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ROMA – Il Comitato promotore Expo Roma 2030 ha consegnato oggi a Parigi al segretario generale del BIE – Bureau International des Expositions, Dimitri Kerkentzes il dossier di candidatura di Roma per l’Expo del 2030. A presentare il documento il presidente del Comitato, Giampiero Massolo, in rappresentanza del Governo, il sottosegretario del ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, Manlio Di Stefano e il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri.
Il volume di 618 pagine contiene il progetto dettagliato per concorrere assieme ad altre 3 città (Busan, Odessa e Riyadh) ed è stato redatto da un team di professori e professionisti internazionali quali Ian Philion, Richard Burdett, Carlo Ratti, Italo Rota, Michele Costabile, Christian Iaione e Alessandro Mancini, solo per citarne alcuni, che hanno collaborato con le Università romane e le Istituzioni locali e nazionali, sotto la guida dell’architetto Matteo Gatto, già Chief architect e direttore della Visitor experience di Expo Milano 2015. Il volume è diviso in 21 capitoli, 14 obbligatori e 7 aggiuntivi, e si può riassumere in cinque parti fondamentali (le regole del Bie non permettono che il dossier venga ancora reso noto nella sua interezza).
Una manifestazione tangibile del tema di Expo 2030 Roma saranno i Padiglioni Tematici permanenti, ognuno dei quali celebrerà a suo modo un aspetto di Persone e Territori. Questi Padiglioni non popoleranno solo il sito espositivo di Tor Vergata, ma funzioneranno anche da collegamento tra l’Expo e la città di Roma. In tal senso, il Padiglione Teaser di Expo ai Fori Imperiali fungerà da portale per Expo 2030 Roma, compiendo un atto di rigenerazione urbana in pieno centro cittadino; il Padiglione Ecosistema 0.0 avrà una funzione espositiva e al contempo sistemica, rendendo possibile il funzionamento dell’ecosistema dell’evento; il Padiglione Pale Blue Dot esplorerà la natura del nostro “piccolo mondo” circoscritto e le forme tangibili e sostenibili del nostro vivere insieme nel nostro presente immediato; il Padiglione All together/Alt together, posto presso le Vele di Calatrava, sarà composto da due grandi arene che raccoglieranno i sogni e le future aspirazioni di 8 miliardi di persone, mettendole a confronto su possibili scenari e soluzioni; il Padiglione Roomscape – 100 stanze per 10.000 anni di storia – racconterà la storia dell’umanità e dell’interazione fra Persone e Territori attraverso una sequenza di stanze, nei pressi dei ritrovamenti.
Expo 2030 Roma sarà un’Expo che uscirà dai confini del proprio sito e non sarà limitata nel tempo e nello spazio, ma sarà costruita Together/Insieme alle Persone. Si prevede la connessione emozionale del sito con il centro storico della città attraverso il Padiglione Teaser ai Fori Imperiali, dal quale partirà un percorso verde esperienziale che attraverserà il Parco dell’Appia Antica fino al sito di Tor Vergata.
I Padiglioni espositivi sono il centro e il cuore pulsante del masterplan e sono costituiti dai Padiglioni Nazionali, dai Padiglioni Tematici e dai Padiglioni Non Ufficiali dedicati a Organizzazioni internazionali e aziende partner. I lotti appositamente pensati per questi Padiglioni sono stati progettati in modo da garantire ai partecipanti la massima libertà di disegno. La strategia alla base della costruzione dei Padiglioni è basata sul principio di circolarità, per garantire la sostenibilità generale dell’evento, progettando l’Expo e il post-Expo contemporaneamente, con la possibilità di lasciare il proprio contributo anche per gli anni futuri. Tra i progetti più significativi presenti nel dossier c’è la strategia energetica che sarà introdotta per Expo e il suo post, offrendo un’opportunità di decarbonizzazione al contesto di Tor Vergata ed al quadrante Sud-Est della Capitale. Sarà creato il grande Parco Solare Expo con una superficie fotovoltaica di circa 150.000 mq ed una capacità produttiva di picco di circa 36 MWp.
Partecipanti e presenze attese:
Per Expo 2030 Roma si stima la partecipazione di circa 150 nazioni diverse, più di circa una trentina tra Organizzazioni locali/internazionali e partner aziendali. Una vasta partecipazione di pubblico è prevista per Expo 2030 Roma, stimata intorno a 23,6 milioni di visitatori (di cui 55,4% italiani e 44,6% stranieri). Tenendo conto anche delle presenze ripetute, quest’affluenza dovrebbe generare oltre 30 milioni di presenze (di cui 59,2% italiani e 40,8 stranieri). Il periodo scelto è stato selezionato per avere una buona probabilità di poter raggiungere tale obiettivo di più di 30 milioni di presenze all’Expo – con una media giornaliera stimata di 165.000 visitatori e un giorno di punta che vedrà circa 275.000 visitatori. L’Italia è già una delle mete turistiche più gettonate tanto da classificarsi al quinto posto per numero di visitatori e presenze alberghiere al mondo. Roma è una città amata in tutto il mondo per le sue straordinarie attrazioni storico culturali e può vantare una capacità gestionale di traffico turistico che la colloca tra i maggiori hub mondiali. Il sistema aeroportuale romano ha raggiunto nel 2019 (dato pre Covid) il record complessivo di 49,4 milioni di passeggeri annui. L’aeroporto di Fiumicino negli ultimi cinque anni ha ottenuto per ben 4 volte il titolo di miglior aeroporto europeo, il nuovo molo inaugurato a maggio 2022 ha incrementato la capacità di 6 milioni di passeggeri l’anno ed è previsto uno sviluppo sostenibile dello scalo per accogliere fino a 100 milioni di passeggeri l’anno come previsto dal Governo nel Def. A questo si aggiunge una grande capacità attrattiva via mare: il porto di Civitavecchia è infatti il secondo scalo crocieristico d’Europa, primo in Italia, con un record di oltre 2,7 milioni di transiti nel 2019 (dato pre Covid).
