NEWS:

Il Pd spinge sulle Unioni civili, presentato nuovo ddl con stepchild adoption

Sulle unioni civili è sfida aperta con gli alleati al Governo di Ncd

Pubblicato:07-10-2015 09:43
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 20:36

FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

ROMA – Il Pd forza la mano sulle unioni civili e, nonostante la contrarietà del gruppo alleato dei centristi di Ap-Ncd, mentre in aula sono in corso le votazioni sul ddl Boschi sulle riforme costituzionali, deposita in Senato un nuovo testo, che mantiene la contestata norma sulla ‘stepchild adoption’. A firmarlo, oltre alla relatrice Monica Cirinna’, tutti i componenti della commissione Giustizia, compresa l’area cattolica dei senatori Dem e il capogruppo in commissione Giuseppe Lumia.

unioni civili

A confermare che il testo è arrivato è Sergio Lo Giudice che spiega: “Il testo è ancora al ‘drafting’ ma oggi verrà annunciato. Si tratta di una proposta che ha come base di consenso l’area che lo scorso marzo voto’ il testo base Cirinnà. Parlo di Sel, M5s, ex 5 stelle, Psi e qualche senatore delle Autonomie. C’è quindi una maggioranza sul tema”. Lo Giudice aggiunge che ci sono dei leggeri aggiustamenti rispetto al testo attualmente all’esame della commissione Giustizia, bloccato da mesi, “ma nulla che stravolge l’impostazione iniziale”.


“Viene ripresa la formula premissiva delle unioni civili come ‘formazioni sociali specifiche’– continua Lo Giudice- vengono attenuati i riferimenti al matrimonio senza pero’ sparire perché ci atteniamo sempre al Codice civile per i diritti che riguardano le coppie, ad esempio la pensione di reversibilità. Una innovazione è che vengono esclusi i minorenni dalle unioni civili”. Resta invece la cosiddetta ‘stepchild adoption’, ossia l’adozione da parte di uno dei due componenti di una coppia del figlio, naturale o adottivo, del partner. E’ la norma che Ncd contesta animatamente sostenendo che apre la strada a quello che definiscono “utero in affitto”, ossia la maternità surrogata. Ieri Sacconi ha annunciato emendamenti Ap per renderlo ‘reato universale’ anche per chi va all’estero. Lo Giudice ‘stoppa’ la proposta: “Non se ne parla, è una discriminazione. La stessa Eugenia Roccella ieri ha detto che vi ricorrono per la maggior parte le coppie eterosessuali rispetto a quelle omosessuali“.

di Maria Carmela Fiumanò

Giornalista professionista

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it