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La ricetta di Bonaccini per il Pd: “Alleanze necessarie, M5S pensi a fare opposizione”

Il candidato alla segreteria dem assicura: "Non ci sono preclusioni né per il Terzo polo né per i pentastellati"

Pubblicato:08-01-2023 16:09
Ultimo aggiornamento:08-01-2023 16:09

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ROMA – “Quando parlo di riscoprire la vocazione maggioritaria, intendo l’esatto contrario dell’autosufficienza. Oggi chi è che potrebbe pensare in un Comune o Regione di candidarsi senza un’alleanza larga, anche civica?“. Lo ha detto Stefano Bonaccini, presidente dell’Emilia-Romagna e candidato alla segreteria del Pd, nel corso di un incontro a Bari.

“Alle Politiche siamo andati da soli, o non troppo bene accompagnati – ricorda il governatore -, e anche se siamo risultati la seconda forza del Paese, abbiamo perso nettamente perché con questo sistema elettorale bisogna per forza allearsi. Ma il Pd non può pensare di fare alleanze in condizioni di subalternità. Non ci sono preclusioni con gli alleati, né il Terzo Polo né il Movimento 5 Stelle. Abbiamo alleanze nel Paese non omogenee perché ogni territorio ha peculiarità diverse. Per me le alleanze non si fanno a tavolino ma sui programmi. Ma se il Pd è forte, sarà più facile allearsi”, rimarca Bonaccini.

L’ATTACCO DI BONACCINI AL M5S

Il candidato alla segreteria dem parla poi dei rapporti con il Movimento 5 Stelle: “Si occupa molto di noi, penso che dovrebbe preoccuparsi molto di più di fare opposizione al governo Meloni. Ma ora avremo una bella occasione: penso che dovremmo fare insieme una campagna nel Paese per spiegare che c’è bisogno di più sanità pubblica, soprattutto territoriale. E non si capisce perché il Governo di destra tagli lì dove invece bisognerebbe investire. Quindi mi auguro che invece di far competizione tra di noi, le opposizioni trovino comuni denominatori per fare una battaglia politica”, propone il governatore.


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BONACCINI: “PROVEREMO A PORTARE ALLE PRIMARE PIÙ GENTE POSSIBILE”

In casa Pd c’è apprensione in vista delle primarie per scegliere il leader che succederà a Enrico Letta: il timore è che pochi elettori si rechino ai gazebo e per questo c’è chi ha lanciato la proposta di votare anche online. Questa l’opinione di Bonaccini: “È inutile stare a discutere di numeri: verrà chi vorrà venire. Non siamo in un momento in cui il Pd è particolarmente attrattivo nel Paese, quindi ci vorrà un po’ di tempo per risalire, rigenerarsi. Avremo qualche anno per prepararci alle prossime elezioni politiche. Cercheremo di portare più gente possibile. Se invece di discutere di regole parlassimo di problemi dei cittadini, sarebbe più facile convincerli a votare“, osserva il governatore.

BONACCINI: “CON ME AL GOVERNO SOLO SE VINCENTI ALLE URNE, NON SU TWITTER”

“Se vinco le primarie – dichiara Bonaccini da Bari – non torneremo più al governo se non vinceremo le elezioni, perché abbiamo pagato il fatto di essere stati quasi ininterrottamente negli ultimi 11 anni al governo del Paese pur non vincendo mai o addirittura perdendo. Lo abbiamo fatto per ragioni serie, ma questo è un prezzo che abbiamo pagato duramente. Se guiderò il Pd prepareremo un partito più tonico, più in forma, che provi ad essere perno del centrosinistra e che quando si tornerà a votare provi ad entrare nel governo perché avremo vinto alle urne, e non su Twitter”.

BONACCINI: “NON HO IN MENTE PARTITO SINDACI MA RAPPRESENTARE TERRITORIO”

Il presidente dell’Emilia-Romagna ribadisce poi l’importanza di coinvolgere chi amministra i territori per rilanciare il Pd: “Amministrare è una bellissima palestra. Non tutti sono capaci, ma il Pd ha tenuto in panchina in questi anni una serie di amministratori e amministratrici capaci che non sono mai stati coinvolti nel gruppo dirigente, se non in minima parte. Io non ho in mente il partito dei sindaci – precisa Bonaccini -, ho in mente un partito in cui oltre agli amministratori ci sono anche dirigenti dei territori molto spesso lasciati soli. Abbiamo bisogno di rappresentare di più il territorio”

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