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Rissa e colpi d’arma da fuoco, in manette i trapper Simba La Rue e Baby Gang

Misure cautelari per 11 persone coinvolte nel pestaggio di luglio in via di Tocqueville in cui furono gambizzati due ragazzi senegalesi

Pubblicato:07-10-2022 13:18
Ultimo aggiornamento:07-10-2022 19:00
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baby gang
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MILANO – Risse e colpi d’arma da fuoco, con una vera e propria esecuzione intimidatoria (in gergo la definizione è ‘gambizzare’). Gravissime le accuse della Procura di Milano che insieme al Tribunale dei minori del capoluogo lombardo ha avviato un’operazione congiunta di Carabinieri e Polizia con misure di custodia cautelare nei confronti di 11 appartenenti a baby gang milanesi, tra i quali sono presenti anche i noti trapper ‘Simba La Rue’ (Lamine Mohamed Saida) e ‘Baby Gang’ (Zaccaria Mouhib).

I fatti risalgono alla notte tra il 2 e il 3 luglio scorso, quando in via di Tocqueville, una delle zone della movida milanese, si era consumato un vero e proprio assalto con pestaggio nei confronti di 2 ragazzi senegalesi, rimasti appunto feriti alle gambe da colpi d’arma da fuoco.

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Come si evince dall’ordinanza firmata dal Gip Guido Salvini, “non sembra trattarsi di una rissa banale ed estemporanea ma di un episodio di grave violenza e sopraffazione originato da una logica di banda e da una volontà di controllo del territorio”. La rissa, inizialmente caratterizzata da ripetuti calci e pugni tra
i partecipi, si è conclusa “come una vera e propria esecuzione nei confronti dei due senegalesi”, raggiunti da colpi d’arma da fuoco alle gambe e derubati del denaro ed atri effetti personali.

Le modalità e le circostanze dei reati commessi denotano a detta degli inquirenti dunque “una spiccata capacità delinquenziale e pericolosità sociale dei soggetti coinvolti, capaci di compiere azioni delittuose connotate da particolare gravità ed efferatezza, potendo avvalersi della comune disponibilità di armi da fuoco, che non esitano a mostrare nei loro video musicali e sui rispettivi profili social, raggiungendo migliaia di followers soprattutto tra gli adolescenti“. Numerose sono le perquisizioni effettuate a carico degli indagati.

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