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Papa Francesco: “Ridurre le disuguaglianze, serve un nuovo ordine economico”

"Anche oggi, purtroppo, in tante situazioni, l’uomo non è il custode della terra ma un tiranno sfruttatore"

Pubblicato:07-09-2018 08:50
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 13:31
Autore:

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ROMA – “Aiutiamoci a sviluppare la solidarietà ed a realizzare un nuovo ordine economico che non generi più scarti arricchendo l’agire economico con l’attenzione ai poveri e alla diminuzione delle disuguaglianze. Abbiamo bisogno di coraggio e di geniale creatività”. Lo afferma Papa Francesco nell’intervista pubblicata da ‘Il Sole 24 Ore’.

“Lavorare fa bene perché è legato alla dignità della persona, alla sua capacità di assumere responsabilità per se e per altri. È meglio lavorare che vivere nell’ozio. Il lavoro dà soddisfazione, crea le condizioni per la progettualità personale. Guadagnarsi il pane è un sano motivo di orgoglio; certamente comporta anche fatica ma ci aiuta a conservare un sano senso della realtà ed educa ad affrontare la vita. La persona che mantiene se stessa e la sua famiglia con il proprio lavoro – prosegue il Papa – sviluppa la sua dignità; il lavoro crea dignità, i sussidi, quando non legati al preciso obiettivo di ridare lavoro e occupazione, creano dipendenza e deresponsabilizzano”.

“C’è ancora molto da fare per ridurre comportamenti e scelte che non rispettano l’ambiente e la terra. Stiamo pagando il prezzo di uno sfruttamento della terra che dura da molti anni. Anche oggi, purtroppo, in tante situazioni, l’uomo non è il custode della terra ma un tiranno sfruttatore. Ci sono però segnali di nuove attenzioni verso l’ambiente – sottolinea Francesco -; è una mentalità che gradatamente viene condivisa da un numero sempre maggiore di Paesi”.


“E’ un percorso che ha bisogno di una cura particolare perché è necessario passare da una descrizione dei sintomi, al riconoscimento della radice umana della crisi ecologica, dall’attenzione all’ambiente ad una ecologia integrale, da un’idea di onnipotenza alla consapevolezza della limitatezza delle risorse. Il punto nodale è che parlare di ambiente significa sempre anche parlare dell’uomo: degrado ambientale e degrado umano vanno di pari passi. Anzi le conseguenze della violazione del creato sono spesso fatte pagare solo ai poveri”.

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