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L’ambasciatore brasiliano Helio Ramos: “Sia il bicentenario della pace”

La cerimonia per l'anniversario nella sede della rappresentanza diplomatica in Italia a poche settimane dalle elezioni

Pubblicato:07-09-2022 18:15
Ultimo aggiornamento:07-09-2022 18:15
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ROMA – “Oggi celebriamo il Brasile di tutti, senza distinzione di origine, costumi o credo, che accoglie a braccia aperte”. Un Paese, con una vocazione “alla pace nelle relazioni internazionali”, come testimoniato dal fatto che quello sudamericano “è forse l’unico Stato al mondo ad avere un diplomatico come eroe nazionale, il barone di Rio Branco”, José Maria da Silva Paranhos Júnior. L’ambasciatore del Brasile in Italia Helio Ramos pronuncia queste parole dal Palazzo Pamphili di piazza Navona in occasione del bicentenario dell’indipendenza dal Portogallo, proclamata il 7 settembre 1822.

“IL BRASILE NON HA SOLO 200 ANNI, MA ANCHE IL TEMPO DELLE SUE POPOLAZIONI AUTOCTONE”

Il diplomatico si rivolge a una numerosa platea di rappresentanti istituzionali e diplomatici da tutto il mondo. Ai lati della sala che ospita l’evento, quattro stand dedicati ad altrettante prelibatezze della vasta produzione gastronomica e agricola brasiliana: il frutto amazzonico dell’Acai, i vini bianchi e rossi, Chardonnay e Tempranillo, fra gli altri, la tapioca e poi la Cachaca, distillato del succo di acqua da zucchero da bere con ghiaccio e lime.
Il clima è di festa ma l’ambasciatore rifugge la “seduzione delle ricorrenze”, che “tende a semplificare, o ridurre, processi che, in realtà, sono molto più complessi e lontani” e decide di rendere omaggio ai popoli originari, perchè è giusto ricordare che “il Brasile non ha solo 200 anni, ma anche il tempo delle sue popolazioni autoctone”.
Ramos sottolinea anche il legame con l’Italia, testimoniato dal “contributo” degli immigrati di tutto il mondo ma in particolare italiani nella costruzione del Brasile, dove vivono oggi “30 milioni di oriundi” con origini del nostro Paese. L’ambasciatore ricorda anche quando il Brasile “ha teso la mano ai fratelli italiani nella lotta per la libertà e la democrazia nella Seconda guerra mondiale, inviando 25mila uomini e donne brasiliani sui campi di battaglia della Toscana e dell’Emilia Romagna“.

TRA MENO DI UN MESE LE ELEZIONI, CON LA SFIDA TRA LULA E BOLSONARO

Non da ultimo, il diplomatico cita “la partecipazione decisiva del Brasile”, il Paese con il più alto tasso di biodiversità al mondo, “alla creazione del concetto di sviluppo sostenibile e ai più importanti processi negoziali a riguardo che hanno avuto inizio con la Conferenza delle Nazioni Unite sull’ambiente e lo sviluppo, tenutasi a Rio de Janeiro, nel 1992“.
Tra meno di un mese, il 2 ottobre, in Brasile si vota per le elezioni generali. Il candidato di opposizione ed ex capo di Stato Luiz Inácio Lula da Silva sfiderà il presidente in carica Jair Bolsonaro, che cerca un secondo mandato. La politica non trova spazio nel discorso dell’ambasciatore, che lancia un appello che suona come un augurio per il futuro al di là delle logiche di partito e le polemiche che stanno precedendo il voto. “Ricordando’ e ‘non dimenticando'”, scandisce Ramos, “sicuramente comporremo un’identità nazionale brasiliana, la nostra, che ci renda orgogliosi e che rifletta, come mi auguro, una società più giusta, meno disuguale, veramente onnicomprensiva, fiera delle proprie virtù e coraggiosa per affrontare le pecche e le imperfezioni del proprio passato”.


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