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GENOVA- Affrontare e superare limiti e paure imparando a fare acrobazie, piramidi umane, attività circensi, equilibrismo, ma anche usare le biblioteche in maniera inedita, cioè come luoghi di chiacchiera, o per imparare a disegnare fumetti, a scrivere racconti, creare podcast, web radio o street art. Sono due i progetti che puntano ad arginare situazioni di disagio e degrado tra i giovani, approvati dalla giunta comunale di Genova per partecipare a due bandi finanziati da Regione Liguria e dal Dipartimento per le politiche giovanili e il Servizio civile universale, alla presidenza del Consiglio dei ministri.
I progetti, per circa 180.000 euro, si chiamano “I feel good in biblioteca” e “Intorno al ponte San Giorgio”. Tre le biblioteche coinvolte nel primo: la Cervetto di Rivarolo, la Benzi di Voltri e la De Amicis nel Porto Antico, spiega l’assessore comunale alle Politiche per i giovani, Disagio e Solitudine Francesca Corso. Si tratta di attività che “vanno incontro alla richiesta, sicuramente crescente, di occasioni di socialità e spazi di aggregazione, dove i giovani possano confrontarsi e accrescere le proprie competenze“. Le biblioteche si trovano in zone differenti della città, aggiunge, e quindi potranno diventare un polo di riferimento di socialità per giovani e giovanissimi. Quanto a Intorno al Ponte San Giorgio è pensato per i ragazzi e i giovani adulti che, con le attività potranno conoscere i propri limiti superarli.
“Gli anni della pandemia, delle limitazioni, di mancate occasioni di socialità, a partire dalla Dad, hanno lasciato il segno nei giovani e non solo: è compito delle istituzioni supportare le nuove generazioni, fornendo loro ogni strumento utile per ritrovarsi a pieno”, analizza l’assessore. “I feel good in biblioteca” guarda in particolare alle fasce più deboli, in particolare ragazzi con disabilità tra i 14 e 19 anni. “Intorno al Ponte San Giorgio” ha come sede la Valpolcevera e si rivolge ai giovani dai 14 ai 30 anni.
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