NEWS:

Tg Sanità, edizione del 7 dicembre 2020

In questa edizione: A Natale, Santo Stefano e Capodanno stop agli spostamenti tra comuni, prime dosi di vaccino a gennaio, epatite C: prevalenza da infezione da Hcv nei Ser.D. al 60%

Pubblicato:07-12-2020 14:10
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 20:42

FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

https://www.youtube.com/watch?v=yyJeocp_ooI

– COVID. A NATALE, SANTO STEFANO E CAPODANNO NO SPOSTAMENTI TRA COMUNI

Dal 21 dicembre al 6 gennaio, in tutta Italia, sarà vietato spostarsi dalla propria Regione o dalla propria Provincia autonoma anche per raggiungere le seconde case. A Natale, Santo Stefano e Capodanno stop agli spostamenti tra comuni. Confermato il coprifuoco dalle 22 alle 5, mentre a Capodanno non si potrà circolare fino alle 7 del mattino. Dal 7 gennaio riparte la didattica in presenza per il 75% degli studenti delle superiori. Sono le principali misure contenute nel nuovo Dpcm e illustrate dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, nel corso di una conferenza stampa da Palazzo Chigi. “Sarà un Natale diverso, ma non meno autentico”, ha commentato il premier, che ha poi raccomandato di trascorre le festività solo con i conviventi: “È una cautela essenziale- ha detto- per noi stessi e per proteggere i nostri cari”.

– COVID. SPERANZA: “PRIME DOSI VACCINO A GENNAIO, SARÀ GRATUITO”

“Stiamo vedendo la luce in fondo al tunnel: i primi vaccini pronti da gennaio sono la svolta che aspettavamo”. Così il ministro della Salute, Roberto Speranza, illustrando al Senato le nuove misure per fronteggiare l’emergenza Covid-19. Il vaccino contro il Covid sarà “gratuito per tutti gli italiani” ma, almeno per ora, non obbligatorio. La distribuzione sarà “centralizzata” e avverrà con “il coinvolgimento delle forze armate”. Finora, ha fatto sapere Speranza, l’Italia ha opzionato “202 milioni di dosi di vaccino, che rappresenterebbero una scorta sufficiente a vaccinare tutta la popolazione. Ma probabilmente serviranno due dosi per ciascuna persona”.


– COVID. IPPOLITO (CTS): “CHI CONTAGIATO NON DOVRÀ FARE VACCINO”

Intanto chi ha avuto il Covid “non deve vaccinarsi contro la malattia perché ha sviluppato anticorpi naturali, semmai dovrà controllare il livello di questi anticorpi”. Così Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dell’Istituto Spallanzani di Roma e membro del Comitato tecnico scientifico, ai microfoni di ‘Radio anch’io’, su Rai Radio 1. “Se il livello degli anticorpi dovesse scendere- ha poi aggiunto- si può riconsiderare una vaccinazione”. 

– COVID. ANDREONI (SIMIT): “NATALE SARÀ SACRIFICIO CHE SALVERÀ PERSONE”

“Sarà un grande sacrificio, lo capisco, ma è un sacrificio che consentirà di risparmiare tante vite umane”. Così il professor Massimo Andreoni, direttore scientifico della Simit (Società italiana di Malattie Infettive e Tropicali) e primario di Infettivologia al Policlinico Tor Vergata di Roma, commenta all’agenzia Dire le ultime misure contro il Covid-19 che il governo ha applicato in vista delle feste natalizie. “Tutti avevamo immaginato che dopo l’estate ci sarebbe stata una ripresa del contagio- ha proseguito- ma mai avremmo pensato fosse con questa intensità. Ora tutti noi dobbiamo fare ancora un grande sforzo”.

– EPATITE C. FEDERSERD: IN SER.D. TRA I 90-120MILA SOGGETTI ANCORA DA TRATTARE

“Nei Servizi per le Dipendenze ci sono ancora tra i 90 e i 120mila soggetti, appartenenti alla popolazione fragile, ancora da trattare”. A parlare è il presidente di FeDerSerD, Guido Faillace, intervistato dall’agenzia Dire in occasione della seconda tappa in Sicilia di ‘HAND’, il primo progetto pilota di networking a livello nazionale patrocinato da quattro società scientifiche (SIMIT, FeDerSerD, SIPaD e SITD), che coinvolge i Ser.D.e i relativi Centri di cura per l’HCV afferenti a diverse città italiane. “Negli anni- ha aggiunto Faillace- i Ser.D. sono passati a ‘screenare’ soggetti particolari, che non si rivolgono alle strutture normali, solo dal 20 al 50%. Noi vogliamo che questo dato sullo screening vada al 100%, come è stato fatto allora per l’Aids”. 

– EPATITE C. IN SICILIA 97,5% PAZIENTI TRATTATI GUARITO: ORA TEST SU DETENUTI

“Negli ultimi due anni siamo riusciti ad eliminare l’epatite C nel 97,5% dei pazienti trattati”. Lo ha fatto sapere Vito Di Marco, professore di Gastroenterologia al Policlinico ‘Paolo Giaccone’ di Palermo, che all’agenzia Dire ha spiegato come nella sua regione nel 2015 sia nata una Rete HCV (composta da 21 centri Hub) proprio per curare le malattie di fegato determinate dal virus. “Il principio ‘etico’ su cui si basa la nostra rete è l’equità- ha proseguito Di Marco- ossia accesso alle diagnosi e alle cure per tutti i cittadini, anche per quelle categorie a rischio come i frequentatori dei Ser.D. o la popolazione carceraria della nostra regione”.

– SANITÀ. EPATITE C, ASL ROMA 6: IN UTENTI SER.D. PREVALENZA VIRUS A 60%

“La prevalenza da infezione da HCV negli utenti in carico ai Ser.D. è intorno al 60%, verso la prevalenza nella popolazione generale che invece è intorno all’1,5%”. A dirlo Silvia Gallozzi, responsabile del Servizio Trattamento Dipendenze della Asl Roma 6, intervistata dall’agenzia Dire nell’ambito di Hand, un progetto che secondo l’esperta permette di “semplificare i percorsi di cura grazie ad una prima fase di screening con i tamponi rapidi salivari”. Concorda sul tema anche Lucia Spilabotti, dirigente della UOC di Medicina generale, PO Frascati – Asl Roma 6, che aggiunge: “Il valore aggiunto di HAND è consentire l’emersione del ‘sommerso‘, grazie ad una attenzione speciale alla fragilità dei soggetti che dovranno essere trattati e che poi saranno seguiti nel tempo”.

:

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it