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Intervista a Gian Carlo Venturini

Nome: Gian Carlo Cognome: Venturini Luogo e data di nascita:

Pubblicato:07-11-2016 16:33
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 09:16

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gian_carlo_venturini_pdcs_smNome: Gian Carlo

Cognome: Venturini

Luogo e data di nascita: San Marino, 25 Febbraio 1962


Professione: Segretario di Stato Affari Interni e Giustizia

Residenza a San Marino: Borgo Maggiore dalla nascita

Domicilio a San Marino: dalla nascita

Partito: Pdcs

1) Cominciamo dalla legislatura ormai volta al termine. Può dirci cosa, secondo la sua opinione, ha funzionato bene e cosa no o comunque meno? Per quali ragioni?

L’impegno, le energie ed i provvedimenti messi in campo per tutta la durata della legislatura sono stati rilevanti, impegnativi ed assolutamente necessari per il Paese. La prima fase della legislatura è stata caratterizzata da un clima di maggiore coesione fra le forze politiche di maggioranza con conseguente migliore pianificazione degli interventi mentre, nella seconda fase, la turbolenza politica ha innegabilmente complicato e reso meno organica l’azione di governo che pure è proseguita con interventi importanti, in particolare, nel settore del lavoro e dell’Amministrazione. Il perdurare della sfavorevole congiuntura economica e la difficile situazione internazionale hanno tuttavia aggravato e aggravano il contesto in cui ogni Paese si trova ad operare. Occorre, però, evidenziare che l’azione di contenimento della spesa – efficacemente perseguita – non ha intaccato assolutamente i servizi e le forme di sostegno del reddito erogati dallo Stato.

2) Nella prossima legislatura, quali sono i tre punti prioritari che la nuova maggioranza dovrà mettere al centro dell’agenda politica nei primi 100 giorni? Perché?

Impresa e lavoro, rafforzamento del sistema bancario e finanziario, stato sociale. Lo sviluppo dell’impresa e l’attrazione di nuovi investimenti come presupposti necessari per la piena dignità della persona e per far ripartire l’economia del Paese. Il rafforzamento del sistema bancario e finanziario per creare le condizioni di stabilità ed attrattività finanziaria indispensabili per lo sviluppo imprenditoriale e per la competitività del sistema. La garanzia di uno stato sociale equo ed efficiente per garantire un livello elevato di qualità della vita e di protezione sociale, tenendo conto del cambiamento dei bisogni delle famiglie, delle variabili socio-demografiche (tra cui la crescente longevità della popolazione) nonché di fenomeni legati alla riduzione del reddito delle famiglie tramite un’attenta analisi e ridefinizione dei criteri d’accesso e dei costi delle prestazioni.

3) Ci sono delle tematiche politiche che sente maggiormente vicine e per le quali desidera impegnarsi in prima persona? Come mai?

Il mio impegno politico, nei vari ruoli ricoperti, è sempre stato rivolto al servizio del Paese e dei cittadini. I settori di attività in cui il mio percorso politico e, quindi, la mia formazione si sono maggiormente incentrati sono quelli della gestione del territorio, della promozione e sviluppo dell’agricoltura e della Pubblica Amministrazione. Nell’ultimo legislatura, l’incarico ricoperto mi ha dato, altresì la possibilità di approfondire la conoscenza del settore della giustizia, un settore assai delicato e complesso il cui efficace funzionamento è prerequisito essenziale non solo in termini di garanzia della certezza del diritto bensì di sviluppo economico.

4) In questa fase si parla sempre più di sviluppo dell’economia del Paese ma il concetto è legato all’idea di sviluppo che ognuno ha. Secondo la sua, quali sono le direzioni da seguire per ottenere i traguardi in tale ambito? A cosa non bisogna rinunciare per farlo?

Il Programma di Governo della Coalizione “San Marino Prima di Tutto” della quale il PDCS fa parte, individua in maniera puntuale gli indirizzi strategici da attuare in caso di vittoria alle elezioni. Tali indirizzi consistono, in particolare, nel mantenimento di un regime fiscale concorrenziale cui, però, occorre affiancare politiche di velocizzazione dei processi autorizzativi e di sviluppo delle infrastrutture fisiche e digitali che permettano ai diversi comparti economici di operare al meglio e in assenza di barriere all’interscambio con l’estero.

