ROMA – “Barbuda è ridotta a un cumulo di macerie“. Questo, in sintesi, il bilancio reso dal primo ministro di Antigua e Barbuda Gaston Browne, dopo il devastante passaggio dell’uragano Irma sull’isola Caraibica: come riferisce anche la Cnn, non solo il 90% dell’isola è andato distrutto, ma ci sono stati anche dei morti: ben 3, tra cui un bambino di 2 anni.
“E’ un disastro totale, le abitazioni sono state tutte danneggiate”, ha proseguito Browne, spiegando che la furia del vento ha colpito anche gli edifici del governo, portato via i tetti delle case, e provocato un blackout elettrico e nelle comunicazioni. I residenti, circa 1.800, sono rimasti anche senza acqua.
Anche Saint Barts e Saint Martin hanno riportato danni gravi, e su quest’ultima isola a perdere la vita sono stati addirittura in 8, mentre i feriti risultano 21. Ora Irma, valutato di categoria 5 dal Centro per gli uragani statunitense, quella massima, punta verso Porto Rico la Repubblica Dominicana e Cuba. Previsto l’arrivo nel fine settimana in Florida, dove il presidente Donald Trump ha già proclamato lo stato di emergenza.
di Alessandra Fabbretti, giornalista
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