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Paglia (Si) dice ‘no’ a rigassificatori e trivelle, “Pericolosi e dannosi, puntare su fotovoltaico ed eolico”

Il candidato di Si-Verdi in Emilia-Romagna boccia gli impianti per aumentare la disponibilità di gas a Ravenna e Piombino

Pubblicato:07-09-2022 17:22
Ultimo aggiornamento:07-09-2022 17:22

candidato sinistra italiana
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RAVENNA- “Pericoloso” il primo, “dannoso per gli italiani” il secondo. Giovanni Paglia, candidato in Emilia-Romagna per le politiche del 25 settembre per Sinistra italiana-Verdi e responsabile nazionale economia Si, spiega alla Dire la posizione contraria all’arrivo delle navi-rigassificatore a Piombino, in provincia di Livorno, e a Ravenna. Nel primo caso la spiegazione è presto data: “Non è il luogo adatto per motivi di sicurezza”. Mentre a Ravenna la situazione è in parte diversa: la nave in questo caso “non è ancorata alla città, ma parzialmente al largo”. A circa 8,5 chilomentri dalla costa. Insomma è una “via intermedia anche perché entrerà in funzione a fine 2024“, quando, scongiuri a parte, argomenta, l’emergenza dovrebbe essere finita. Non solo: “Rimarrà in funzione per 25 anni”. Insomma, l’infrastruttura ravennate “non ha niente a che fare con l’emergenza attuale e per noi, invece che risolvere il problema delle bollette, condanna gli italiani a comprare un prodotto inquinante e costoso per 25 anni e con riflessi negativi anche sul costo dell’energia”. Senza dimenticare, chiosa Paglia, che Ravenna ha già “molti impianti pericolosi, a rischio di grosso incidente” e le conseguenze negative per l’economia locale, in particolare turismo e pesca. Insomma, tira le fila Paglia, “non ne sentiamo proprio il bisogno. Non entra in funzione prima di due anni e resterà in funzione per 25 anni”.

“A RAVENNA C’È IL PROGETTO DEL GRANDE PARCO EOLICO OFFSHORE, PARTIAMO DA QUELLO”

Paglia spiega poi di non sentire nemmeno il bisogno di nuove estrazioni di gas in alto Adriatico. “Non capisco perché tutta questa passione per nuove estrazioni, la cui capacità di soddisfare il fabbisogno energetico è tutta da dimostrare, e perché non si mette la stessa energia per fotovoltaico ed eolico”. A Ravenna c’è il progetto di un grande parco offshore, sottolinea Paglia, “perché non si parte da quello? Perché non si investono capitali pubblici se l’impresa è in difficoltà?”. La convinzione del responsabile nazionale economia Si è che ci sia “più da guadagnare in termini di filiera, sia di sviluppo industriale, sia di qualità ambientale, sia di sicurezza energetica”. E chi lo dice, conclude, che sia “più semplice e veloce trovare un nuovo giacimento ed estrarre, piuttosto che mettere il solare su tutti i tetti italiani?“.


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