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A Bologna “percorsi sicuri” contro le violenze sulle donne in strada

In corso una mappatura della città, la vicesindaca Clancy: "Seguiamo l'esempio di altre realtà europee"

Pubblicato:07-10-2022 18:13
Ultimo aggiornamento:07-10-2022 19:54

Giardini Margherita - Bologna
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BOLOGNA – Bologna prepara l’individuazione di “percorsi sicuri” contro le violenze di genere, le molestie e le aggressioni sessuali che si verificano nelle strade o in altri spazi pubblici della città. A parlarne è la vicesindaca Emily Clancy rispondendo, nel Question time di oggi, ad un’interrogazione presentata da Francesca Scarano (Lega). “Come primo passo verso azioni coordinate e strutturali, abbiamo avviato una raccolta dati che ci permetterà di procedere ad una mappatura delle zone e delle strade della città- spiega Clancy- che presentano criticità in ordine alla sicurezza, dove ci sono state segnalazioni o si sono consumati reati” come quelli citati.

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IL COMUNE E I CENTRI ANTIVIOLENZA STANNO MAPPANDO LA CITTÀ

“La mappatura è condivisa con le associazioni che si occupano di violenza di genere e con i centri antiviolenza- continua la vicesindaca- con il coinvolgimento sia delle forze dell’ordine che del tessuto sociale e produttivo della città”. Questo lavoro “potrebbe essere un utile strumento per definire, ad esempio- afferma Clancy- dei percorsi e dei punti sicuri, sull’esempio di quanto fatto in altre città europee”.


CLANCY: “L’AUMENTO DEI DATI SUI REATI VA SALUTATO CON FAVORE”

Commentando poi gli esiti dell’ultimo Indice della criminalità stilato da ‘Il Sole 24 Ore’, che su Bologna mostra un calo dei reati in generale ma una crescita delle violenze sessuali, Clancy afferma: “L’aumento dei dati relativi ai reati dev’essere salutato con favore, perché significa che c’è un aumento delle denunce. L’emersione di questi dati non dev’essere salutata con sfavore perché significa che le vittime di questi reati, o almeno una parte di esse, stanno avendo una maggiore fiducia nelle istituzioni e vogliono far emergere un reato così odioso come quello della violenza di genere”.

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