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La collaborazione tra Cciaa Marche e Svem ascolta le imprese del territorio

Facilitatori nell'ascolto e nella recezione delle istanze reali dell'economia presso la politica e l'amministrazione che li traduce in bandi

Pubblicato:07-10-2022 14:47
Ultimo aggiornamento:07-10-2022 14:47
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ANCONA – Parte oggi da Pesaro la presentazione in conferenza stampa dei nuovi progetti di collaborazione tra Svem e Camera Marche e del presidio territoriale della società Sviluppo Europa Marche. Al centro dell’incontro la nuova programmazione dei fondi e soprattutto del nuovo modo di realizzarla a partire dall’ascolto diretto di imprese, operatori economici  e professionisti. L’iniziativa, che sarà ripetuta nelle diverse province, parte da quelle più colpite dalla calamità alluvionale. Camera Marche è naturalmente con Svem, braccio operativo della Regione Marche: i due enti vicini alle imprese e agli operatori economici possono porsi come facilitatori nell’ascolto e nella recezione delle istanze reali dell’economia presso la politica e l’amministrazione che li traduce in bandi.

La Svem contribuisce allo sviluppo dell’economia del territorio marchigiano, supportando l’attività dell’amministrazione pubblica, in stretta collaborazione con le forze economiche che operano in esso, attraverso l’elaborazione di progetti locali, europei ed internazionali nell’ottica del sostegno all’occupazione giovanile e alla promozione del ricambio generazionale, nel rispetto degli indirizzi di programmazione regionale.

Camera Marche ha da due anni intensificato la sua attività di collaborazione rispetto a tutte le principali materie in tema di sviluppo economico sui cui la Regione ha competenza in alcuni casi esclusive ma derogabili come: turismo e marketing territoriale, sviluppo dell’entroterra e rilancio delle aree colpite dal sisma e da eventi calamitosi, digitalizzazione e semplificazione, transizione ecologica e innovazione, internazionalizzazione e promozione delle filiere, finanza agevolata per la piccola impresa attraverso il potenziamento delle basi di garanzia dei confidi, nuova imprenditorialità, formazione professionale e di specializzazione tecnica, impegno per il potenziamento delle infrastrutture lineari. Alle collaborazioni avviate su queste linee di forza della programmazione regionale (con Atenei, Istao; ITts, istituti bancari, Confidi, Prefetture, forze di sicurezza, tribunali e Ordini professionali si aggiunge oggi quella con Svem.


PROTOCOLLO D’INTESA ED OPERATIVITÀ CHE TROVERÀ LA SUA ESPANSIONE DEL 2023

Il protocollo e lo sportello. Con Svem Camera Marche ha sottoscritto un protocollo d’intesa ed operatività che troverà la sua espansione del 2023. Primo portato l’apertura del punto di assistenza presso la sedi di Camera Marche, a partire da quella di Pesaro dove un funzionario garantirà dal mercoledì 11 ottobre (orario 9-13) su appuntamento (che si prendo scrivendo segreteria@svem.it) orientamento e assistenza su bandi e misure nazionali ed europee. ‘Il sostegno alle imprese e agli operatori si arricchisce dell’assistenza tecnica di primo livello offerta dalla collaborazione con Svem; è fondamentale in questa fase così critica della nostra storia economica non sprecare risorse e tempo. L’operatività sinergica con Svem ci porta ad essere pratici, snelli e non sovrapporre interventi. Insieme per semplificare’, commenta il presidente di Camera Marche Gino Sabatini.

“Un obiettivo che ci siamo dati come nuovo Cda della Svem è quello di invertire il metodo di lavoro. Far sì che la definizione dei nuovi bandi europei non cada dall’alto, ma abbia un percorso inverso: la freccia deve partire dal basso e raggiungere il vertice. Solo in questo modo le imprese, le istituzioni e i professionisti troveranno le risposte che cercano per superare le difficoltà o per riuscire a investire nella crescita. Mettere a disposizione professionisti in ogni provincia è parte integrante di una strategia che condividiamo con Camera di commercio e Regione Marche e che mira a semplificare anche la presentazione delle domande’, commenta il presidente di Svem Andrea Santori.

