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Naufragio a Lampedusa, almeno 13 morti e trenta dispersi

È accaduto quando l'imbarcazione carica di migranti era a poche miglia dalla costa dell'isola

Pubblicato:07-10-2019 06:11
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 15:47
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ROMA – Sono 22 i migranti tratti in salvo al largo di Lampedusa in un’operazione di soccorso dopo il ribaltamento di un barchino, coordinata dalla Capitaneria di Porto di Palermo, nella notte tra domenica e lunedì.

L’allarme è arrivato nella tarda serata di ieri: la centrale operativa della guardia costiera di Roma ha ricevuto diverse segnalazioni dal Centro unico di risposta di Palermo riguardanti un barchino con circa 50 migranti che hanno riferito di trovarsi nei pressi dell’isola delle Pelagie.

Immediate le attività di ricerca in mare con una motovedetta ‘Classe 300’ della guardia costiera di Lampedusa e un’unità della guardia di finanza che si trovava già in zona per pattugliamento. Poco dopo la mezzanotte l’avvistamento di un barchino sovraccarico di migranti a sei miglia da Lampedusa. I soccorritori, a quel punto, hanno avviato le manovre finalizzate al trasbordo ma le condizioni avverse del mare hanno provocato il ribaltamento del barchino. Guarda costiera e guardia di finanza sono riusciti a recuperare 22 persone.


Sale a 13 il numero di cadaveri recuperati dai soccorritori nelle acque di Lampedusa dopo il naufragio avvenuto nella notte. A bordo del barcone rovesciatosi a causa delle cattive condizioni del mare, secondo i testimoni del naufragio, ci sarebbero state circa cinquanta persone. Tra i dispersi anche otto bambini. La procura di Agrigento, guidata da Luigi Patronaggio, ha aperto un’inchiesta contro ignoti sull’accaduto.

“Il tempestivo intervento e l’abnegazione della Guardia Costiera e della Guardia di Finanza non hanno potuto impedire il naufragio di un barchino questa notte al largo di Lampedusa con circa 50 persone a bordo. Le ricerche dei dispersi, che hanno portato al salvataggio di 22 persone, sono ancora in corso e lasciano purtroppo presagire che il bilancio dei morti sia destinato a salire”. Lo scrive su Facebook la ministra dei Trasporti e Infrastrutture Paola De Micheli, sottolineando che “la perdita di vite umane in mare è una tragedia immane e una realtà inaccettabile che non possiamo sopportare. Siamo al fianco degli uomini dello Stato che in queste ore sono impegnati senza risparmio nelle difficili operazioni di ricerca e di salvataggio”, chiude.

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