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PESARO – Due gravissimi episodi hanno distrutto due famiglie a poche ore di distanza: sono avvenuti entrambi nelle Marche, ieri pomeriggio in provincia di Macerata, e nelle prime ore di oggi, nel pesarese, entrambi in piccoli paesi dove le comunità sono ancora sotto choc. Il bilancio è quello di una mamma assassinata, tre orfani minorenni, un padre 65enne e un ragazzo di 23 anni ricoverati in gravi condizioni.
Non è stato un litigio familiare come tanti, è finito in tragedia. Le urla in piena notte hanno svegliato i vicini di casa, a Saltara, località del comune di Colli al Metauro, in provincia di Pesaro e Urbino che, capita la gravità della situazione, hanno subito dato l’allarme. Purtroppo però, per la moglie, Ana Cristina Correia, 38enne di origine brasiliane, le numerose coltellate ricevute dal marito sono state fatali ed è morta durante il trasporto in eliambulanza all’ospedale Torrette ad Ancona. Il marito, un 54 impiegato come autista, è stato fermato dai Carabinieri con l’accusa di omicidio volontario aggravato e trattenuto in un primo momento nella caserma della compagnia di Fano. Attualmente si trova alla Casa Circondariale ‘Villa Fastiggi’ di Pesaro, in attesa dell’udienza di convalida dell’arresto.
Il femminicidio è avvenuto intorno alle 2 di mattina di oggi, sabato 7 settembre, nella casa dove la coppia, sposata dal 2010, viveva, sotto gli occhi impotenti dei tre figli, tutti minorenni, il più grande ha 14 anni. La famiglia si era da poco trasferita a Montemaggiore al Metauro, municipio di Colli al Metauro.
Da quanto risulta, la donna era andata via di casa proprio a causa delle ripetute violenze subite dal marito che si era premurato di denunciare l’abbandono del tetto coniugale il 2 settembre scorso. Rintracciata dai carabinieri, la donna aveva motivato la sua scelta dichiarando le violenze subite ma non aveva voluto presentare denuncia contro il marito. Nei confronti della vittima comunque era stato attivato il codice rosso dalla Procura di Pesaro, su segnalazione dei carabinieri. Ieri sera però, senza avvisare gli agenti, la donna era rientrata a casa, innescando la furia del marito, sotto gli occhi dei tre figli che hanno provato a soccorrere la madre e le cui grida hanno allertato i vicini.
Il 54enne ora fermato per omicidio volontario aggravato ha dei precedenti: nel 2004 era stato arrestato per droga nel 2004, nell’ambito di un’operazione della squadra mobile di Ascoli.
A precedere di poche ore questo episodio, sempre nelle Marche, una strage famigliare sfiorata a Macerata: nel pomeriggio di ieri, venerdì 6 settembre, Ivan Zamparini, un ragazzo di 23 anni, in preda ad un raptus, ha infierito contro se stesso con un coltello, e poi ha rivolto la sua furia sui genitori che hanno cercato di fermarlo.
È successo a Gagliole, paese della provincia maceratese, in pieno centro storico dove i vicini, che hanno subito chiamato il 112, raccontano di aver assistito alla scena scioccante del padre, sanguinante dall’addome, che tentava di fuggire da casa, inseguito per strada dal figlio con un coltello. Subito accorsi, i carabinieri sono riusciti a bloccare il ragazzo, in forte stato di agitazione, con estrema difficoltà e a fare in modo che il medico potesse sedarlo.
Le condizioni della madre, ricoverata nell’ospedale di Camerino, non sono gravi, solo alcune escoriazioni. Ad avere la peggio il marito, Terenzio Zamparini, 65 enne, carabiniere in pensione, che è stato trasportato in elioambulanza all’ospedale Torrette di Ancona con ferite multiple a torace e addome e sottoposto a un intervento d’urgenza. Ora l’uomo è in prognosi riservata. Gravi anche le condizioni del ragazzo, che si trova in terapia intensiva a Macerata per le lesioni che si è procurato alla trachea. Ivan Zamparini è comunque in arresto per tentato omicidio e sarà sottoposto ai test tossicologici.
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