NEWS:

Il Tar rigetta i ricorsi di Anica e Anec contro l’Antitrust: sulle arene estive fu boicottaggio

Carocci, presidente dell'associazione Piccolo America: "Speriamo questa ulteriore conferma del Tribunale rappresenti la conclusione di un conflitto senza precedenti nel settore"

Pubblicato:07-09-2021 15:11
Ultimo aggiornamento:07-09-2021 15:11
Autore:

FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

ROMA – “Oggi il Tar del Lazio ha pubblicato la sentenza con cui rigetta integralmente i ricorsi presentati da Anica, Anec Nazionale e Anec Lazio a settembre 2020 contro l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, confermando le misure cautelari disposte per contrastare l’attività di boicottaggio nei confronti delle arene estive gratuite per le stagioni 2018, 2019 e 2020“. Lo annuncia in una nota Valerio Carocci, presidente dell’associazione Piccolo America.

“Il Tar- spiega Carocci- ha confermato l’esistenza delle condotte denunciate nel 2020 dall’associazione Piccolo America, difesa dall’avvocato Claudio Giangiacomo, assieme ad altri operatori culturali di tutto il territorio nazionale, rilevando espressamente che emergono prove sufficienti a dimostrare l’esistenza di un boicottaggio trasversale contro le arene gratuite. Ricordiamo che proprio grazie all’intervento dell’Agcm nel luglio 2020 fu sbloccata la concessione dei film usciti dal circuito di sale e arene con ingresso a pagamento, come del resto abbiamo ottenuto senza problemi i titoli per l’estate 2021, negati nelle annualità precedenti. Tutti film, ovviamente, ottenuti sempre a fronte del pagamento di un prezzo concordato con i distributori e coerente con il loro valore di mercato“.

La sentenza di oggi, inoltre, così ancora il presidente del Piccolo America, “riconosce come corrette le valutazioni dell’Antitrust in merito alla natura dei provvedimenti posti in essere dalle associazioni di imprese (Anica, Anec e Anec Lazio), sia sulla rilevanza del mercato, sia sulla riconducibilità dell’attività delle arene gratuite nell’ambito del mercato della proiezione cinematografica, ‘costituendone una porzione, pur peculiare’. Si legge nella sentenza: ‘Dalla documentazione versata in atti e acquisita durante l’istruttoria svolta dall’Autorità, è emerso come la condotta contestata sia consistita nella adozione di criteri tesi a regolare e a influenzare il rilascio delle licenze per le proiezioni cinematografiche da parte delle case di distribuzione alle arene, nonché a ostacolare l’approvvigionamento dei film dal 2018 sino all’epoca del ricorso introduttivo. […] Ne consegue l’emersione di una evidente azione concertata di direzione (in questo caso imputabile ad Anica), non potendosi dunque seguire l’argomentazione difensiva di parte ricorrente secondo cui si trattava solo di direttive sporadiche prive di effetto pregiudizievole'”.


E ancora, sulla stagione estiva 2020, ricorda Carocci, “sbloccata in extremis dall’intervento dell’Antitrust: ‘Uguali considerazioni possono valere anche con riferimento alla prova del boicottaggio collettivo operato per la stagione 2020, ove l’esistenza di una direzione dall’alto limitativa dell’azione delle arene gratuite è chiaramente evincibile dalle comunicazioni di taluni distributori, i quali invitano il denunciante a prendere accordi direttamente con l’associazione rappresentativa (ammettendo di non poter allo stato consentire il rilascio delle licenze)'”.

Infine, sul ruolo di Anec e Anec Lazio, la nota riporta ancora la sentenza del Tar: “‘Devono poi essere disattese le doglianze specificamente proposte da Anec e Anec Lazio, le quali assumono di non essere coinvolte nell’intesa sanzionata, non sussistendo prove a loro carico. […] deve però osservarsi come dagli atti del procedimento, e nei limiti del quadro probatorio richiesto in sede cautelare, emergono prove sufficienti a dedurre il detto coinvolgimento tramite un boicottaggio posto in essere anche ‘trasversalmente’ (e cioè sul piano paritetico della relazione esercenti-cinema) ai danni delle arene gratuite'”.

 Queste le considerazioni dell’associazione Piccolo America: “Viviamo un momento di enorme crisi e difficoltà per il settore culturale in generale. Proprio per questo motivo, la scorsa estate avevamo deciso di non tornare più sul tema, sperando che l’intervento dell’Antitrust bastasse a dare il via a una riflessione collettiva, profonda e propositiva nell’industria cinematografica. Così non è stato. Tante energie sono state usate in una battaglia legale che non può che aver logorato entrambe le parti. Pertanto, speriamo che questa ulteriore conferma del Tribunale, intervenuto su richiesta di Anica, Anec e Anec Lazio, rappresenti la conclusione di un conflitto senza precedenti nel settore. Abbiamo bisogno di dialogo e unità, di ascolto degli esercenti indipendenti, come degli stessi distributori. Sperando che questa storia si possa ritenere conclusa- chiude così Carocci- torniamo a lavorare per l’inaugurazione del Cinema Troisi“.

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it