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Di Maio: “Rivedere il contratto? Dopo il 2019”

"Se lo vogliamo migliorare ulteriormente va bene, adesso però direi concentriamoci sul fare questa legge di bilancio nel 2019".

Pubblicato:07-12-2018 08:15
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 13:52
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ROMA – “Ho sentito Salvini. Lui parla del 2021 per la modifica” del contratto, “ne parla riguardo alle condizioni economiche globali, quindi è tutto condivisibile”. Lo afferma il vicepremier Luigi Di Maio a Radio 24 parlando dell’ipotesi di rivedere il contratto di governo. “L’abbiamo scritto in 6 giorni questo contratto, se lo vogliamo migliorare ulteriormente va bene– aggiunge- adesso però direi concentriamoci sul fare questa legge di bilancio nel 2019. Poi, dopo il 2019, ci possiamo mettere al lavoro per migliorarlo ancora”.

DI MAIO: SMENTISCO RICHIESTA DI DIMISSIONI TRIA

Smentisco qualsiasi voce che sta circolando sulla volonta’ di far dimettere il ministro Tria. Ho visto che alcuni giornali attribuiscono tale volonta’ al M5S, lo smentisco categoricamente. Giovanni Tria sta facendo un grande lavoro. Squadra che vince non si cambia e Tria deve restare al ministero dell’Economia”. Lo afferma il vicepremeir Luigi di Maio a Radio24.

DI MAIO: “NESSUNA ECOTASSA, IL GOVERNO NON LITIGA”

“Vogliamo dare sgravi per seimila euro per auto elettriche o ibride. Sul resto dobbiamo migliorare la norma. Ma il governo non sta litigando sull’ecotassa. Io non voglio mettere nessuna tassa sulle automobili degli italiani“. 


DI MAIO: “SPERO IN DIALOGO CON CONFINDUSTRIA”

“Al tavolo di martedì spero di poter dialogare con Boccia, se possiamo migliorare ulteriormente la manovra lo faremo”. Lo dice il vicepremier Luigi Di Maio a Radio24, in riferimento al tavolo di martedì prossimo con la piccola e media impresa. “Sicuramente possiamo sviluppare la quota di investimenti– spiega il ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico- ieri c’è stata una riunione importante di maggioranza per cui i 4 che saranno in realtà 5 miliardi di investimenti possano essere spesi velocemente dai sindaci dei comuni per affrontare il dissesto idrogeologico e la manutenzione straordinaria. Se permettiamo ai sindaci di spendere velocemente tali soldi con procedure agevolate, alla fine avremo 5 miliardi che davvero entreranno nell’economia delle imprese e andremo nella direzione di quanto auspicato dal presidente Boccia”.

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