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A Montecitorio 600 sindaci, Alfano: “Siete la Homepage dello Stato” VIDEO

Boldrini ai sindaci dei Comuni terremotati: "Non vi lasceremo soli"

Pubblicato:07-11-2016 14:23
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 09:16

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ROMA  – La Camera dei deputati apre le porte dell’Aula di Montecitorio a oltre 600 sindaci di tutta Italia, e fra loro in particolare ai sindaci delle zone terremotate di Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo, per una giornata di confronto stringente sulle urgenze del Paese.

A partire dalle ore 11, i sindaci hanno avuto modo di discutere con presidenti delle Commissioni parlamentari e con i rappresentanti del Governo su alcuni grandi temi: ambiente, piccoli Comuni, cultura, politiche di genere, accoglienza e integrazione, welfare.


In apertura, dopo l’intervento introduttivo della Presidente delle Camera, Laura Boldrini (vedi sotto), hanno preso la parola i sindaci Alemanno (Norcia), D’Alonzo (Crognaleto), Pirozzi (Amatrice) e Rinaldi (Ussita), provenienti da quattro fra i centri più colpiti dai terremoti di agosto e ottobre.


A seguire, ognuno su uno dei temi in discussione,hanno parlato i loro colleghi Pizzarotti (Parma), Gallello (Gasperina), De Ruggieri (Matera), Palazzi (Mantova), Merola (Bologna), Gori (Bergamo), Nicolini (Lampedusa), Nogarin (Livorno) e Petrangeli (Rieti). Si sono confrontati con loro i presidenti di Commissione della Camera Ermete Realacci (ambiente), Flavia Piccoli Nardelli (Cultura, scienza e istruzione), Andrea Mazziotti di Celso (affari costituzionali) e Mario Marazziti (affari sociali). In conclusionesono intervenuti il Presidente dell’Anci, Antonio Decaro, il Presidente del Consiglio nazionale dell’Anci, Enzo Bianco, il sottosegretario alla Presidenza del consiglio, Claudio De Vincenti, e il Ministro dell’Interno Angelino Alfano.

BOLDRINI A SINDACI DEL TERREMOTO: NON VI LASCEREMO SOLI

“Oggi tutti noi, parlamento, governo, istituzioni locali, confermiamo il nostro impegno: non vi lasceremo soli e faremo di tutto per tenere viva l’attenzione generale sul dramma che vi ha colpiti”. Cosi’ la presidente della Camera Laura Boldrini, aprendo i lavori di “L’Italia in comune”, la sessione dedicata agli amministratori locali, in particolare a quelli colpiti dal terremoto.

Boldrini aggiunge che “anche per questo il concerto di Natale sara’ dedicato alle popolazioni del terremoto che avremo qui, le popolazioni dei comuni colpiti dal sisma, in quest’aula, al vostro posto. Faremo di tutto perche’ sentano il calore e l’affetto del popolo italiano”.

“Ho visitato i luoghi colpiti dal sisma. E  fa male vedere l’Italia piu’ bella ridotta in macerie. Monumenti, chiese, piazze che erano luoghi di vita e socialita’ che ora sono vuote, silenziose e a tratti anche spettrali”. Lo dice la presidente della Camera, Laura Boldrini, intervenendo  in aula dove sono presenti oltre 600 sindaci di tutta Italia, e fra loro i sindaci delle zone terremotate di Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo, per una giornata di confronto sulle urgenze del Paese. “Fa male- aggiunge- ascoltare il dolore di persone che hanno perso tutto in pochi minuti. Queste persone ci chiedono certezze nei tempi e procedure rapide per la ricostruzione. Vogliono che quei borghi tornino di nuovo a vivere, chiedono alle istituzioni risposte concrete. E noi siamo al lavoro per rispondere. E ci dicono non vi dimenticate di noi, non lasciateci soli. Questo ci ripetono ogni volta che li incontriamo. E dobbiamo rispondere”.

BOLDRINI: RAFFORZARE IL WELFARE, QUESTA BATTAGLIA DA FARE IN UE

“Le politiche di austerita’ hanno comportato tagli al sistema di protezione sociale con conseguenze pesanti sui cittadini”, con un “disagio scaricato sui comuni che non hanno poteri per rispondere alle domande di sostegno” che arrivano dai cittadini. “E’ urgente cambiare politiche economiche e rafforzare il welfare, questa e’ la battaglia piu’ importante da fare in Europa”. Lo dice la presidente della Camera, Laura Boldrini, in aula dove e’ in corso ‘L’Italia in comune, i sindaci nell’aula di Montecitorio’.

ALFANO: IL SINDACO E’ LA HOMEPAGE DELLO STATO

“Non si puo’ dire Italia senza dire campanile, senza dire piazza, municipio, comune, non si puo’ dire Italia senza dire sindaco. Il sindaco e’ la homepage del nostro Paese. Il cittadino quando pensa allo Stato subito vede il sindaco”, dice il ministro dell’interno Angelino Alfano, in aula a Montecitorio.

ALFANO: SIAMO ITALIA DEL CORAGGIO, OGNI COMUNE PUO’ OSPITARLI

“C’e’ stato un giorno di tre anni fa in cui scegliere che l’Italia essere” quando sono morte al largo di Lampedusa piu’ di 300 persone. “Potevamo essere- ricorda il ministro dell’interno Angelino Alfano in aula alla Camera- l’Italia dell’indifferenza, dell’ignavia, dell’accidia. Abbiamo scelto di essere un’altra Italia: quella del lavoro e della fatica del coraggio. Lo abbiamo scelto perche’ ci sono momenti in cui tra una cosa utile per te, ma sbagliata, e la cosa giusta che magari ti fa perdere voti, tu scegli la cosa giusta, ma non quella sbagliata. Per noi la vita umana viene prima di ogni altra cosa”, dice Alfano, e a proposito della questione migranti rivolto ai sindaci aggiunge: “Credo che anche un piccolo comune di 1000 abitanti possa reggere 2-3 migranti. Cosi’ come credo che uno di 10.000 possa reggerne 20-30. E’ cio’ che stiamo chiedendo. Nulla di piu’“. Il titolare del Viminale riserva una stoccata all’Unione europea: “L’Europa aveva preso l’impegno a prendersi 50mila migranti dall’Italia. Non lo ha fatto, sono amareggiato ma da europeista convinto non credo che l’Europa possa essere abbandonata”.

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