La concretizzazione di tali indirizzi dovrà avvenire con la garanzia di regole certe, trasparenza, professionalità e grande senso di responsabilità. Il percorso di sviluppo e di crescita del benessere non può, tuttavia, essere slegato da una contestuale azione di crescita culturale e sociale che individui nella meritocrazia, nella solidarietà, nella condivisione, nel rispetto reciproco, nella sussidiarietà dello Stato rispetto alla società e nella conservazione della nostra identità statuale, i capisaldi irrinunciabili.

5) Qual è il convincimento che ha maturato in questi anni nel rapporto che sarebbe giusto si instaurasse tra San Marino e Unione Europea?

San Marino non può prescindere dall’Unione Europea, sia per quanto riguarda gli aspetti degli scambi commerciali, della circolazione dei capitali, della valuta e, più in generale, economico sia per quanto attiene alla cooperazione nei settori della tutela e del miglioramento ambientale, turistico, della comunicazione, dell’informazione, della cultura e della formazione e studio. Tale rapporto, sino ad oggi regolato principalmente dall’Accordo di Cooperazione e di unione doganale del 1991, deve necessariamente essere reimpostato su nuovi basi ed il percorso intrapreso, congiuntamente ad altri Piccoli Stati d’Europa, volto alla definizione di un Accordo di Associazione, nel rispetto delle nostre peculiarità e realtà statuale, rappresenta un’opportunità fondamentale e strategica anche in considerazione del fatto che molte tematiche di interesse nazionale non possono più essere affrontate unicamente a livello di tavolo bilaterale italo-sammarinese bensì richiedono un confronto a livello di istituzioni comunitarie.

6) Nella storia di San Marino, anche recente, c’è una figura politica a cui si ispira o almeno in cui si riconosce per ideali e valori?

I giovani cattolici che fondarono il nostro Partito, Zaccaria Savoretti, poi Federico Bigi, Clara Boscaglia, un esempio ed una guida per i valori di libertà, progresso e giustizia sociale sui quali è fondato il Partito Democratico Cristiano Sammarinese.

7) Nello scenario politico internazionale, attuale o passato, c’è un personaggio di cui stima l’azione politica? Se si, per quali motivi?

In questo particolare momento politico la figura di Don Luigi Sturzo, fondatore del Partito Popolare in Italia, perché Sturzo, aveva fatta propria la lezione del valore primario della libertà – scrivendo nel 1948 che «la libertà è come l’aria: si vive nell’aria; se l’aria è viziata, si soffre; se l’aria è insufficiente, si soffoca; se l’aria manca si muore» – e sollevato per primo il problema della «questione morale». L’avere bene in mente che lo scopo dell’azione politica debba essere quello di promuovere la libertà e l’uguaglianza dei cittadini è fondamentale, assolutamente non scontato e di estrema attualità – specie nei momenti, quali quello attuale, di forte confusione ed incertezza politica – per guidare le scelte e gli interventi dei soggetti che saranno chiamati dagli elettori a rappresentarli nelle istituzioni. Una visione liberale e democratica dello Stato implica un rapporto di fiducia reciproca fra istituzioni e corpo sociale che è essenziale per consentire uno sviluppo economico e sociale equilibrato e condiviso.

8) Ci sono delle esperienze nella sua formazione, nel suo lavoro, nella sua vita (anche politica) che considera propedeutiche o comunque importanti per svolgere nel migliore dei modi il mandato per cui si candida?

La mia esperienza politica mi ha permesso di acquisire un bagaglio di competenze e conoscenze indubbiamente utili per assolvere il mandato consiliare in maniera incisiva e fattiva. La conoscenza delle istituzioni, delle dinamiche parlamentari e di governo rappresenta, a mio avviso, un valore aggiunto se unito al possesso di caratteristiche di integrità, operatività, dedizione e passione per il nostro Paese che ritengo di possedere. Individuare – come alcune liste in lizza per la prossima consultazione elettorale fanno – nella non conoscenza ed inesperienza politica un fattore di per sé stesso atto a garantire “la qualità del candidato” non mi pare corretto. L’esperienza congiunta all’entusiasmo ed all’onestà è indubbiamente preferibile al solo possesso di quest’ultima dote.

9) Ci sono momenti in cui si sente orgoglioso del suo Paese? Quando l’ultima volta?

Un episodio recente che mi ha reso orgoglioso della nostra Repubblica – anche perché è stato il risultato di una azione corale che ha visto coinvolto varie Segreterie di Stato e soggetti istituzionali (Dipartimenti dell’Amministrazione, Tribunale, Banca Centrale, AIF, Consiglio Grande e Generale) – è stato il conseguimento della piena e totale conformità di San Marino alle raccomandazioni formulate nell’ambito del Primo e Secondo Ciclo di Valutazione Congiunti del Gruppo di Stati contro la Corruzione (GRECO) del Consiglio d’Europa.

