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VIDEO | Fino a ‘Ultima goccia’: il libro che racconta il ciclo dell’olio usato

A Ecomondo il consorzio Conou tra storia e circolarità 100%

Pubblicato:07-11-2019 16:30
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 15:56
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RIMINI – Raccogliere tutto, fino all’ultima goccia, per salvare l’ambiente e realizzare davvero un nuovo modello di economia, quella circolare, riunendo tutti, “dalla grande industria fino all’officina meccanica”. È questo il mantra di Paolo Tomasi, presidente di Conou, il Consorzio nazionale per la gestione, raccolta e trattamento degli oli minerali usati, che presenta a Ecomondo il suo libro-testimonianza sulla sua storia all’interno del consorzio che guida dal 2003, ma di cui faceva parte già dal 1994, in veste di consigliere: “Cercando l’ultima goccia. L’economia circolare dell’olio minerale usato”, appunto, è il titolo del libro, che evidenzia l’ostinazione nel tendere sempre di più verso un modello di economia circolare, che consente oggi di produrre risorse attraverso un processo industriale di raccolta e rigenerazione di un rifiuto. In questo caso si parla di oli minerali, considerati rifiuti altamente inquinanti e pericolosi per l’uomo e per l’ambiente, che si trovano nei lubrificanti per i motori, nei circuiti idraulici e in quelli di raffreddamento di macchinari, nei dispositivi elettrici ed elettronici. “Direi che ho un po’ una mentalità ambientalista e questo mi ha aiutato ad andare avanti in questo discorso, che non sempre ha trovato consenso- riassume Tomasi- abbiamo dovuto cercare di spiegare molto agli altri, di portare le persone sulla nostra strada”. Del resto, “perché utilizzare materia prima, che peraltro è finita, quando abbiamo a disposizione delle risorse da riciclare?”.

Il libro “Cercando l’ultima goccia. L’economia circolare dell’olio minerale usato”

Il libro di Tomasi, intrecciando autobiografia e analisi dello scenario economico-industriale, ricostruisce la storia imprenditoriale, sua e del consorzio, tra difficoltà e successi, in un mercato, quello della valorizzazione degli oli minerali, sempre più orientato verso la sostenibilità, a beneficio dell’ambiente. Proprio Conou infatti, secondo il rapporto di sostenibilità 2018 dell’ente, redatto secondo lo standard internazionale Gri, a Ecomondo ha annunciato di aver raggiunto il primato europeo “circolarità 100%“, per cui le 187.000 tonnellate di olio raccolte e avviate a rigenerazione (+2,7% rispetto al 2017) hanno dato il via a una produzione di 123.000 tonnellate di basi rigenerate e 42.000 tonnellate di altri prodotti. Cioè in sostanza il 100% del raccoglibile, un risultato “che non ha pari in Europa” e vale per Conou il primato di esserci riusciti per primi nel continente.


I progetti di Conou

“Stiamo cercando di fare ancora meglio quando già abbiamo raggiunto il 100%, e quando si raggiunge si pone lo sguardo alla qualità della raccolta”: ovvero, aggregare in un “progetto comune” i produttori del rifiuto, “dalla grande industria all’officina meccanica”. “La sostenibilità è il ponte tra la generazione attuale e quella futura, in termini economici, sociali e ambientali” secondo il vicepresidente di Conou Riccardo Piunti, che ipotizza perfino che fra qualche anno “non si faranno più solo bilanci finanziari”, ma che tengano conto anche dell’impatto appunto socio-ambientale, perché “è questo quello che interessa”: un’azienda “che non danneggi ma anzi crei le condizioni per sopravvivere nelle generazioni future”.

Il vantaggio del riciclo, piuttosto che della produzione di basi lubrificanti vergini è stato calcolato in 74.000 tonnellate di CO2 in meno immesse nell’atmosfera, un beneficio in termini di occupazione evitata di suolo pari a quasi 45 ettari ogni anno rispetto al ciclo lineare, e un risparmio di acqua pari a 120 milioni di metri cubi. Lo stesso rapporto calcola che l’attività del consorzio ha contribuito nel 2018 ad un risparmio di 85 milioni di euro sulla bolletta energetica del Paese.

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