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#PizzaUnesco, ieri apertura di Napoli Pizza Village

Ottavia Ricci: "E' certo un fattore di economia, occupazione e sviluppo per il made in Naples"

Pubblicato:07-09-2016 11:30
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 09:02

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pizzaNAPOLI – Pizza e Mandolino: da stereotipo culturale ad archetipo della napoletanità, binomio ‘sacro’ della nostra tradizione nel mondo. Il termine ‘pizza’ è la parola italiana più usata nel mondo- ha ricordato Alfonso Pecoraro Scanio– e d’altra parte non esiste cantante lirico di fama internazionale che non abbia introdotto nel suo repertorio la grande canzone napoletana. Analoghe note e considerazioni dagli ospiti di ieri sera al convegno di apertura di Napoli Pizza Village 2016 organizzato da #pizzaunesco, la storica petizione promossa da Alfonso Pecoraro Scanio con la sua Fondazione UniVerde per inserire l’antica arte dei pizzaiuoli napoletani fra i beni immateriali dell’umanità dell’Unesco. Una decisione che arriverà fra poco più di un anno. Il tempo giusto- è stato detto ieri sera- per favorire con sempre nuove iniziative la grande corsa di questa candidatura tutta italiana.

Perché la pizza- ha sottolineato Ottavia Ricci del ministero per i Beni culturali- è certo un fattore di economia, occupazione e sviluppo per il made in Naples, ma non dobbiamo dimenticare mai gli aspetti culturali legati alla nostra tradizione, non meno della grande musica napoletana. Tanto che dal palco di #pizzaunesco è partita ieri sera l’idea di organizzare un evento analogo, a base di pizza e mandolini, prossimamente in Germania. Un successo assicurato, basti considerare quanto ha affermato un entusiasta assessore alla Cultura del comune di Napoli, Nino Daniele, che proprio dal palco di #pizzaunesco ha annunciato il sold out delle strutture ricettive partenopee: tutto esaurito in occasione del Npv, divenuto ormai- ha detto- uno fra i più grandi eventi popolari in Europa.

Anche perché in un mondo che sta riscrivendo le relazioni fra i popoli e i rapporti con la natura- ha affermato dal canto suo l’assessore comunale alle attività produttive Enrico Panini– non può che essere centrale il ruolo di una città come Napoli, dove creatività ed innovazione sono da sempre un dato quotidiano, ha aggiunto Panini, che ha inteso esprimere un pubblico ringraziamento per il successo della petizione ad Alfonso Pecoraro Scanio. Non meno sentito il ringraziamento di Leonardo Massa, direttore artistico dell’Accademia Mandolinistica Napoletana, che ha ricordato come fu proprio per volontà dell’allora ministro Pecoraro Scanio che fu istituita al Conservatorio di Napoli la cattedra di Mandolino, mentre sulle origini linguistiche del termine “pizza” si è soffermato il prorettore della Federico II Artuto De Vivo, che fa risalire la parola ad un connubio fra cultura greca e longobarda.


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Con pizza e mandolino che da stereotipo diventano archetipo della grande tradizione culturale partenopea. Altro primato, altro ‘unicum’ per Napoli. Ed è per questo che “non è possibile fare una buona pizza- ha detto il maestro pizzaiuolo Gino Sorbillo– se non si hanno testa, cuore e memoria”. Accompagnati dalle melodie del quartetto di musicisti della Accademia Mandolinistica Napoletana, e moderati dal giornalista del Mattino Luciano Pignataro, i relatori hanno incuriosito e sollecitato il vasto pubblico presente all’incontro, mentre in conclusione veniva lanciata da Pecoraro Scanio l’idea di istituire fin dalla prossima stagione nelle principali pizzerie partenopee le serate a tema sul mandolino, per riproporre il binomio vincente della napoletanità. Un archetipo, appunto. Oltre ogni stereotipo, conclude la Fondazione Univerde.

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