La sequenza di eventi e ruolo della filiera istituzionale a favore delle imprese marchigiane. Pandemia, conflitto russo/ucraino che dal suo inizio produce effetti negativi per tutta l’economia regionale, eventi alluvionali e impennata inflazionistica per aumento di costi di materie prime di approvvigionamento, crisi energetica stanno fiaccando tutte le attività produttive, primarie e del terziario. Questo ci porta alla programmazione di azioni di sostegno a imprenditori e dipendenti colpiti, che siano il più possibile rapide ed efficaci. Gestione dei fondi Pnrr in stretta collaborazione con Regione Marche e Svem; il sostegno all’internazionalizzazione in collaborazione e co-finanziamento della Regione (bando fiere); il bando per favorire apertura e trasferimento delle attività commerciali presso le aree interne (bando Borghi); il co-finanziamento di 1.500.000 euro del Fondo straordinario di cui alla L.R. 13/2022 a favore delle imprese che hanno subito conseguenze economiche a seguito del conflitto russo-ucraino e dei fenomeni alluvionali iniziati il 15 settembre 2022. L’intervento prevede agevolazioni dell’accesso al credito mediante l’abbattimento dell’onerosità dei finanziamenti a cui attingere per fronteggiare le conseguenze di conflitto e calamità naturali, riduzione e abbattimento del costo degli interessi sui prestiti bancari alle imprese marchigiane, copertura dei costi per la garanzia prestata dai Confidi.

Note sull’economia di Pesaro. Imprese. Alla data del 30 giugno 2022 -il tasso di crescita trimestrale è qui calcolato al netto dei comuni trasferiti nel corso del 2021 alla provincia di Rimini e per tale motivo non coincide con il dato diffuso da Movimprese in relazione al secondo trimestre 2022- le imprese registrate della provincia di Pesaro e Urbino sono 38.702, delle quali 34.031 attive. Il tasso di crescita del secondo trimestre 20221 è pari a +0,31%. In termini di macro-settori di attività economica si contano 5.041 imprese del settore primario, 10.733 del settore industriale e 21.453 del terziario (di cui 8.344 del commercio). Tra le attività manifatturiere, le imprese registrate sono più numerose con riferimento alla fabbricazione di mobili (943), fabbricazione di prodotti in metallo, esclusi macchinari e impianti (801), confezione di articoli di abbigliamento … (536), industrie alimentari (389) e industria del legno e dei prodotti in legno… (345).

Esportazioni. Le esportazioni della provincia di Pesaro e Urbino nel primo semestre 2022 (dati Istat provvisori) sono pari a 1.816,5 milioni di euro (+21,8% rispetto al primo semestre 2021). Le voci più rilevanti sono state quelle relative a Metalli di base preziosi e altri metalli non ferrosi; combustibili nucleari (374,1 milioni di euro; +76,5% rispetto al primo semestre 2021), seguiti da Macchine per la formatura dei metalli e altre macchine utensili (238,7 milioni di euro; +1,9%), Mobili (181 milioni di euro; +8,1%), Altre macchine di impiego generale (129,7 milioni di euro; +20,1%), Armi e munizioni (90,6 milioni di euro; +20,6%). Valgono il 50,8% dell’export pesarese del primo semestre 2022. Francia (276,7 milioni di euro; +28,7%), Germania (247,4 milioni di euro; +36,2%), Stati Uniti (206,4 milioni di euro; +29,1%) e Spagna (106,1 milioni di euro; +29,7%) sono nel primo semestre 2022 i primi quattro mercati di destinazione delle esportazioni manifatturiere pesaresi (unici sopra il 100 milioni): in tale periodo ne hanno assorbito 2020 hanno assorbito il 47,7%.

Il mercato del lavoro. Nella media del 2021 gli occupati della provincia di Pesaro e Urbino risultano essere 153mila, in crescita del 2,6% rispetto al 2021. Le persone in cerca di disoccupazione sono scese a 9mila (-28,3%). Diminuiscono anche gli inattivi in età da lavoro che risultano essere 63 mila (-0,7%). I tassi caratteristici del mercato del lavoro sono i seguenti: disoccupazione 5,5%, occupazione 67,5%, attività 71,5% (tutti e tre migliori della media regionale e di quella italiana).

Cassa integrazione guadagni. Nel periodo gennaio-agosto 2022 le ore autorizzate di cassa integrazione guadagni sono 2.170.683 (-80,4% rispetto allo stesso periodo del 2021, e anche molto inferiori al gennaio-agosto 2020). Tuttavia il valore resta molto superiore a quello risultante per l’analogo periodo del 2019. Il confronto con il 2021 mette in evidenza decrementi consistenti sia per la componente ordinaria (-87,3%) sia per quella in deroga (-97,6%), che risulta quasi azzerata. Al contrario risulta molto incrementata quella straordinaria, che ammonta a 1.089.500 (era pari quasi 46mila nel gennaio-agosto 2021).

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