I primati di Roma e del Lazio:
La forza di Roma è nella sua storia: una città con quasi 3.000 anni di storia, che si è rigenerata mille volte conquistando e facendosi conquistare. Ma anche nel suo territorio: è il primo comune agricolo europeo e l’unica metropoli europea che abbia accesso al mare. Infine, l’unicità di Roma è nelle sue genti: è stata la prima città nella storia a raggiungere il milione di abitanti, ed oggi è l’epitome di un’eterna rigenerazione che l’ha trasformata in un melting pot, visto che il 25% degli abitanti di Roma sono o stranieri o italiani figli di stranieri.
Il Lazio è un vero e proprio ecosistema della conoscenza e dell’innovazione dato che è la seconda regione per Pil in Italia e la seconda per concentrazione di multinazionali. Inoltre, la regione ospita le sedi di centri di eccellenza nella ricerca come Cnr, Enea, Ispr, Iss, Aifa e, recentemente, il progetto internazionale Dtt per la fusione nucleare presso il centro ricerche Enea di Frascati. Il Lazio ha un’altissima specializzazione produttiva nei settori di alta tecnologia, con il 6,6% degli occupati nei settori manufatturieri ad alta specializzazione tecnologica, ed è la prima regione italiana per numero di università, con 13 degli 87 atenei nazionali, di cui, solamente a Roma, se ne contano ben 11.
Un ulteriore punto di forza è infine il polo europeo dell’alimentare green: il nuovo Centro Agroalimentare Roma (Car) che, con nuove postazioni in un parco naturalistico di 200 ettari, sarà uno dei più importanti mercati ortofrutticoli al pari di Parigi e Barcellona. In base a dati Unesco, il Lazio ospita il 50% del patrimonio storico e artistico italiano. Tuttavia, Roma non è solamente cultura e monumenti ma è anche sede di uno straordinario fermento sociale, con una moltitudine di associazioni culturali e 337 organizzazioni non governative che vanno dalla solidarietà all’assistenza, dall’educazione alla promozione dell’alfabetizzazione tecnologica, dal settore agroalimentare alla promozione della difesa ambientale.
Ricettività:
Alla fine del 2021, Roma e la sua area metropolitana potevano far affidamento su un totale di 11.120 strutture ricettive (contando sia gli alberghi che gli alloggi alternativi), con la possibilità di ospitare 164.153 pernottamenti nei due tipi di strutture. Il settore alberghiero ospita il 53% dei pernottamenti in 890 alberghi, mentre il segmento degli alloggi alternativi copre il restante 47% con le sue 10.230 strutture. Gli anni dal 2015 al 2020 hanno registrato un incremento dei flussi turistici nel complesso degli esercizi ricettivi di Roma Capitale, sia in termini di arrivi sia in termini di presenze. In tale periodo, infatti, gli arrivi sono aumentati del 39,5%, mentre le presenze del 36,9%. Tra il 2014 e il 2021 l’offerta ricettiva della Capitale è aumentata costantemente nel tempo per fermarsi solo nel 2021 a causa del Covid. Il Cagr nel periodo di riferimento – guardando al numero delle strutture – è stato del 10%, con una variazione totale in termini assoluti del +95%. Questa crescita si è ovviamente tradotta in aumento sostanziale anche dei posti letto, passati dai circa 145.000 del 2014 agli oltre 167.000 del 2021, per una crescita composta annua dell’1,8%. Grazie agli interventi specificamente progettati per il settore della ricettività, il numero dei posti letto nella Capitale sfiorerà le 200.000 unità nel 2030.
Scuole e volontariato:
In Italia si registra la presenza di 5,5 milioni di volontari, un patrimonio importante che esprime un forte desiderio di partecipazione e di impegno civico. Possiamo stimare il numero di volontari necessari per Expo 2030 Roma, su un’affluenza totale ipotizzata di 30 milioni di persone, ipotizzando una distribuzione lineare sui 6 mesi (183 giorni / 2 turni al giorno / 14 giorni per turno), di circa 19.000 presenze di volontari per l’intero periodo di apertura dell’Expo. Il fabbisogno totale dell’Area Servizi Medici è invece di 1.373 volontari per l’intero periodo di apertura dell’Expo. Si prevede che almeno 3 milioni di studenti provenienti da scuole e università italiane e internazionali visiteranno l’Esposizione Universale di Roma. Gli studenti delle scuole della Regione Lazio ammontano a 714.540. Gli studenti iscritti alle università della regione sono invece 241.847.
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