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Intervista a Giovanni Francesco Ugolini

Nome: Giovanni Francesco Cognome: Ugolini Luogo e data di nascita:

Pubblicato:07-11-2016 16:24
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 09:16

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giovanni_francesco_ugolini_pdcs_smNome: Giovanni Francesco

Cognome: Ugolini

Luogo e data di nascita: Pont a’ Vendin (F) 28 Febbraio 1953


Professione: Pensionato

Residenza a San Marino: dal 1958

Domicilio a San Marino: dal 1958

Partito: Pdcs

1) Cominciamo dalla legislatura ormai volta al termine. Può dirci cosa, secondo la sua opinione, ha funzionato bene e cosa no o comunque meno? Per quali ragioni?

La legislatura ormai volta al termine ha dovuto fare i conti con i postumi della crisi internazionale del 2008, quindi si è cercato di risparmiare sul bilancio e mantenere in vita e sviluppare le attività produttive e commerciali. Non abbiamo avuto la forza di sostenere in maniera adeguata il sistema bancario e finanziario, e realizzare le grandi riforme in grado di aumentare la competitività quali le riforme nel lavoro e le riforme sulla sanità. Le ragioni sono state poca coesione nella maggioranza che alla fine si è anche rivelato il perché la legislatura è finita in anticipo.

2) Nella prossima legislatura, quali sono i tre punti prioritari che la nuova maggioranza dovrà mettere al centro dell’agenda politica nei primi 100 giorni? Perché?

A mio modo di vedere il primo punto da affrontare in modo urgente e determinato sarà il tema dell’occupazione, la messa in sicurezza dei conti pubblici ed un ruolo più propositivo nelle sedi internazionali.

3) Ci sono delle tematiche politiche che sente maggiormente vicine e per le quali desidera impegnarsi in prima persona? Come mai?

Sono sempre stato vicino al settore turistico-alberghiero, in questa legislatura il segretario di stato al turismo ha tracciato una linea di progetto valida, su quella bisogna proseguire la linea politica, e su quella vorrei dare il mio contributo.

4) In questa fase si parla sempre più di sviluppo dell’economia del Paese ma il concetto è legato all’idea di sviluppo che ognuno ha. Secondo la sua, quali sono le direzioni da seguire per ottenere i traguardi in tale ambito? A cosa non bisogna rinunciare per farlo?

Parto dalla fine della domanda: non bisogna assolutamente rinunciare al nostro bene più prezioso: la sovranità. La sovranità va salvaguardata e meritata ogni giorno, al di là di ogni singola idea di sviluppo che ognuno può avere, tutto passa di qui, ovvero dalla nostra capacità di salvaguardare la nostra autonomia.

5) Qual è il convincimento che ha maturato in questi anni nel rapporto che sarebbe giusto si instaurasse tra San Marino e Unione Europea?

Su questo non ci sarebbe niente da inventare, il trattato del 1991 dava e da a San Marino delle enormi prospettive e contiene delle considerevoli potenzialità inespresse; l’errore di fondo è stato l’incapacità di svilupparle, ma quello rimane il punto di partenza.

6) Nella storia di San Marino, anche recente, c’è una figura politica a cui si ispira o almeno in cui si riconosce per ideali e valori?

Più che una figura politica penso che si debba ispirare ai valori ed ideali del fondatore della nostra repubblica. In quegli insegnamenti c’è tutta l’attualità della nostra politica.

7) Nello scenario politico internazionale, attuale o passato, c’è un personaggio di cui stima l’azione politica? Se si, per quali motivi?

Nelson Mandela perché ha sacrificato la propria vita per i valori nei quali credeva.

8) Ci sono delle esperienze nella sua formazione, nel suo lavoro, nella sua vita (anche politica) che considera propedeutiche o comunque importanti per svolgere nel migliore dei modi il mandato per cui si candida?

La mia esperienza di vita, il mio fare quotidiano mi ha portato come responsabile organizzativo del Partito a stare e lavorare fra la gente, con spirito di servizio e umiltà. Questo è il mio modo di fare e pensare la politica.

9) Ci sono momenti in cui si sente orgoglioso del suo Paese? Quando l’ultima volta?

Il momento mi sono sentito particolarmente orgoglioso del mio paese è stato quando ho visto la nostra bandiera sventolare davanti alla sede dell’ONU. In quel momento ho capito che anche un piccolo paese può insegnare qualcosa anche ai grandi paesi, come il rispetto per la libertà delle persone.

10) Quali sono gli aspetti del suo carattere che ritiene maggiormente importanti per fare politica?

La tenacia nel non perdere mai di vista gli obiettivi, la coerenza nel portare avanti le proprie idee ed il senso di responsabilità che mi ha portato spesso a fare un passo indietro per il bene della comunità.

11) Quando è nata nella sua vita l’aspirazione all’impegno politico con lo spirito di servizio per la nostra Repubblica? É giunta legata a un fatto scatenante particolare o si è costruita gradualmente nel tempo?

Vivendo con la mia famiglia nel castello di Borgo Maggiore dove esercitavo la professione di albergatore ed essendo quotidianamente a contatto con i commercianti e gli abitanti del centro storico ho sentito il bisogno di attivarmi per i bisogni del castello, questo avveniva nel 1986.

12) Nella sua vita privata, anche passata, ci sono delle passioni (sport, hobbies, interessi) che ha coltivato e che hanno lasciato il segno dentro di lei? Se si, quali insegnamenti ne ha ricavato?

La mia passione è camminare. Camminare da solo per riflettere e pensare ed in particolare fare pellegrinaggi nei luoghi della fede per apprezzare meglio la gioia di trovare nella fede una propria ragione di vita .

13) Con la preferenza unica crediamo che gli elettori valuteranno la competenza, le capacità del candidato, le sue motivazioni e l’entusiasmo. Cosa può dire a proposito riguardo le sue?

Viviamo in tempi difficili in cui prevale la paura di perdere il lavoro, la paura di non trovarlo, la paura di perdere i risparmi di una vita di fatica; penso che a fianco dell’entusiasmo che è proprio dei giovani io possa portare anni di buon senso, anni di esperienza maturati da tanti anni di servizio resi alla collettività.

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