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Intervista a Michele Giri

Nome: Michele Cognome: Giri Luogo e data di nascita: San Marino 19/10/1968 Professione: Ingegnere

Pubblicato:07-11-2016 13:58
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 09:16

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michele_giri_llp_smNome: Michele

Cognome: Giri

Luogo e data di nascita: San Marino 19/10/1968


Professione: Ingegnere TLC (Coordinatore settore TLC – Pubblica Amministrazione)

Residenza a San Marino: dalla nascita

Domicilio a San Marino: dalla nascita

Partito: Lpl

1) Cominciamo dalla legislatura ormai volta al termine. Può dirci cosa, secondo la sua opinione, ha funzionato bene e cosa no o comunque meno? Per quali ragioni?

ha funzionato bene il perpetrarsi di una situazione politica insostenibile e per niente coesa come hanno sempre cercato di fare apparire. Ha funzionato male tutto ciò che è diretta conseguenza della mia precedentemente affermazione. Nella sostanza progetti effimeri e per niente condivisi, quindi sperpero del denaro pubblico e spesso senza raggiungere gli obbiettivi. Le Telecomunicazioni sono uno dei tanti esempi tangibili, ove tutti, persino i bambini, possono toccare con mano l’inadeguatezza della legislatura, fortunatamente oramai volta al termine.

2) Nella prossima legislatura, quali sono i tre punti prioritari che la nuova maggioranza dovrà mettere al centro dell’agenda politica nei primi 100 giorni? Perché?

  1. Dal punto di vista pratico sistemare la rete di telefonia mobile, in termini di copertura del territorio e dei servizi offerti, attualmente non più rispondente neppure per il normale servizio voce. Naturalmente implementazione delle tecnologie LTE, che permettono la trasmissione dei dati ad alta velocità. Stabilire regole certe con scadenze puntuali in relazione alla rete in fibra ottica (demandata nella sua esecuzione all’AASS), in quanto progetto Paese e pertanto regolato dallo stesso e non lasciato alla discrezionalità di qualcuno. Contestualmente iniziare a lavorare ad una legge nel settore delle telecomunicazioni, o più in generale nelle comunicazioni elettroniche, all’avanguardia, con l’intento di creare le giuste condizioni di non discriminazione tra gli operatori del settore e in particolare eliminare ogni forma di discrezionalità, che fino ad oggi ha solo creato immobilismo tecnologico;

  2. incominciare ad eliminare gli sprechi e qualsiasi cosa inutile e costosa per lo Stato e quindi per l’intera collettività (vedi anche la nostra proposta dei tre referendum), contestualmente incentivare la semplificazione delle procedure in relazione ai servizi dell’Amministrazione Pubblica, attraverso anche l’uso delle nuove tecnologie;

  3. accrescere le prospettive di lavoro, puntando a delle eccellenze, in particolare per i giovani, che sono determinati per il loro e il nostro futuro, ma in maniera particolare per quello delle prossime generazioni. Quindi puntare alle nostre specificità, nel campo dell’artigianato, dell’industria e della formazione per i giovani, in relazione alle nuove competenze emergenti, nell’ambito del mondo del lavoro.

3) Ci sono delle tematiche politiche che sente maggiormente vicine e per le quali desidera impegnarsi in prima persona? Come mai?

La tematica che sento maggiormente vicina è quella delle Telecomunicazioni, per il fatto che sono un Ingegnere in tale specifico settore e dal 1991 lavoro in tale ambito, a stretto contatto con l’Amministrazione Pubblica sammarinese, di cui ne faccio parte, e quelle straniere in relazione agli strumenti messi a disposizione degli specifici organismi internazionali operativi in tale ambito.

4) In questa fase si parla sempre più di sviluppo dell’economia del Paese ma il concetto è legato all’idea di sviluppo che ognuno ha. Secondo la sua, quali sono le direzioni da seguire per ottenere i traguardi in tale ambito? A cosa non bisogna rinunciare per farlo?

Lo sviluppo è direttamente proporzionale alle comunicazioni, sia a quelle intese come veicolazione delle informazioni, che necessitano alle imprese e al loro business, quindi telecomunicazioni all’avanguardia, sia a quelle intese alle vie di collegamento del nostro Paese, che molto spesso rimane scomodo da raggiungere e difficile da vivere, i trasporti interni non sono certo d’aiuto, ora gestiti in maniera quasi esclusivamente per gli studenti e non per eventuali masse di persone che dovrebbero poter vivere il nostro Paese. Il turismo deve essere riorganizzato, con eventi di spicco, quindi incentivare e promuovere conferenze internazionali di alto livello, promozione di mostre permanenti. In generale creare tutto ciò che può destare interesse al visitatore, quindi maggiore dinamicità nel seguire l’evoluzione del mercato turistico. Creare uno sportello unico per le imprese e controlli burocratici ex post, quindi zero burocrazia. Istituire la figura dell’attrattore d’investimenti per ridare slancio all’economia. Dobbiamo internazionalizzare il nostro sistema ( che non significa entrare in Europa!) Perché non incominciare a pensare di diventare un Paese ove esiste il bilinguismo? Bisogna abbassare le imposte, per attrarre le imprese, che generano lavoro, abbassano la disoccupazione e creano ricchezza del Paese. Le cose sono tante, in generale una tira l’altra, ma bisogna avere la determinazione di andare avanti e non onorarsi del lavoro fatto, anzi bisogna criticarlo, è per questo che servono nuove persone, che nulla hanno a che fare con il vecchio modo di fare.

