“Mi ha aggredito e l’ho accoltellato”: confessa la compagna dell’uomo morto dissanguato a Schio

Si chiariscono i dettagli dell'omicidio avvenuto nei giorni scorsi in provincia di Vicenza: la donna avrebbe agito per difendersi dall'uomo, al culmine di un litigio

Pubblicato:08-01-2025 17:39
Ultimo aggiornamento:08-01-2025 17:39
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VENEZIA – È finita in carcere Enabuele Queen, la cittadina nigeriana residente a Catania e gravemente indiziata di omicidio pluriaggravato del connazionale Kelly Egbon, avvenuto a Schio, in provincia di Vicenza, due giorni fa: la donna è in stato di fermo, trasferita nella Casa circondariale di Verona Montorio, in attesa dell’udienza di convalida da parte del gip di Vicenza. Ieri pomeriggio il magistrato ha ascoltato la donna prima come persona informata sui fatti e poi, “in seguito alle evidenti incongruità della versione inizialmente fornita”, l’ha interrogata e a quel punto “la donna ha reso confessione dell’omicidio”, come specifica una nota dei Carabinieri.

COSA È SUCCESSO

Enabuele Queen ha ricostruito i fatti della sera del 6 gennaio: ha raccontato che, al culmine di una lite innescata dallo stato di ebbrezza dell’uomo (che ha un precedente penale in materia di detenzione-cessione di sostanza stupefacente) sarebbe stata aggredita. L’uomo, con cui aveva una relazione, l’avrebbe prima presa a schiaffi e lei era riuscita a sottrarsi trattenendolo per il bavero della maglia. Poi, afferrato un coltello, avrebbe tentato di colpirla senza riuscirci, anche per il fatto di aver bevuto troppo. Enabuele Queen ha aggiunto che anche lei ha usato un coltello per allontanare Kelly Egbon con cui ha ingaggiato una colluttazione interrotta solo quando il coltello ha penetrato la coscia sinistra dell’uomo. A quel punto, resasi conto della gravità della ferita, con la lama che si era anche spezzata, ha chiamato il conoscente che ha poi attivato i soccorsi e riposto il coltello nel cassetto del mobile della cucina, lasciando impresse sul pavimento le proprie impronte insanguinate. Poi ha atteso l’arrivo dei soccorsi.

Carabinieri e soccorritori hanno trovato l’uomo in posizione supina e con una pozza di sangue sotto la gamba sinistra. Il medico ha accertato la ferita da taglio all’arteria femorale nella coscia sinistra. Lo stesso medico ha specificato che la ferita poteva essere stata prodotta da una lesione “da punta e taglio”, verosimilmente causata da un coltello, piuttosto che da frammenti o cocci di vetro, come sostenuto in un primo momento dalla donna parlando della rottura di un tavolino di vetro. E il coltello, con tracce di sangue, è stato subito trovato dai Carabinieri di Schio nel cassetto della cucina. La confessione della donna ha poi coinciso con altri riscontri di indagini (sopralluogo ed ispezione del medico legale, l’escoriazione riscontrata sulla mano della donna).


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