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Pdl per la riforma dei consultori rinviata, Pd Marche chiama le associazioni alla mobilitazione

"Obiettivo è far crescere un movimento di opinione forte che induca ad approvare il testo. Ci saranno momenti di confronto, manifestazioni"

Pubblicato:07-10-2022 11:44
Ultimo aggiornamento:07-10-2022 11:53

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ANCONA – “Il rinvio in commissione della proposta di legge per la riforma dei consultori familiari, presentata ormai oltre un anno a mia prima firma dal gruppo assembleare del Partito democratico, dimostra senza alcun dubbio le grandi difficoltà che attraversano la destra marchigiana, schiacciata tra la necessità di difendere a ogni costo la propria identità oscurantista e misogina e l’assoluta mancanza di argomenti per opporsi a un provvedimento equo ed equilibrato, capace di tutelare la libertà e i diritti delle donne”. Così la consigliera regionale del Partito democratico Manuela Bora commenta la decisione presa dall’assemblea legislativa delle Marche di rinviare in commissione la proposta di legge numero 16 del 2021, inerente alla ridefinizione complessiva del ruolo dei Consultori familiari che ha l’obiettivo di rafforzarne la valenza pubblica.

“FEROCE VOLONTÀ DI OSTACOLARE LE DONNE CHE SCELGONO L’INTERRUZIONE DI GRAVIDANZA”


“Ovviamente- spiega dem- sappiamo bene quanto la maggioranza sia contraria a questa proposta di legge. D’altra parte non dimentichiamo che la giunta Acquaroli, fin dal suo insediamento, attraverso gli assessori Giorgia Latini e Filippo Saltamartini, si è distinta per la sua feroce volontà di ostacolare le donne che dolorosamente scelgono di ricorrere all’interruzione di gravidanza. Basti dire che l’esecutivo regionale è arrivato perfino a rifiutare il recepimento delle nuove linee guida del ministero della Salute che consentono la somministrazione della pillola Ru486 senza più la necessità di ospedalizzazione e fino alla nona settimana“.

“COLMARE IL VUOTO DI PARTECIPAZIONE CHE C’È STATO FINO AD OGGI”

“Tutto questo, sottolinea Bora, “in ogni caso non giustifica il fatto che si sia dovuto attendere quasi due anni prima di iscrivere la nostra proposta in assemblea, per di più dopo un percorso in commissione che, complice l’ostracismo della presidente Elena Leonardi, non ha vissuto alcun momento di confronto con le associazioni e i portatori di interesse. Tuttavia, come si dice, non tutto il male viene per nuocere: l’extra time di quattro mesi che il rinvio in commissione ci offre, potrà essere utilizzato per colmare proprio il vuoto di partecipazione democratica che c’è stato fino a oggi“.


“DA SUBITO LAVOREREMO PER FAR CRESCERE UN MOVIMENTO DI OPINIONE FORTE”

Quindi la dem promette che “da subito lavoreremo per far crescere un movimento di opinione forte che induca la maggioranza ad approvare il testo, attraverso la richiesta di audizioni in commissione, certo, ma anche organizzando contestualmente momenti di confronto, manifestazioni e tutto ciò che sarà utile fare per raggiungere l’obiettivo”.

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