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I neonatologi: “Estendere il follow-up dei pretermine fino ai 6 anni di vita”

Redatto un nuovo manuale scientifico e operativo sull’assistenza dei bambini nati prima della 32a settimana

Pubblicato:07-11-2022 12:58
Ultimo aggiornamento:07-11-2022 12:58

OMaR denuncia screening neonatali
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ROMA – Il follow-up dei neonati pretermine deve essere esteso fino ai 6 anni di vita. È quanto consiglia la Società italiana di neonatologia (Sin) nel nuovo manuale scientifico e operativo sull’assistenza dei bambini nati prima della 32a settimana. Il volume, intitolato ‘Il follow-Up del neonato pretermine. I primi sei anni di vita’, sarà presentato mercoledì 9 novembre, presso la clinica Mangiagalli di Milano nel corso di un incontro che anticiperà i temi della Giornata mondiale della prematurità, celebrata il 17 novembre.

Saranno presenti Luigi Orfeo, presidente della Sin, Fabio Mosca, presidente della commissione Sin-Safe, le coordinatrici della task force sul follow-up Francesca Gallini, Monica Fumagalli e Maria Luisa Scattoni, ricercatrice dell’Istituto superiore di sanità e coordinatore dell’Osservatorio nazionale autismo (OssNA) e Martina Bruscagnin, presidente di Vivere Onlus.

La prosecuzione delle cure dopo la dimissione dalla Terapia intensiva neonatale (Tin), la valutazione degli outcome clinici a breve e lungo termine, gli interventi precoci e l’analisi dell’ef­ficacia a lungo termine di nuovi approcci terapeutici-assistenziali nella gestione del neonato pretermine in Tin, rappresentano i principali obiettivi dei programmi di follow-up e da sempre parte integrante dell’assistenza dei neonati prematuri. La prematurità può essere, infatti, una malattia cronica, che può manifestarsi nel tempo, in modo tanto più grave quanto più la nascita è stata precoce. Per questi motivi il rapporto clinico ed il sostegno alla famiglia del neonato pretermine non possono terminare al momento della dimissione, ma devono neces­sariamente continuare nel tempo.


La Società italiana di neonatologia (Sin) ha intrapreso da anni un importante percorso per promuovere i servizi di follow-up neonatale e garantire una adeguata assistenza, anche dopo la dimissione, attraverso programmi mirati alla precoce identificazione delle anomalie di sviluppo e all’at­tuazione di interventi precoci individualizzati, con il fine di migliorare la qualità di vita dei bambini e delle loro famiglie.

La complessità dei neonati dimessi dalle terapie intensive rende sempre più necessari servizi di follow-up multidisciplinari, integrati con i servizi di Neuropsichiatria infantile e con i pediatri di famiglia. La prevalenza di problematiche cliniche e neuropsichiatriche ad esordio precoce risultano, infatti, aumentate, in particolare i disturbi del neurosviluppo, che rappresentano una quota rilevante, in termini di incidenza e di possibile impatto sulla qualità della vita futura.

Dalla survey sui servizi di follow-up in Italia promossa dalla Sin nel 2019, è emerso che l’organizzazione di un network strutturato tra i servizi di follow-up, gli altri servizi e professionisti che entrano nel percorso di presa in carico dei bambini che ma­nifestano disturbi dello sviluppo correlati alla nascita pretermine presenta delle criticità e richiede una decisa implementazione, possibile solo se ne sarà riconosciuta l’importanza e se verranno dedicate adeguate risorse. Principalmente per la mancanza di risorse umane e professionali, sono ancora pochi i servizi che riescono ad effettuare il follow-up fino all’ingresso del bambino a scuola, come sarebbe invece auspicabile.

TASK FORCE PER LA SALUTE DEI BAMBINI

Questo nuovo manuale, a cura di Francesca Gallini, Monica Fumagalli e Domenico Romeo, è la naturale evoluzione del progetto iniziato nel 2015 con la pubbli­cazione delle prime ‘Indicazioni sul Follow-up del neonato pretermine nei primi tre anni di vita’. È il frutto del lavoro di una task force dedicata, composta non solo dai rappresentanti dei diversi Gruppi di studio della Sin coinvolti nel follow-up del neonato a rischio, ma anche da professionisti della Società italiana di neuropsichiatria infantile e dell’Istituto superiore di sanità, con il coinvolgimento di numerosi esperti delle singole aree di valutazione e la partecipazione dell’associazione dei genitori ‘Vivere Onlus’.

I risultati dell’indagine conoscitiva condotta nel 2019 dalla Sin, insieme alla definizione degli stan­dard organizzativi di una Rete nazionale di servizi di follow-up, presenti nel Libro Rosso degli ‘Standard organizzativi per l’assistenza perinatale’, hanno fornito nuove conoscenze e creato i presupposti per questo progetto così importante.

Migliorare i servizi di follow-up, uniformare le modalità di valutazione e di intervento, fornendo a tutti i centri di follow-up strumenti condivisi per la valutazione dello sviluppo dei neonati preter­mine, basati sulle evidenze più recenti: questi gli obiettivi del nuovo manuale, che punta ad essere un vero e proprio riferimento per chi si occupa in Italia del follow-up dei neonati pretermine.

A completamento di questo percorso, volto a migliorare l’assistenza post dimissione del neonato pretermine e della sua famiglia, sarà a breve attivo il registro Innsin follow-up, uno strumento fondamentale per raccogliere dati omogenei sullo sviluppo a distanza dei neonati pretermine e fotografare la realtà italiana, presupposto per la realizzazione di progetti di miglioramento delle cure.

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