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E’ il giorno di Auschwitz, commozione per Virginia Raggi e gli studenti

Secondo giorno del viaggio della Memoria 2016 ad Auschwitz e Cracovia, il primo che vede protagonista il sindaco del Movimento 5 stelle

Pubblicato:07-11-2016 13:54
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 09:16

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CRACOVIA – Quando Sami Modiano, sopravvissuto alla Shoah, si è inginocchiato davanti al Krematorium di Birkenau, lasciando un sassetto a memoria delle vittime sterminate dalla follia nazifascista, il viso di alcuni ragazzi è stato solcato dalle lacrime. E a quel punto si è commossa anche il sindaco di Roma, Virginia Raggi, che poi ha preso Modiano sotto braccio e lo ha accompagnato nel prosieguo della visita.

Questo il momento più toccante del secondo giorno del viaggio della Memoria 2016 ad Auschwitz e Cracovia, il primo che vede protagonista il sindaco del Movimento 5 stelle.


Dopo la prima giornata di ieri trascorsa a visitare il ghetto di Cracovia e il vecchio quartiere ebraico, oggi per i 134 studenti romani, seguiti da 35 insegnanti, è stato il giorno più duro: prima a Birkenau e poi ad Auschwitz.

Con loro, anche e soprattutto oggi, erano presenti i sopravvissuti: Tatiana Bucci oltre allo stesso Sami Modiano e alla vedova di Shlomo Venezia. La visita è iniziata dal vagone piombato posto sulla cosiddetta ‘Juden ramp’, il binario della morte su cui arrivavano i treni carichi degli ebrei di mezza Europa.

Qui Modiano ha raccontato tra le lacrime il momento del suo arrivo con il padre Giacobbe e quello della separazione forzata dalla piccola sorellina. Poi il gruppo ha proseguito fino a davanti al Krematorium, con i resti delle camere a gas, alla ‘Zauna’, ovvero l’area di marchiatura e smistamento di chi non era stato immediatamente selezionato per essere eliminato ed infine al ‘Kinder block’, la baracca dei bambini.

Qui c’è stato un altro momento molto toccante quando Tatiana Bucci ha raccontato la drammatica fine del suo piccolo cugino, selezionato per essere vittima di esperimenti con il virus della tubercolosi dopo essere stato ingannato dai nazisti che avevano chiesto ai bambini presenti chi volesse rivedere la mamma.

Il sindaco Raggi ha commentato con i ragazzi quanto visto con una sola parola: “Impressionante“. Poi la visita è proseguita ad Auschwitz e al museo del campo, dove grandi teche di vetro mostrano ammassate le centinaia di oggetti sequestrati agli ebrei: valigie, scarpe, protesi, oggetti da bagno, occhiali oltre ai loro capelli tagliati.

di Emiliano Pretto, giornalista professionista

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