Us Open, storico Sinner: è il primo italiano in finale

Il numero 1 del mondo ha battuto in tre set il britannico amico e compagno di doppio Jack Draper

Pubblicato:07-09-2024 08:09
Ultimo aggiornamento:07-09-2024 14:52
Autore:

sinner
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ROMA – Jannik, sei tu il primo. Sinner in finale agli Us Open, dove mai era arrivato un italiano. Il numero 1 del mondo ha battuto in tre set (7-5, 7-6, 6-2) il britannico amico e compagno di doppio Jack Draper, facendo così meglio di Corrado Barazzutti (1977) e Matteo Berrettini (2019), che sui campi di Flushing Meadows si erano fermati nelle semifinali. Donne comprese, di Flavia Pennetta nel 2015 invece l’unico successo azzurro in terra d’America.

Un Sinner implacabile, sotto gli occhi della fidanzata Anna Kalinskaya in tribuna, che nemmeno un dolore al polso destro ha fermato. E ha scritto un altro capitolo di storia.

L’ATTESA DI SINNER: “DOMANI SARÀ UN GIORNO SPECIALE”

Domani “sarà un giorno speciale”. Jannik Sinner fatica a nascondere la soddisfazione per il suo secondo appuntamento con la storia. Sono passati poco più di sette mesi dalla finale degli Australian Open, ma a certe emozioni non ci si abitua mai. Primo italiano a raggiungere la finale degli Us Open, sfiderà il ‘padrone di casa’ Taylor Fritz alla prima finale Slam della sua carriera.

È una bella sensazione– ha dichiarato il numero 1 del mondo nella conferenza riportata da supertennis.tv- Ho fatto tanti buoni risultati tra Melbourne e New York, ho passato tanti momenti positivi, tanti momenti di difficoltà, momenti non semplici. Tutte le finali, in qualsiasi torneo, sono speciali ma ovviamente quelle del Grande Slam sono diverse. Sono davvero contento di avere un’altra opportunità”.

La sfida in semifinale con Jack Draper, e il modo in cui è uscito da alcuni momenti di difficoltà, sono la dimostrazione della forza mentale che caratterizza il gioco di Sinner: “È stata una partita complicata– l’analisi del match con il tennista britannico- lui ha giocato benissimo, in particolare nei primi due set. Poi, con il passare dei minuti, è calato un po’ fisicamente; forse ha accusato anche un calo mentale visto che era sotto di due set a zero. Io ho cercato di stare lì mentalmente, ho provato a muoverlo e a pressarlo di più, ho cambiato un po’ le carte in tavola. Credo di aver gestito in modo intelligente le situazioni, posso essere contento di come è andata”.

Appena uscito dal campo, le telecamere del torneo lo hanno immortalato con il ghiaccio sul polso: “Il fisio in campo ha subito allentato la tensione– ha spiegato- e mi sono sentito subito bene. Vediamo domani, a freddo, ma sono tranquillo perché se fosse stata una cosa seria probabilmente avrei sentito subito sensazioni diverse“.

Dai dubbi del primo turno alla finale, Jannik ha analizzato il crescendo dei suoi Us Open: “Abbiamo iniziato il torneo senza troppe aspettative e l’abbiamo gestita giorno dopo giorno. Nel primo turno mi sono trovato subito sotto nel punteggio, ma pian piano, lavorando duramente in allenamento, ho cercato di ritrovare il ritmo, la fiducia nei mei colpi e le sensazioni migliori. Sono davvero felice di essere riuscito a farlo e di essere riuscito ad arrivare in fondo”.

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