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Parlamento francese vota per restituire 26 opere d’arte sottratte a Senegal e Benin

Il presidente francese Emmanuel Macron si è impegnato poco dopo la sua elezione nel 2017 a farsi carico della restituzione dei tesori culturali africani

Pubblicato:07-10-2020 14:48
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 20:01
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 di Tommaso Meo

ROMA – A più di cento anni di distanza alcune opere d’arte africane che si trovano in Francia potrebbero tornare ai loro proprietari originari. A Parigi l’Assemblea nazionale ha infatti votato all’unanimità per riconsegnare 26 oggetti, sottratti dai colonizzatori francesi a fine ‘800, a Senegal e Benin. Ora spetta al Senato ratificare la decisione.

I manufatti che se il testo sarà approvato la Francia si impegna a riconsegnare comprendono oggetti dal Tesoro di Behanzin, rubati nel 1892 durante il saccheggio del Palazzo di Abomey e che dovrebbero ora tornare in Benin. Tra le opere figura il trono del re Glele, uno dei manufatti africani di maggior valore tra gli oltre 70.000 conservati al museo Quai Branly-Jacques Chirac di Parigi.
Il Senegal dovrebbe riavere invece una spada e un fodero che sarebbero appartenuti a Omar Saidou Tall, capo militare e religioso nell’Africa occidentale, vissuto nel XIX secolo. Questi pezzi sono ancora ufficialmente detenuti dal Museo dell’esercito di Parigi, ma sono in prestito a lungo termine nella capitale senegalese Dakar dallo scorso novembre.
L’ex ministro della Cultura francese, Franck Riester, presente alla votazione in parlamento, ieri, ha detto che la restituzione dei manufatti fa parte di un “rafforzato desiderio di cooperazione” di Parigi con i due Paesi francofoni dell’Africa occidentale. Il presidente francese Emmanuel Macron si è impegnato poco dopo la sua elezione nel 2017 a farsi carico della restituzione dei tesori culturali africani. Il capo di Stato aveva detto di non poter accettare che “gran parte del patrimonio artistico dei Paesi africani sia tuttora in Francia”.
Il presidente del Benin, Patrice Talon, ha riconosciuto i passi fatti da Parigi ma si è detto non soddisfatto, criticando anche il fatto che si sia resa necessaria una legge ad hoc per restituire 26 oggetti.


Il mese scorso cinque attivisti erano stati processati a Parigi per aver tentato di trafugare un corredo funebre africano dal Quai Branly, nel tentativo di fare pressioni su Macron per restituire più oggetti all’Africa. Sarebbero almeno 90.000 le opere realizzate da artisti del continente ancora nei musei francesi.

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