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Sanremo 2018, tra duetti e standing ovation ecco la seconda serata

Pippo Baudo mattatore della serata. Baglioni in duetto con gli ospiti conquista il pubblico mentre Sting che canta in italiano scatena l'ironia del web

Pubblicato:08-02-2018 11:19
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 12:27

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ROMA – Grandi duetti e standing ovation per la seconda serata del Festival, che totalizza 9.6 milioni (47.7% di share), con un Claudio Baglioni che si riprende lo spazio che gli è dovuto a suon di acuti, mentre Michelle Hunziker e Pierfrancesco Favino, finalmente rilassati, si divertono alla conduzione. Si parte con le Nuove Proposte: Giulia Casieri, Mirkoeilcane, Lorenzo Baglioni e Alice Caioli, mentre resta avvolto nel mistero il caso Meta-Moro attualmente sospesi dalla gara a causa dell’estrema somiglianza del loro brano con un altro presentato a Sanremo Giovani nel 2016.

Mille note di Baglioni 

E’ un Festival di Sanremo diverso quello della seconda puntata, più fresco e spontaneo, soprattutto grazie a una Michelle Hunziker in grande forma, che, abbandonata l’ansia da esordio, sfoggia i suoi migliori sorrisi (questa volta spontanei) e porta la sua proverbiale solarità nella kermesse. Anche il ‘dittatore artistico’ appare più rilassato nel suo ruolo di conduttore, ma il meglio come sempre lo da cantando, soprattutto quando intona i suoi più grandi successi accompagnato dagli ospiti della serata, da Biagio Antonacci (Mille giorni di me e di te) a “Il volo” (La vita è adesso). E il pubblico va in visibilio, accompagnando Baglioni sulle note delle sue canzoni: non si ferma neanche quando al pianoforte il cantante inscena un duetto-interrogatorio con Franca Leosini, in stile “Storie Maledette” sulle note di “Questo piccolo grande amore”: la gag riesce solo in parte perché… non si può interrompere questa canzone, non si può, è il verdetto dell’Ariston.

Il Festival l’ho inventato io

Grande successo anche per Pippo Baudo, che torna sul palco di Sanremo cinquant’anni dopo la sua prima conduzione del Festival. Il conduttore storico della kermesse ripercorre in una lettera omaggio le sue tredici volte alla guida del Festival, commuovendo e conquistando il pubblico. Baudo ricorda quel lontano 1968 in cui fu costretto a cacciare il grande Louis Armstrong per questioni di scaletta e tutti i talenti da lui scoperti da Laura Pausini a Eros Ramazzotti, passando per Giorgia. E poi i record d’ascolto (“feci il 74% con 17 milioni di spettatori) e i tanti ospiti e risate delle sue 13 volte alla guida della kermesse: da Fiorello a Benigni passando per il trio Marchesini-Lopez. Non manca un pensiero ai baci dati sul palco di Sanremo, da quello emozionante di Sharon Stone a quello irriverente di Luciana Littizzetto. Baudo ricorda poi le star internazionali che hanno accettato il suo invito sulla riviera ligure, tra cui Madonna e una giovanissima Whitney Houston, che fece il bis sul palco dell’Ariston invocata dalla platea. Baudo è un fiume in piena, che nei suoi ricordi porta anche il maestro Beppe Vessicchio che scherza: “Ha diretto l’orchestra a Caprera con Garibaldi”. Prima del congedo sul palco arriva Michelle Hunziker e via di amarcord anche con lei. E fu così che gli Elio e le storie tese annunciati sul palco per eseguire il loro brano restarono li nell’attesa del ‘congedo Baudiano’, improvvisando una partita a morra cinese. Il pubblico però è entusiasta e si alza in piedi per rendere omaggio a un colonna portante del Festival.


Sting e l’ironia del web

Arriva quindi il momento della star internazionale e sul palco dell’Ariston sale Sting che rende omaggio al suo amico Zucchero interpretando in italiano il brano “Muoio per te”. Il pubblico ascolta coinvolto l’interpretazione del grande artista mentre sul web si scatenano i commenti sulla pronuncia del cantante

Io muoio patè, muoio patèèeè #sting #Sanremo2018

— Mary Caprio (@mary_caprio) 7 febbraio 2018

Quindi quando i cantanti italiani cantano in inglese gli inglesi sentono una cosa del genere #sting #Sanremo2018

— giulia (@GiulRicciuti) 7 febbraio 2018

#Sting omaggia il nostro Paese cantando nell’italiano di Luca Giurato. #Sanremo2018 @cicciogia

— Prugna (@opificioprugna) 7 febbraio 2018

E i tweet ironici non si placano con l’arrivo sul palco del rapper giamaicano Shaggy che con l’artista britannico ha interpretato il brano “Don’t Make Me Wait” facendo ballare l’Ariston.

