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ROMA – Sospeso da scuola per tre mesi con stipendio a metà il professore Christian Raimo, scrittore e insegnante di filosofia e storia al liceo Archimede di Roma, colpevole di aver offeso il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara.
Nel corso di un dibattito sul sistema scolastico organizzato in occasione della Festa nazionale di Avs, lo scorso 11 settembre, al Parco Nomentano della Capitale, Raimo aveva infatti definito il ministro, tra le altre cose, anche un “bersaglio da colpire come la Morte nera di Star Wars”.
Del resto, il dibattito aveva un titolo esplicativo, ovvero, “Proteggiamo la scuola da Valditara”.
Il direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale del Lazio, Anna Paola Sabatini, in una nota pubblicata su Orizzonescuola.it, afferma: “In merito alla recente sanzione inflitta al Prof. Christian Raimo a seguito di dichiarazioni pubbliche offensive nei confronti del Ministro Valditara che definiscono quest’ultimo “cialtrone” e “lurido” e che “va colpito come la Morte Nera” non possono essere considerate una critica costruttiva; al contrario, si configurano come un’offesa che viola i principi fondamentali di rispetto reciproco e dialogo civile”.
Tramite il suo avvocato, Raimo precisa che la frase pronunciata “durante un dibattito politico alla festa di AVS è questa: “…perché è tutto quello che dice è talmente palese evidente arrogante cialtrone lurido, direi lurido è una parola che si attaglia a quello che dice Valditara che insomma è facile vederlo”.
Tale frase, si legge ancora nella lettera del legale, “è riportata nella contestazione disciplinare mossa al prof. Raimo. La testualità delle parole pronunciate evidenzia al di là di ogni dubbio che quegli epiteti erano rivolti al pensiero del Valditara e non alla sua persona e rientrano nella sfera della legittima critica politica e di questo discuteremo innanzi il Giudice del lavoro”.
Della misura disciplinare inferta al docente ne danno notizia (stigmatizzandola) la Flc Cgil Nazionale e la Fcl Cgil Roma e Lazio: “L’Ufficio Scolastico Regionale del Lazio ha comminato, con un’inedita solerzia e rapidità, la sanzione disciplinare della sospensione dal servizio per tre mesi con dimezzamento dello stipendio al prof. Christian Raimo per aver espresso critiche alle politiche del Ministro dell’Istruzione Valditara”. Per il sindacato si tratta di “una decisione non giustificata da reali violazioni disciplinari – si legge in una nota – e che sottende piuttosto l’obiettivo di instaurare un clima di controllo e intimidazione verso tutto il personale scolastico, utilizzando in modo strumentale il Codice di comportamento dei dipendenti pubblici”. E ancora: “Invece di tutelare l’integrità della professione, il codice viene sfruttato per reprimere e soffocare il libero dibattito, riducendo gli insegnanti a esecutori di una linea ministeriale priva di spazio per l’esercizio della piena cittadinanza”.
In definitiva, “troviamo questo provvedimento di una gravità inaudita, poiché Raimo ha espresso le proprie valutazioni e idee in occasione di una manifestazione politica e non certo a scuola o durante il servizio”.
Per i sindacalisti questo atto è “null’altro che una censura politica mascherata da sanzione disciplinare e prefigura una limitazione della libertà di espressione, garantita a tutti i cittadini nel nostro paese dalla Costituzione, indipendentemente dalla loro condizione lavorativa”. Questa azione “rappresenta un grave segnale per tutta la comunità educante- conclude la nota- indirizzando un monito inquietante: ogni voce dissenziente sarà punita”. Infine il sindacato, oltre a esprimere piena solidarietà al prof. Raimo, fa sapere che “attuerà tutte le azioni di tutela legale e sindacale per impugnare il provvedimento” e invita tutto il personale “a partecipare alle iniziative che saranno messe in campo a difesa della libertà di espressione”.
Gli studenti del liceo Archimede di Roma, dove Raimo insegna, hanno già iniziato la mobilitazione in difesa del loro professore: è stato infatti affisso all’entrata dell’istituto uno striscione con la scritta “Tre mesi di sospensione per un’opinione” e hanno convocato un’assemblea per discutere la vicenda.