Tale risultato è stato espressamente qualificato dal Presidente del GRECO, in sede di riunione plenaria dei rappresentanti degli Stati aderenti, come “ammirevole” e lo stesso Presidente ha indicato all’Assemblea la Repubblica quale modello di Paese virtuoso.

Un ulteriore momento il cui ricordo mi è particolarmente caro e che mi ha fatto sentire orgoglioso è legato alla stipula del Memorandum di Cooperazione fra la Segreteria di Stato per gli Affari Interni e la Giustizia e l’ANAC in materia di prevenzione e contrasto alla corruzione avvenuto lo scorso mese di marzo nell’ambito di un importante seminario rivolto alla Magistratura, alle Forze di Polizia ed agli Alti Funzionari del Settore Pubblico Allargato sammarinesi che ha visto la partecipazione quali relatori degli stessi vertici ANAC.

10) Quali sono gli aspetti del suo carattere che ritiene maggiormente importanti per fare politica?

Ritengo che la costanza nel perseguire gli obiettivi posti, la disponibilità nel mantenere sempre uno stretto contatto con i cittadini, la semplicità, la meticolosità, la tenacia nel portare avanti progetti ed iniziative che ritenevo meritevoli e nell’oppormi a quelle che credevo ingiuste o non condivisibili, la capacità di trovare mediazioni con idee e visioni diverse siano doti che si sono rivelate estremamente utili nel mio percorso politico.

11) Quando è nata nella sua vita l’aspirazione all’impegno politico con lo spirito di servizio per la nostra Repubblica? É giunta legata a un fatto scatenante particolare o si è costruita gradualmente nel tempo?

Sino all’età di ventisei anni non coltivavo alcun interesse per la politica e, in realtà, avevo una vita sociale estremamente riservata. Poi, esperienze nell’ambito del mio ambiente di lavoro presso l’Istituto per la Sicurezza Sociale nonché un crescente impegno sul fronte sindacale interno alla struttura lavorativa ed in seno ad associazioni e federazioni sportive mi hanno dato modo di apprezzare il contatto con la gente e di provare la soddisfazione derivante dalla consapevolezza di essere riuscito a dare consigli e ad aiutare le persone che riponevano fiducia in me. Da quel momento la mia vita è stata in gran parte assorbita dall’impegno politico a livello dapprima locale, con l’incarico di Capitano di Borgo Maggiore, poi nazionale in seno al Consiglio Grande e Generale ed ad Organi e Commissioni Istituzionali e, infine, quale Segretario di Stato.

12) Nella sua vita privata, anche passata, ci sono delle passioni (sport, hobbies, interessi) che ha coltivato e che hanno lasciato il segno dentro di lei? Se si, quali insegnamenti ne ha ricavato?

In gioventù, ho praticato sport a livello agonistico. Devo dire che – come spesso accade per chi pratica attività sportiva a livello agonistico – lo spirito di sacrificio, la tenacia nel perseguire gli obiettivi, la costanza negli allenamenti, il “sangue freddo” che occorre avere nelle competizioni, la capacità di gestire le inevitabili sconfitte e di proseguire nell’impegno sportivo assunto hanno contribuito a formare aspetti del mio carattere utili nell’affrontare le difficoltà nella vita privata e professionale.

13) Con la preferenza unica crediamo che gli elettori valuteranno la competenza, le capacità del candidato, le sue motivazioni e l’entusiasmo. Cosa può dire a proposito riguardo le sue?

Ritengo che la mia esperienza confermi come le doti di onestà, competenza e concretezza siano caratteristiche del mio impegno politico. Un impegno questo che il trascorrere degli anni non ha affatto affievolito ma, anzi, ha rafforzato, nella matura consapevolezza che la competenza e la conoscenza acquisite nel mio lungo percorso possano essere efficacemente utilizzate al servizio del Paese. La consapevolezza dei risultati raggiunti e delle grandi possibilità del nostro Paese mi dà, inoltre, un nuovo stimolo per confermare il mio impegno per contribuire al superamento della persistente fase di difficoltà che la Repubblica, come la gran parte dei Paesi europei, si trova ad affrontare nonché all’attuazione ed implementazione del nuovo assetto economico e sociale impostato negli ultimi anni.

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