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Avviso di garanzia per il sindaco di Norcia: “Sono a disposizione della Magistratura”

'Noi siamo al fronte, diteci come ci dobbiamo comportare', commenta Nico Alemanno

Pubblicato:08-01-2018 14:43
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 12:19

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ROMA –  Il sindaco di Norcia Nicola Alemanno ha ricevuto un avviso di garanzia per via della realizzazione di una struttura polifunzionale nella frazione di Ancarano. Ecco come commenta.

“Dal nostro punto di vista, abbiamo agito utilizzando un’ordinanza del capo Dipartimento della Protezione Civile che secondo noi ci metteva in condizione di poter operare e di poter accorciare al massimo i tempi che la burocrazia impone. Io sono a totale disposizione della Magistratura, perché ritengo di non aver commesso nessun tipo di errore, ma quand’anche lo avessi commesso, l’ho fatto per realizzare una struttura pubblica, con fondi privati e senza far spendere un centesimo di soldi pubblici, da mettere immediatamente a disposizione di una comunità che sta soffrendo e ha bisogno di un luogo dove ritrovarsi”.

Rispondendo ai cronisti a margine della presentazione di un progetto del Codacons che prevede la realizzazione di un museo virtuale per le opere d’arte colpite dal sisma, Alemanno spiega che “mi viene contestato che non è una struttura temporanea, ma che avrei agito per tentare di lasciarla come definitiva. È evidente che c’è una donazione di 4-500mila euro e quindi ragioneremo in futuro rispetto all’uso, così come ragioneremo in futuro rispetto all’uso delle stesse casette. Quella gente – che ha subito 7 scosse sopra il quinto grado della scala Richter, 68 tra il quarto e il quinto grado, 1.072 come quella di Ischia che ha provocato due morti, 72mila sotto il terzo grado e la terra continua a tremare – ha bisogno di un luogo dove sentirsi sicura, perché se oggi ci dovesse essere un altro evento sismico per tutti quelli che sono rientrati a casa io ho bisogno di avere finalmente delle strutture che possano consentire di gestire al meglio la nuova emergenza. In questo momento siamo nella piena fase di emergenza, lo stiamo facendo senza usare i fondi pubblici e nell’area che la Protezione Civile aveva individuato per montare le mense, le cucine e i luoghi di accoglienza per la popolazione di Ancarano”.


Per cui, ha detto ancora il sindaco, “se la Magistratura dovesse ritenere che vi sia stata una interpretazione errata delle norme – racchiuse in un tomo alto 50 centimetri che impariamo ogni giorno man mano che l’emergenza procede – ci dirà come dobbiamo fare. Ma noi siamo al fronte, stiamo cercando di rispondere alle esigenze della gente e soprattutto agli appelli che ci stanno rivolgendo, dal Presidente della Repubblica al Santo Padre a tutte le strutture dello Stato, di salvare la comunità e ricostruire il tessuto sociale, che però si ricostruisce se si ricostruiscono le relazioni, e le relazioni si costruiscono se ci sono dei luoghi dove le persone si possono incontrare. Ancarano- ha detto ancora- non ha più nulla, questa sarà l’unica struttura che sarà messa a loro disposizione. Qual è il reato? Dopodiché, c’è un problema di rispetto e di interpretazione di una norma. Bene, chiariamolo, perché ne dobbiamo fare molte altre di queste strutture. Ci sono altre frazioni che hanno la stessa esigenza e che hanno le donazioni pronte. L’importante- ha concluso Alemanno- è che si chiarisca presto e ci dicano con certezza quello che possiamo fare e quello che non possiamo fare. Noi siamo lì e vogliamo solo sapere come ci dobbiamo comportare”.

 

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