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Medicina del territorio e oncologia, Mancuso (Salute Donna): “Nostra indagine aiuta i decisori politici”

Realizzata in collaborazione con AstraRicerche, ha coinvolti 800 persone, tra pazienti e caregiver

Pubblicato:07-10-2021 13:49
Ultimo aggiornamento:07-10-2021 13:49

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ROMA – “Condividere i risultati di questa indagine con le istituzioni ci fa sperare affinché tutti abbiano le stesse risposte di salute sul territorio, senza dover fare i viaggi della speranza da una Regione all’altra”. Sono le parole di Annamaria Mancuso, presidente del’associazione Salute donna e coordinatrice della rete di associazioni che si raccolgono sotto ‘La salute un bene da difendere, un diritto da promuovere‘, intervenuta stamane alla presentazione dell’indagine promossa e condotta dalla stessa associazione, con l’aiuto di Astraricerche.

L’INDAGINE

L’indagine online, dal titolo ‘Medicina del territorio e oncologia‘, è stata rivolta ai pazienti oncologici ed onco-ematologici durante i mesi estivi in collaborazione con AstraRicerche e hanno risposto 800 persone, tra pazienti e caregiver. “Il nostro obiettivo- spiega Mancuso- che dipende dai decisori politici per la messa a terra delle proposte, è quello di esporre le esigenze raccolte dai cittadini, a partire dal rafforzamento della telemedicina, dal potenziamento delle Reti oncologiche regionali“.

Ma ancora “il Fascicolo Sanitario Elettronico; il coinvolgimento dei medici di Medicina Generale, di farmacisti e infermieri di comunità per realizzare il collegamento e la continuità tra ospedale e territorio; l’accesso in tutto il Paese ai marker tumorali, i test genomici per meglio calibrare le terapie ed evitare che producano effetti avversi inutili, e poi dispositivi medici e diagnostici di ultima generazione; e la promozione della formazione dei caregiver. Queste proposte- esorta Mancuso- sono pronte per essere tradotte nei decreti attuativi che i cittadini attendono ed è compito delle istituzioni rilanciarle: 4 miliardi di euro saranno destinati per programmi di oncologia, con risorse dell’Europa, e 7 miliardi dal Pnrr. Sarà decisivo- ribadisce la presidente di Salute donna- distribuire con attenzione le risorse sulle macro patologie, altrimenti rischiamo di disperdere gli sforzi”. Infine, un passaggio sulla forza della rete costituita dalle 39 associazioni che hanno partecipato all’indagine di ‘La salute un bene da difendere’: “E’ l’unica piattaforma italiana- sottolinea in conclusione- che è riuscita a mettere insieme le associazioni, le aziende, tutti gli stakeholder che possono essere di grande aiuto per le istituzioni. Siamo pronti”.


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