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VIDEO | Calenda: “L’obiettivo di ‘Azione’ è arrivare al 10%”

"Siamo gli unici contro la Lega e il M5s", rivendica Calenda, "unico punto di riferimento per quelli che pensano che non possa esserci una politica del tanto peggio, tanto meglio"

Pubblicato:08-01-2020 10:27
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 16:49

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ROMA – “Il nostro obiettivo è collocarci tra l’8% e il 10% perché con questi numeri puoi davvero imporre la tua agenda e costruire un meccanismo per aggregare un Governo costruttivo con popolari, liberaldemocratici e socialdemocratici. In poche settimane siamo arrivati al 3,5%, almeno secondo i sondaggi, per quello che valgono, e credo che ci sia la possibilità di crescere visto che tutti i sondaggi ci danno in significativo aumento”. Così il fondatore e leader di Azione, Carlo Calenda, nel corso di un’intervista all’agenzia stampa Dire.

La gente mi chiede se davvero c’era bisogno di un nuovo partito in Italia– ha aggiunto- La risposta che continuo a dare è ‘sì’, perché il grado di disaffezione delle persone verso i partiti esistenti è enorme. Cambiarli dall’interno, come ho potuto verificare di persona, è molto complicato, quasi impossibile. Oggi c’è un blocco di centrodestra non omogeneo ma votato dai cittadini per la paura dei migranti. Dall’altra parte un blocco populista, che include purtroppo il Pd, sostenuto da chi ha paura dell’autoritarismo della destra. Ma non si può votare solo per paura, bisogna scegliere in base alle idee. In Italia, invece, c’è spesso un tifo scellerato”.


“I decreti sicurezza vanno cambiati, ma io non ho mai detto che sono un colpo di Stato come fatto dal Pd. Oggi quei decreti sono pienamente in funzione e Conte, che era il presidente del Consiglio del Governo di quei decreti, lo è ancora oggi. Ma ieri, siccome stava con la Lega, era fautore di un vulnus democratico mentre oggi è il punto di riferimento del mondo progressista. Questo modo di fare è il motivo per cui in Italia la politica gode di massimo discredito. Nessuno riesce capire queste giravolte“, riflette poi Calenda.

“RENZI E CARFAGNA? GLI UNICI CONTRO LEGA E M5S SIAMO NOI”

“Che un domani ci sia un’apertura a discutere con le forze liberdemocratiche e socialdemocratiche è possibile, noi siamo nati per aggregare e non per escludere. Però la parola deve avere un valore: non si può dire ‘mai con i 5 stelle’ e poi si va con i 5 stelle. Il punto per noi di Azione è essere trasparenti e chiari: possiamo discutere con tutte quelle forze che credono che la soluzione non sia né Grillo né Salvini. Con chi pensa, invece, che quello è il nuovo bipolarismo no”, spiega il fondatore e leader di Azione, Carlo Calenda, nel corso di un’intervista all’agenzia stampa Dire.

“Mara Carfagna- ha aggiunto Calenda- è inserita in un partito che vede nell’alleanza con la Lega il suo obiettivo strategico, mentre Renzi è l’autore del Governo con i 5 stelle: senza di lui non sarebbe mai nato. Azione, invece, è l’unico punto di riferimento per quelli che pensano che non possa esserci una politica del tanto peggio, tanto meglio, e che né il sovranismo della Lega né il populismo di Casaleggio e Grillo possano essere la soluzione per il Paese. Oggi nessuna forza, tranne +Europa, lo sta facendo”.

Il Governo Conte bis è “fallimentare per ammissione degli stessi componenti del Governo. Era una cosa evidente fin dall’inizio. I 5 stelle oggi sono polverizzati e il Pd è assente: non c’è una proposta che arrivi dal Partito democratico”, riflette poi Calenda.

“EMILIANO IL MALE ASSOLUTO, NON LO SOSTERREMO”

“In Puglia Azione non sosterrà mai Emiliano. E se il centrodestra riuscisse a produrre un candidato ‘potabile’, che non fosse di Fdi o della Lega, non fosse un estremista, lo appoggerei molto di più di quanto farei con Emiliano, che ritengo il male assoluto. Al Sud rappresenta il populismo più radicale”, risponde Calenda all’Agenzia Dire.  “In Emilia Romagna stiamo aiutando Bonaccini perché è bravo– ha detto ancora Calenda- mentre la sua oppositrice è molto impreparata. Io ho fatto un confronto con lei e non sapeva niente di quello di cui parlava. Come si fa ad affidare l’Emilia Romagna ad una persona così?”.

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