M5s, “è una priorità, tanto è vero che è condivisa sia livello centrale della Presidenza del Consiglio che da tutti i ministeri. Quello che noi vogliamo, come ministero, è una pubblica amministrazione ‘smart’ in modo tale che non solo sia ‘first digital’ ma ‘only digital’: cioè qualsiasi procedura deve essere pensata e creata affinché possa essere fatta digitalmente in modo tale che cittadini, professionisti e imprenditori possono avere qualsiasi rapporto con la pubblica amministrazione dal proprio tablet o dal proprio smartphone”. Quindi, conclude Fantinati, “basta file, basta contatto diretto con la persona che sta allo sportello”.

LEPROUX (TEAMSYSTEM): IL DIGITALE È UNA GRANDE OCCASIONE

Per quanto riguarda la digitalizzazione delle imprese “in Italia sicuramente c’è un gap, ma io sono ottimista di natura quindi individuo in questo gap un’opportunità”. Lo dice Federico Leproux amministratore delegato Teamsystem, che ha partecipato al tavolo di lavoro sulle ‘Priorità digitali per il sistema delle imprese e delle professioni’ in occasione della presentazione del progetto ‘Ita.Next’. “Sicuramente- aggiunge Leproux – ci sono tante cose da fare e in alcuni campi abbiamo inviato una trasformazione importante. A volte abbiamo sostenuto il costo della trasformazione, adesso la vera sfida è andarci a prendere il beneficio che può derivare da questa trasformazione e quindi trasformare questo costo in un investimento per recuperare competitività e produttività. E credo che il digitale sia una grande occasione per questo”.

RORATO (POLIMI): IL DIGITALE AUMENTA LA COMPETITIVITÀ

“Per quanto riguarda l’utilizzo del digitale e della cultura digitale generalmente le nostre imprese sono un po’ arretrate”. Lo constata Claudio Rorato, responsabile scientifico del Politecnico di Milano, Osservatorio professionisti e innovazione digitale, che ha partecipato al tavolo di lavoro sulle ‘Priorità digitali per il sistema delle imprese e delle professioni’, in occasione della presentazione del progetto ‘ITA.NEXT’. “Questo però- aggiunge- non significa doversi scoraggiare, significa, in realtà, individuare quelli che sono i punti di debolezza e su questi lavorare in chiave formativa, in chiave legislativa e in chiave operativa per poter realizzare nel nostro ‘sistema-imprese’ magari una competitività più elevata rispetto a quella che oggi esprime sui mercati anche in ambito digitale”. 

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