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Per Toti è troppo netta la divisione tra attività indispensabili e non: “Tutti hanno la stessa dignità”

Il governatore della Liguria ospite a ‘Un giorno da pecora’ su Radio 1 Rai: “C'è una sovrastruttura di pensiero che rende una fabbrica più indispensabile di un albergo". E aggiunge: "I ristori non basteranno"

Pubblicato:07-12-2020 14:12
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 20:42

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GENOVA – “È un po’ manicheo dividere il Paese tra attività indispensabili e non indispensabili. Nessuno ha processato le riaperture delle fabbriche, mentre tutti hanno processato la riapertura di bar e ristoranti ad agosto: ci vuole un po’ di misura nelle cose”. Così il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, a ‘Un giorno da pecora’ su Radio 1 Rai. “Non credo che ci sia una volontà esplicita da parte del Governo di punire alcunché- prosegue il governatore- ma credo che ci sia una sovrastruttura di pensiero che, talvolta, rende una fabbrica metalmeccanica più indispensabile di un albergo: io, invece, credo che un cameriere di un albergo abbia la stessa dignità di chi lavora in una fabbrica”.

TOTI: “I RISTORI NON BASTERANNO”

Riprendendo alcune notizie degli ultimi giorni, Toti sottolinea che “il 76% degli italiani ritiene che i ristori non siano sufficienti, ne sono convinto anche io. C’è uno spirito per cui, una volta dati i ristori, sia tutto a posto. Ma temo si facciano ragionamenti un po’ troppo semplicistici”. Il governatore ricorda che “abbiamo portato il nostro debito pubblico al 160% e qualcuno lo dovrà ripagare, stamattina si parla di un milione di nuovi disoccupati e si dice che ci vorranno tra i 15 e i 20 anni ai valori pre crisi 2009-2010. Credo che un filo di attenzione ai numeri e all’economia vada data”. Invece, conclude, “stiamo sottovalutando l’aspetto economico: ci viene molto più facile additare quattro persone che bevono uno spritz sulla spiaggia, che non altre situazioni, perché è un passatempo, ma non ci rendiamo conto che quello spritz lo ha prodotto qualcuno che ci guadagna”.

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IN LIGURIA ORA I POSTI LETTO SONO SUFFICIENTI

“Ad oggi, la dotazione di 257 posti letto complessivi nelle strutture extra ospedaliere per le persone covid positive è sufficiente e adeguata. C’è un turnover efficace e abbiamo sempre disponibilità di posti in ognuna delle strutture che abbiamo attivato. Abbiamo preso contatti con Federalberghi, che ci ha offerto la possibilità di potenziare le strutture in caso di necessità, che al momento non viene rilevata”. Così il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, rispondendo in consiglio regionale a un’interrogazione di Pd e Lista Sansa sui “covid hotel”. Il governatore, che ha tenuto per sé la delega alla sanità, ricorda che “la Liguria è stata tra le prime regioni ad attivare i covid hotel, nel centro storico di Genova e alla Spezia. Altre strutture similari sono state attivate anche a Savona. In sostanza, abbiamo due tipi di strutture: i covid hotel per persone positive al virus, autosufficienti e asintomatici o paucisintomatici che al proprio domicilio non hanno sufficienti garanzie di isolamento; strutture a bassa intensità di cura che, oltre alla funzione del covid hotel per la quarantena dei positivi, garantiscono anche la presenza di una direzione sanitaria e di un presidio infermieristico per consentire, su input degli ospedali e dei medici di medicina generale, dimissioni protette dai reparti ospedalieri oppure per l’assistenza di pazienti che erano seguiti a casa dal proprio medico di medicina generale”.

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Rispondendo a una seconda interrogazione del Pd, Toti è tornato anche a fare il punto sull’attività delle squadre territoriali Gsat: “Dopo le difficoltà registrate in tutta Italia all’inizio della loro attività, oggi le squadre attive in Liguria sono complessivamente 39, con 178 medici coinvolti e operativi, ben oltre il numero previsto dal ministero: sono 24 nella Asl 3 Genovese, dove secondo i parametri nazionali ne sono previste 14; cinque in Asl 2 Savonese, come previsto; quattro in Asl 4 Chiavarese, una più del previsto; cinque in Asl 5 Spezzina, una più del previsto. Nell’imperiese, invece, è pienamente operativa una sola squadra, ma si sta reclutando e formando il personale sanitario necessario per le altre tre previste”. Nel complesso, le squadre territoriali, ad oggi, hanno effettuato quasi 80.000 tamponi, per complessivi centomila interventi, compresi anche visite e triage telefonici. E nell’imperiese, l’unica squadra Gsat operativa ha effettuato 9.166 tamponi e ha svolto 10.756 interventi. “Speriamo che nelle prossime settimane le squadre territoriali siano sempre di più affiancate anche dall’intervento dei medici di medicina generale”, chiosa Toti. Rispondendo a una terza interrogazione, infine, il governatore ha anche fatto il punto sulle assunzioni effettuate da inizio emergenza covid: 1.535 unità di personale sanitario, di cui 478 medici, 466 infermieri e 591 tra operatori sociosanitari e tecnici.

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