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Roma, infuria la guerra degli scontrini e Marino grida al golpe: “Vogliono sovvertire il voto”

Insistenti le voci che vorrebbero il sindaco Ignazio Marino vicino a rassegnare le dimissioni nel mezzo delle polemiche per le spese di rappresentanza sostenute con la carta di credito del Comune

Pubblicato:07-10-2015 18:03
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 20:37

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I. MarinoROMA – “Stavolta ci sta pensando davvero“. È un mercoledì di passione in Campidoglio, dove si rincorrono insistenti le voci che vorrebbero il sindaco Ignazio Marino vicino a rassegnare le dimissioni nel mezzo delle polemiche per le spese di rappresentanza sostenute con la carta di credito del Comune: è giorno di Assemblea capitolina, ma consiglieri e addetti ai lavori sono impegnati in continue riunioni e capannelli tra il bar interno del palazzo e le stanze attigue all’aula Giulio Cesare. “Lo abbiamo visto molto provato”, raccontano, mentre altri sono più scettici su un potenziale abbandono del primo cittadino. Che però, secondo alcuni, potrebbe esserci. In Campidoglio, infatti, oggi è arrivato uno dei più quotati rappresentanti a Roma della volontà del premier che, dicono, avrebbe dato “la linea”. Da parte di alcuni esponenti dem ci sarebbe “imbarazzo” per alcune fatture “difficilmente giustificabili dal sindaco”, come si racconta nei corridoi del Campidoglio.

Secondo quanto si apprende, i ‘turbo-renziani’ vorrebbero far venire meno a Marino la ‘copertura’ politica di Matteo Orfini e smarcare totalmente il Partito democratico dalla difesa di un “sindaco ormai indifendibile”. E farlo da subito tramite i ‘suoi’ consiglieri comunali, spingendo Marino alle dimissioni prima del Giubileo, “perché dopo non avrebbe senso”, e lasciando all’Anno Santo il compito di far dimenticare polemiche e strascichi per poi andare al voto nel 2017, con tutto il tempo per trovare un candidato forte e mitigando il forte rischio di lasciare campo libero al Movimento Cinque Stelle o alla destra in caso di elezioni anticipate alla prossima primavera.

Ma Ignazio Marino non intende lasciare il Campidoglio e manda un messaggio chiaro a tutti quelli che vorrebbero le sue dimissioni: “Da due anni c’è il tentativo di sovvertire la scelta democratica dei cittadini. Io continuerò sulla strada del cambiamento e gli stessi cittadini giudicheranno”, dice il primo cittadino in una nota, dove rivendica la scelta di aver messo online tutte le spese di rappresentanza sostenute con la carta di credito del Comune di Roma a suo nome: “Una cosa è chiara. Sono stato io a mettere on line tutti gli atti di cui si parla in queste ore. Dopo gli anni opachi e neri è la mia amministrazione ad aver portato trasparenza. Faccio questo gesto per i romani, non per chi mi attacca. Ma ora voglio che Roma guardi avanti, guardi all’impegno per il Giubileo, ai cambiamenti necessari perché i cittadini vivano meglio in una città più moderna e accogliente. Guardo all’obiettivo giubilare, all’anno che si apre in anticipo l’8 dicembre e che si chiuderà a fine novembre del 2016. E’ una sfida che Roma, con lo sforzo di tutti i cittadini e con il concorso del governo, saprà vincere”.


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