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Nuovo piano Regione, addio a inceneritori, tariffa a peso e meno discariche

BOLOGNA - La progressiva chiusura di due inceneritori su otto. Il mantenimento di sole tre discariche, soprattutto per

Pubblicato:08-01-2016 18:17
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 21:46

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BOLOGNA – La progressiva chiusura di due inceneritori su otto. Il mantenimento di sole tre discariche, soprattutto per i rifiuti speciali. Il passaggio alla tariffa puntuale (chi più cestina più paga) e incentivi per il riciclo, con bollette meno salate. Sono le azioni principali previste nel nuovo Piano regionale dei rifiuti, che la Giunta Bonaccini ha approvato oggi. Con questo provvedimento, viale Aldo Moro punta entro il 2020 a raggiungere in Emilia-Romagna il 73% di raccolta differenziata, a riciclare almeno il 70% di carta, metalli, plastica, legno, vetro e organico, a ridurre del 20-25% la produzione pro-capite di rifiuti e del 5% lo smaltimento, a partire dai conferimenti in discarica.

RIFIUTI-“Come avevamo promesso- sottolinea in una nota il presidente Stefano Bonaccini– dopo aver legiferato per primi in Italia in tema di economia circolare, oggi in Giunta abbiamo approvato il Piano per la gestione dei rifiuti, che verrà messo alla discussione e all’approvazione dell’Assemblea legislativa entro la primavera. E’ un risultato che ci colloca tra le realtà più avanzate in Europa”. Il piano, aggiunge l’assessore regionale all’Ambiente, Paola Gazzolo, “intende uniformare e integrare principi e azioni che dovranno essere realizzati sull’intero territorio dell’Emilia-Romagna”. Inoltre, “garantirà una gestione più innovativa e razionale, volta a ottimizzare l’uso dell’impiantistica esistente su scala regionale e a porre le basi per una tariffa unica di smaltimento. Tutto ciò avrà anche ripercussioni importanti e positive in termini di risparmi per i cittadini, che vedranno a regime una riduzione delle proprie bollette”, assicura Gazzolo.

Raccolta differenziata rifiutiIl piano prevede anche accordi di filiera e la promozione di accordi volontari per la valorizzazione delle frazioni di rifiuti differenziati nell’ambito di cicli produttivi locali, favorendo quindi la crescita e lo sviluppo delle aziende locali operanti nel settore della green economy. Previste anche azioni specifiche sul Comune di Bologna e la Provincia di Reggio Emilia, già co-finanziate dalla Regione attraverso il Piano di azione ambientale.
La Regione prova dunque a ribaltare il modello di gestione dei rifiuti, spostando l’attenzione sulla parte a monte della filiera del rifiuto e non più sullo smaltimento finale, spingendo sul tema della prevenzione, del riutilizzo, del riciclaggio e del recupero di energia. Gli obiettivi del piano emiliano-romagnolo vanno oltre le richieste della Ue: 60% di raccolta differenziata al 2025 (65% al 2030) e, per quanto riguarda lo smaltimento e il conferimento in discarica, il 10% entro il 2030. Ad oggi questa percentuale in Italia è vicina al 40%.


di Andrea Sangermano, giornalista professionista

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