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Tap, Emiliano: “Chiederemo risarcimento miliardario”

Il governatore della Puglia: "Siamo stati accusati di aver fatto dispetto a Renzi e Calenda. E ora il governo è per la decarbonizzazione"

Pubblicato:08-01-2020 15:34
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 16:49
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BARI – “Sia su Ilva che su Tap ci hanno fatto passare per degli anti-industrialisti o, peggio ancora, ci avevano detto che noi avevamo tenuto queste posizioni solo per fare dispetto a Renzi e a Calenda, che dicono che io sono una persona antropologicamente inaccettabile perché ho tenuto queste posizioni sull’Ilva e su Tap. Adesso queste posizioni sono diventate una, sull’Ilva, la posizione ufficiale del governo in carica che Renzi sostiene (questa è la cosa incredibile: Renzi oggi sostiene la decarbonizzazione), l’altra su Tap è diventata oggetto dei capi di imputazione della Procura di Lecce”. Così il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano nel corso di una conferenza stampa che si è svolta a Bari e indetta per “precisare le posizioni tecnico – giuridiche della Regione Puglia nei due processi Ilva e Tap“.

Il governatore ci tiene a rivendicare il ruolo svolto in questi anni “di difesa della Puglia che in queste due vicende controverse e complesse in cui è possibile che qualcuno si sia anche perso o per ragioni legate a prospettive particolari o per altre questioni”. Emiliano non ha la pretesa che gli interlocutori che lo hanno criticato in questi anni “debbano essere infallibili, ma meno male che esisteva la Regione a difendere le ragioni della Puglia“.

Argomentando dell’ex Ilva, Emiliano ha sottolineato come non ci si sia accontentati di una sentenza del Riesame “che sta consentendo la prosecuzione dell’attività della fabbrica con un altoforno vecchio e che rischia comunque di continuare a inquinare e a mettere a rischio la vita degli operai: noi chiediamo al governo di superare questa sentenza del Riesame e di iniziare immediatamente la decarbonizzazione della fabbrica”. Decarbonizzare la fabbrica significa per il presidente della giunta regionale “chiudere le fonti inquinanti” e assegna un ringraziamento “al presidente del Consiglio Conte e al segretario del mio partito Zingaretti, che hanno cambiato radicalmente la posizione sulla questione Ilva andando nella direzione della decarbonizzazione indicata dalla Regione Puglia. Io rivendico che questa posizione è stata tenuta solo dalla Regione Puglia per anni e che solo da qualche settimana a questa parte è diventata – ha concluso – la posizione comune a Partito democratico e Movimento Cinque Stelle: due soggetti politici che ci hanno sempre attaccato violentemente, per ragioni diverse, quando la Puglia parlava della decarbonizzazione quattro anni e mezzo fa”.


“CHIEDEREMO  A TAP RISARCIMENTO MILIARDARIO PER DANNO DI IMMAGINE”

“Se Tap dovesse essere condannata risarcirà il gravissimo danno che ha fatto alla Puglia: chiederemo a Tap un risarcimento miliardario per danno di immagine. Se dovessero essere condannati, ci risarciranno miliardi di euro perché il danno è enorme e il vantaggio è nullo per la Puglia. Di Tap non ci importa”, ha detto Emiliano, all’indomani della notifica della citazione a giudizio per i vertici della società Tap che si sta occupando della realizzazione di un gasdotto che porterà in Europa gas azero.

Il tratto finale di approdo è previsto a Melendugno, nel Salento. “Avevamo detto che quello di Melendugno era il posto sbagliato per l’approdo. Il decreto di citazione della Procura di Lecce sostiene, sia pure con una veste giuridica sicuramente più strutturata, la stessa identica tesi”, ha sottolineato il governatore che ha ricordato come la Puglia “non abbia nulla contro il gas: avevamo una posizione molto più banale e apparentemente semplice che era quella di non far arrivare il gasdotto in una zona particolarmente bella dal punto di vista ambientale come Melendugno. Avevamo chiesto che arrivasse più a nord, tanto più che quel gas comunque doveva andare più a nord, nella provincia di Brindisi, a Mesagne, per attaccarsi alla dorsale Snam”.

Per Emiliano nel decreto di citazione a giudizio si conferma che “il posto di approdo non è idoneo: la procedura di localizzazione a Melendugno è illegittima. E questa è la posizione che in solitudine avevamo sempre sostenuto”. Sul gasdotto “non è ancora finita” perché “è pendente la questione sulla applicabilità della direttiva Seveso, la direttiva che si assicura della sicurezza degli impianti industriali. Ci auguriamo – ha concluso – che la procura chieda e pretenda un’altra citazione a giudizio”.

LA BATTUTA SULLE REGIONALI: “AMATI DIRÀ CHE CALENDA GLI FA SOLO DANNI”

“Credo che dopo questa conferenza stampa Amati dirà a Calenda ‘è meglio che ti stai a casa perché mi fai solo danni’“. Così il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano rispondendo ai giornalisti sull’appoggio dell’ex ministro Carlo Calenda a Fabiano Amati, fra i candidati alle primarie del centrosinistra che si terranno domenica prossima.

“La storia dice che Renzi e Calenda avevano torto”, ha aggiunto Emiliano a margine della conferenza stampa che si è svolta a Bari e in cui ha ricordato le posizioni su Ilva e Tap espresse dalla Regione in questi anni e spesso criticate da molti tra cui l’ex ministro dello Sviluppo economico.

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