Non si fa attendere la replica del direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale del Lazio, Anna Paola Sabatini, in una nota pubblicata su Orizzonescuola.it: “In merito alla recente sanzione inflitta al Prof. Christian Raimo a seguito di dichiarazioni pubbliche offensive nei confronti del Ministro Valditara che definiscono quest’ultimo “cialtrone” e “lurido” e che “va colpito come la Morte Nera” non possono essere considerate una critica costruttiva; al contrario, si configurano come un’offesa che viola i principi fondamentali di rispetto reciproco e dialogo civile”.
“Preme ricordare che il docente era stato già precedentemente oggetto di sanzione perché, in occasione di un suo intervento in una trasmissione televisiva, aveva affermato di incitare i giovani alla violenza. L’offensività delle dichiarazioni assume un carattere di particolare gravità quando sono indirizzate a un rappresentante delle istituzioni. La situazione è ulteriormente aggravata dal fatto che tali affermazioni sono state proferite da un docente. I docenti ricoprono un ruolo fondamentale nella formazione delle giovani generazioni e dovrebbero rappresentare un esempio di comportamento etico e civile per gli studenti. Incoraggiare il rispetto e la tolleranza è parte integrante della loro missione educativa”.
Intanto, anche dal fronte dell’opposizione si alza un coro di protesta per la decisione dell’ufficio scolastico regionale.
“Riteniamo una decisione molto grave la sospensione di tre mesi con stipendio decurtato del 50 per cento di Christian Raimo reo di aver criticato il Ministro Valditara. Il governo nella sua ansia di creare nuovi reati vuole introdurre quello di lesa maestà? Il dissenso è il cuore della democrazia e la sospensione rischia di ledere pesantemente la libertà di opinione e costituisce un precedente inquietante. Raimo ha espresso un parere legittimo peraltro a una festa di partito e non nello svolgimento della sua funzione”.
Lo dichiarano in una nota congiunta i parlamentari del Pd delle commissioni Istruzione di camera e senato “Per quanto ci riguarda- aggiungono i parlamentari dem- è inaccettabile che un docente venga sospeso con lo stipendio dimezzato per aver espresso un proprio parere sull’idea di scuola della destra. Solo nei regimi questo diritto viene censurato e punito. Il Ministero dell’Istruzione è diventato il Minculpop? È abbastanza sconcertante la battaglia personale ingaggiata dal Ministero contro un suo dipendente”.
“Esprimo piena solidarietà al Professor Cristian Raimo che oggi ha subito dal Ministro Valditara, una sospensione di 3 mesi e decurtazione dello stipendio del 50%, per aver espresso una sua opinione fuori dal contesto scolastico: l’ennesimo atto censorio da parte di chi non tollera alcuna forma di dissenso”.
Così in una nota il portavoce di Europa Verde e deputato di Alleanza Verdi e Sinistra Angelo Bonelli, che aggiunge: “Quello che sta accadendo in questo Paese è ormai inaccettabile: ci troviamo di fronte a esponenti di governo che si sentono autorizzati a dire tutto e il contrario di tutto, sdoganando anche offese nei confronti di avversari politici e giornalisti, tutto ciò è inaccettabile. Il clima che si sta creando nel nostro Paese pone un problema serio per la qualità della nostra democrazia”.
“Totale solidarietà a Christian Raimo, che subisce una sanzione ingiusta e fuori da ogni logica: tre mesi di sospensione dall’insegnamento e stipendio dimezzato per aver pubblicamente espresso la sua opinione ed aver criticato Valditara, con una metafora e fuori dal contesto scuola. Un chiaro tentativo di intimidire una persona libera”. Lo afferma Nicola Fratoianni di Avs. “Colpirne uno per educarne cento, si sarebbe detto. È così- prosegue il leader di SI- che la punizione a Raimo diventa esemplare ed è un messaggio agli altri docenti, a studenti e studentesse e alle famiglie: la libertà di espressione e la libertà di dissenso costano e lo paghi a caro prezzo e sulla tua pelle”. “Ma quello che devono capire- insiste l’esponente rossoverde- è che l’Italia non abbassa la testa di fronte all’ingiustizia e al sopruso del potere. Infatti questa mattina, non appena saputa la notizia, studentesse e studenti del liceo dove insegna Raimo hanno appeso uno striscione in sua difesa e convocato un’assemblea d’istituto straordinaria. Vogliamo quindi raccogliere il loro testimone e ripartire dalla loro iniziativa di solidarietà e mandare anche noi un messaggio a tutte e tutti coloro che hanno paura: non siete soli”. “Noi siamo al loro fianco, non tolleriamo le ritorsioni di questi signori e signore con l’ossessione- conclude Fratoianni- per i bavagli e i manganelli. Non ci faremo intimidire e non faremo passi indietro”.
