NEWS:

Iran, Del Col (Unifil): “Nel sud del Libano la situazione è stabile”

Il generale Stefano Del Col, head of mission e force commander della missione Unifil delle Nazioni unite in Libano, intervistato dall'Agenzia Dire. Di Alba Di Palo

Pubblicato:08-01-2020 19:10
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 16:49
Autore:

FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

BARI – “A oggi la situazione nella nostra area di operazioni a sud del Libano e’ stabile”. Il generale Stefano Del Col, head of mission e force commander della missione Unifil delle Nazioni unite in Libano, rassicura sulla situazione nell’area compresa tra il fiume Litani e la Blue Line – che segna il confine tra Libano e Israele, li’ dove operano 12mila militari provenienti da 45 Nazioni e circa mille civili. Del Col ha risposto alle domande della Dire dal quartier generale di Naqoura.

Dopo l’assassinio del generale iraniano Qasem Soleimani, cosa e’ cambiato?

“Alla luce dei recenti eventi in Iraq, tra l’altro successivi alle proteste dei mesi scorsi dovute a dinamiche di politica interna, Unifil si impegna quotidianamente ad assolvere il mandato, dissociandone le peculiarita’ dagli eventi esterni, mantenendo una postura vigile sulla situazione della nostra area di responsabilita’”, replica il generale che evidenzia come, assieme ai suoi uomini, continuano “a mantenere il focus sulla stabilita’ della Blue Line in stretto coordinamento con le forze armate libanesi: conduciamo in media 450 attivita’ al giorno sia su terra, includendo anche il lavoro svolto dai caschi blu italiani, che in mare con la Maritime Task Force”.


La morte del capo della Niru-ye Qods, l’unita’ delle Guardie della rivoluzione iraniane, quanto incide sul suo ruolo di mediatore?

“In qualita’ di Head of mission e force commander (Del Col e’ il quarto italiano a guidare la missione Unifil, ndr) continuo a esercitare la mia funzione di mediatore a livello sia politico che militare per evitare che le tensioni possano sfociare in pericolose escalation – spiega -. L’obiettivo e’ preservare la sicurezza e la stabilita’ lungo la Blue Line che garantiamo sin dal 2006: il piu’ lungo periodo di stabilita’ che il Libano del sud ha vissuto negli ultimi decenni”.

“Nella nostra area di operazioni non e’ stato registrato alcun dato destabilizzante e, laddove presenti, la loro gestione ricade sotto la diretta responsabilita’ del governo locale e di altre organizzazioni internazionali come Unrwa, Unhcr, Unicef”. 

L’omicidio del generale iraniano puo’ ridefinire lo statuto delle missioni italiane?

“La missione Unifil e’ sovraordinata alle dinamiche interne di ognuno dei 45 Paesi contribuenti” ricorda Del Col che specifica: “La risoluzione 1701 e’ stata approvata nel 2006 e in questi 13 anni non sono mancati momenti di tensione che al contrario hanno fatto si’ che il mandato fosse implementato con risoluzioni successive”.

L’instabilita’ che negli ultimi giorni caratterizza l’area puo’ comportare un incremento di profughi in fuga dai Paesi limitrofi?

“Il Libano – chiarisce l’alto militare – rappresenta una realta’ del Medio Oriente in cui convivono pacificamente piu’ confessioni religiose, tra l’altro bilanciate anche nella distribuzione del potere sia a livello politico che militare. Con l’inizio del conflitto siriano e’ stato registrato un aumento del flusso di profughi, soprattutto a Nord, i quali si aggiungono alla componente palestinese gia’ presente in Libano dal 1948”.

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it