 

Il 99% della platea non conosce #Shaggy e pensa “aiutiamolo a cantare a casa sua” #Sanremo2018 #Sting

— IlGiuseppe (@real_joh) 7 febbraio 2018

Quando sei ubriaco marcio e il tuo migliore amico ti riaccompagna a casa #Sanremo2018 #sting #Shaggy pic.twitter.com/WigGr86MB5

— Biagio (@vaibia96) 7 febbraio 2018

Ma Sting che fa tap sulla spalla a Shaggy e gli dice “oh, se n’annamo” l’ho visto solo io? #Sanremo2018

— GiammMat (@GiammMat) 7 febbraio 2018

Il momento culturale

C’è spazio anche per la cultura al Festival incarnata dall’attore Pierfrancesco Favino impegnato nel recitare una poesia di Garcia Lorca. In realtà i versi in spagnolo che declama sono quelli del testo di “Despacito”, il tormentone latino di Luis Fonsi. Scoperto l’inganno l’attore si getta nelle danze, mentre ad accompagnarlo arriva il corpo di ballo e la bella Michelle che in coppia con Favino si scatena in movimenti di bacino, coinvolgendo anche il dittatore artistico.

Last but not least arriva Vecchioni

Quasi al termine la serata arriva l’ospite “inatteso” Roberto Vecchioni, che duetta con Baglioni sui versi di “Samarcanda”. E’ il vero momento culturale della serata in cui il cantante-professore parla della violenza sulle donne indicando il fiore giallo che porta appuntato al petto: “è una lotta che dobbiamo fare noi uomini per primi” e della musica che non è poesia, “ma quando sento Caruso che canta sulla terrazza di Sorrento, la Donna Cannone, bella dentro, che non le frega niente di com’è fuori, Piero che non spara al nemico ma muore tra i papaveri, allora io vi dico che non me ne frega niente di essere un poeta, voglio essere uno scrittore di canzoni!”.

C’è spazio anche per una minilezione sulla storia di Samarcanda, una canzone solo in apparenza allegra ma che in realtà racconta l’incontro con la morte del Re Salomone. Vecchioni poi sdrammatizza: “E’ la canzone più cantata dai bambini delle elementari, ed io non so la maestra come gliela spieghi.”

Chiude la kermesse un piccante Mago Forest

E’ ormai quasi l’una di notte quando fa la sua comparsa sul palco dell’Ariston il mago Forest. “E’ ancora Festival o siamo già su Uno mattina”, esordisce mentre canticchia il motivetto del programma di Rai 1. Il comico scatenato inscena quindi un gioco di magia con una roulette russa a ‘tema trapani’ e partono i doppi sensi. Lo sketch riesce e il pubblico ride mentre Forest punzecchia Hunziker, ammiccando: “Michelle cosa si prova ad essere bendata ma non per i soliti motivi?”.

La classifica della seconda serata

Tra ospiti e duetti c’è anche la gara che prosegue mentre sul palco si alternano i primi 10 Campioni (la seconda metà si esibirà questa sera).  Gli artisti sono stati sottoposti al giudizio dalla giuria dei giornalisti della sala stampa di Sanremo che ha così deciso:  in fascia alta (quindi più votati) troviamo Diodato e Roy Paci (“Adesso”), Ornella Vanoni con Bungaro e Pacifico (“Imparare ad amarsi”) e Ron (“Almeno pensami”). In Fascia Centrale (il purgatorio della kermesse) si piazzano Le Vibrazioni  (“Così sbagliato”), Annalisa (“Il mondo prima di te”)
 e  i Decibel  (“Lettera dal Duca”) mentre ultimi per gradimento sono Nina Zilli (“Senza appartenere”), Elio e le Storie Tese  (“Arrivedorci”),
Red Canzian ( “Ognuno ha il suo racconto”), Renzo Rubino (“Custodire”).

Per ciò che concerne le Nuove Proposte questo è stato il giudizio della giuria demoscopica (che vale per il 30 per cento): Alice Caioli (“Specchi rotti”) guida la classifica, seguono Lorenzo Baglioni (“Il congiuntivo), Giulia Casieri (“Come stai”) e Mirkoeilcane (“Stiamo tutti bene”).

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