Plaudono invece alla decisione dell’ufficio scolastico i deputati di maggioranza, Fdi, Lega e Fi, definendolo “un atto dovuto e giusto”, alla luce delle parole di odio e violenza con cui l’insegnante ha offeso il ministro Valditara.
“Tre mesi fa un professore di liceo impegnato in politica, niente di nuovo a sinistra, con il suo bagaglio di insulti e dichiarazioni bizzarre, Christian Raimo, dava del lurido a quello al suo Ministro e, nello stesso discorso parlava di un bersaglio da colpire come la Morte Nera, di un cialtrone arrogante. Oggi il Ministero dell’Istruzione e del Merito comunica la sospensione per tre mesi nei confronti di questo spregevole pseudo professore, istigatore all’odio e alla violenza. Un atto dovuto oltreché giusto. E guarda caso la sinistra, ossessionata dal ‘linguaggio inclusivo’ e dal politicamente corretto, invece di tacere e confermare la giustezza del provvedimento disciplinare, con cui si propone di difende l’autore delle sopracitate dichiarazioni. Sempre strabici e inaffidabili da quelle parti, la sensibilità istituzionale non sanno nemmeno dove sia di casa. La critica è legittima, anzi, è la benvenuta, la violenza verbale, l’insulto, la minaccia da parte di un educatore pagato da tutti noi per formare la coscienza civica dei nostri figli anche no. Chi sbaglia paghi, qualunque sia la tessera di partito che ha in tasca o la sua fede, e sia buon esempio per tutti gli studenti. E non si faccia malsano vittimismo su una vicenda di ordinaria amministrazione che nulla ha a che fare con il legittimo diritto a esprimere opinioni.
Decisione sacrosanta”. E’ quanto dichiara il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia.
“Il Pd insorge in massa appena apprende della sospensione di Raimo e prende le sue difese. Quello che è successo alla festa nazionale di Avs è gravissimo. Perchè un conto è esprimere le proprie idee, un conto è minacciare il Ministro dell’Istruzione. Bene ha fatto, quindi, l’Ufficio scolastico regionale a sospendere questo soggetto che, più volte, è stato protagonista di vicende simili, utilizzando spesso toni vergognosi. Raimo come può insegnare qualcosa ai giovani se non ha ancora imparato le basi dell’educazione e del rispetto? Chi lo difende è ancora peggio di lui. Ma sappiamo bene che la sinistra si distingue proprio per sposare ogni causa sbagliata. Raimo è una persona poco responsabile ed è giusto che chi non sa stare al mondo almeno stia qualche mese a casa. Forse la sanzione doveva essere ancora più severa di fronte a comportamenti così gravi”. Lo dichiara il presidente dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri.
“Le posizioni dell’Ufficio scolastico regionale sulle parole di Raimo sono chiare: definire Valditara ‘lurido’ e da ‘colpire come la morte nera’ non è una critica ma, semplicemente, una vera e propria offesa ad un rappresentante delle istituzioni. Comportamento non tollerabile, come avevamo sostenuto sin dal primo momento, da parte di un docente che, nel rispetto della propria missione educativa, non solo deve trasmettere concetti agli studenti ma rappresentare anche un esempio e modello di civiltà, e non incitare a violenze o rivolgere insulti a ministri della Repubblica. Raimo non è nuovo a violenze verbali, come quando disse in tv che lui esorta in classe alla violenza politica anche fisica. La legge è uguale per tutti e chi la viola paga, anche se è un docente comunista che fa politica, se ne facciano una ragione Pd e Avs. La Cgil invece ripassi il codice di comportamento dei pubblici dipendenti, al quale anche Raimo è soggetto: non è che se sei di sinistra puoi insultare e diffamare, e passarla liscia”. Lo dichiara il deputato della Lega e capogruppo in commissione Cultura e Istruzione, Rossano Sasso.
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