5) Qual è il convincimento che ha maturato in questi anni nel rapporto che sarebbe giusto si instaurasse tra San Marino e Unione Europea?

Sono contrario che San Marino entri nella UE, lo sono sempre stato e il motivo è quello che questa Europa non mi piace. Del resto se la Svizzera non vi è mai entrata e la Gran Bretagna sta uscendo, non sarà certamente una conseguenza casuale. Il nostro Paese, per le sue piccole dimensioni e la sua grande autonomia che lo ha sempre contraddistinto, deve rimanere con le sue storiche peculiarità. Del resto non saremmo neppure sufficientemente potenti per avere voce in capitolo, ma diverremmo quelli che devono obbedire ai dettami dei grandi Paesi, ai dettami delle super potenze, che nulla hanno a che fare con la nostra piccola e preziosa realtà. Quindi io sono per accordi specifici su determinate questioni, questioni di interesse per San Marino. Naturalmente esistono anche gli organismi internazionali (di carattere mondiale), ove San Marino ne fa già parte ed eventualmente potrebbe accrescere questa presenza, ma NO EUROPA è uno dei nostri tre referendum, di cui siamo promotori.

6) Nella storia di San Marino, anche recente, c’è una figura politica a cui si ispira o almeno in cui si riconosce per ideali e valori?

Sinceramente no, al momento mi vengono alla mente figure politiche per i loro problemi con la giustizia e gli altri non riesco a collocarli in nessun progetto che ha potuto qualificare il nostro Paese.

7) Nello scenario politico internazionale, attuale o passato, c’è un personaggio di cui stima l’azione politica? Se si, per quali motivi?

Mi riferisco all’evento più sorprendente della fine del XX secolo. Il 9 novembre 1989 con la caduta del Muro di Berlino, quel muro definito della vergogna, triste simbolo del comunismo moderno. Quindi i personaggi in questione sono Giovanni Paolo II e Mikhail Gorbaciov, quest’ultimo ha anche contribuito alla fine della guerra fredda fra le due super potenze mondiali.

8) Ci sono delle esperienze nella sua formazione, nel suo lavoro, nella sua vita (anche politica) che considera propedeutiche o comunque importanti per svolgere nel migliore dei modi il mandato per cui si candida?

Certamente, in primis la mia esperienza nel settore delle telecomunicazioni, che dato il titolo di studio (ingegneria delle telecomunicazioni) e il mio incarico ho potuto esercitare in ogni ambito, persino quello internazionale. Da sempre ho partecipato come capo delegazione alle varie Conferenze Internazionali dell’Unione Internazionale delle Telecomunicazioni, che sarebbe il massimo organismo internazionale in detta materia. Conferenze sia di carattere tecnico ed amministrativo, che di caratura politica, in relazione alle strategie e alle normative internazionali del settore.

Inoltre sempre in relazione al posto che occupo ho sempre lavorato, e tutt’ora lo sto facendo, a stretto contatto con le varie Segreterie di Stato con delega alle Telecomunicazioni, quindi ho partecipato attivamente a diversi tavoli, sia tecnici che politici, in relazione alle varie problematiche del settore.

9) Ci sono momenti in cui si sente orgoglioso del suo Paese? Quando l’ultima volta?

Mi sento sempre orgoglioso del mio Paese, ogni giorno per la precisione. Se ho deciso di candidarmi è anche per questo motivo e anche gli obiettivi e le necessarie azioni per raggiungerli sono una diretta conseguenza di questa fierezza, senza la quale non sarebbe il caso di fare quello che ho intrapreso.

10) Quali sono gli aspetti del suo carattere che ritiene maggiormente importanti per fare politica?

Sono una persona determinata, se credo in qualcosa agisco, senza preoccuparmi di eventuali conseguenze a mio svantaggio. Mi definisco corretto e soprattutto credo di avere molta umiltà, quell’ umiltà che spesso mi fa rimanere in ombra, ma che definisco comunque un privilegio. Poi correttezza e voglia di migliorare il Paese in cui vivo.

11) Quando è nata nella sua vita l’aspirazione all’impegno politico con lo spirito di servizio per la nostra Repubblica? É giunta legata a un fatto scatenante particolare o si è costruita gradualmente nel tempo?

L’aspirazione è giunta da diversi fattori scatenanti, tra i principali emergono quelli che hanno portato questo Paese alla deriva e siccome il Paese è anche il mio e delle mie future generazioni, voglio provare a fare qualcosa per il Paese.

12) Nella sua vita privata, anche passata, ci sono delle passioni (sport, hobbies, interessi) che ha coltivato e che hanno lasciato il segno dentro di lei? Se si, quali insegnamenti ne ha ricavato?

Sport diversi ma solo a livello amatoriale, hobby quello della radio, o meglio del radioamatore e questo evidentemente ha lasciato il segno, perché gli studi scolastici ed universitari sono stati indirizzati rispettivamente nell’ambito dell’elettronica e delle telecomunicazioni.

13) Con la preferenza unica crediamo che gli elettori valuteranno la competenza, le capacità del candidato, le sue motivazioni e l’entusiasmo. Cosa può dire a proposito riguardo le sue?

Io sono stato un sostenitore della preferenza unica, pertanto la sostengo. In linea di massima e per logica l’elettore dovrebbe valutare la competenza, anche se questa non è facile valutarla, specie su persone che non si sono mai avvicinate al mondo della politica. La competenza non è sempre sorella del sapersi mettere in mostra.

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