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Bambino tolto alla mamma nel lodigiano, la denuncia: “Disattese linee guida, c’è una lobby contro le madri”

Alla Camera la deputata Veronica GIannone fa il punto dopo l'ultimo caso che arriva dal lodigiano: "Servono regole precise sui prelievi forzosi di minori"

Pubblicato:07-07-2022 20:33
Ultimo aggiornamento:07-07-2022 20:33
Autore:

veronica giannone
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di Laura Monti

ROMA – “Serve una riforma concreta che metta in campo regole precise sui prelievi forzosi di minori, che avvengono sempre di più nel nostro Paese a seguito di provvedimenti giudiziari”. Lo ha detto oggi la deputata Veronica Giannone, nel corso della conferenza stampa alla Camera organizzata all’indomani del prelevamento forzoso del figlio di mamma Deborah, nel lodigiano. “Questi prelievi– ha aggiunto- non dovrebbero mai avvenire in modo traumatico e forzoso per i bambini, e lo dicono anche le linee guida dei servizi sociali. Ma quello che dovrebbe avvenire viene totalmente disatteso”.

IL DRAMMATICO RACCONTO DELLA MAMMA

A dimostrarlo ci sarebbe anche il prelevamento del figlio di Deborah, avvenuto mentre il bambino, di nove anni, aspettava la mamma fuori dal palazzo del Comune, dove la donna era stata convocata dal Sindaco per restituire le chiavi dell’alloggio popolare dove risiedeva la madre morta pochi giorni prima.
“L’ho lasciato con una mia amica dicendogli ‘Dopo andiamo a fare colazione tutti insieme’. Appena arrivata, mi sono trovata il Sindaco e il comandante della Polizia locale, mi iniziano a parlare del più e del meno. Io rispondo, perché sono persone che mi hanno vista crescere. Mi chiedono come sta il bambino, come va a scuola. Poi a un certo punto sono entrate delle persone e lì ho capito cosa stava succedendo. Ho iniziato a chiedere di uscire e loro mi prendevano per le braccia dicendomi che dovevano leggere il decreto. È andata avanti un bel po’. Ho chiamato il mio legale, ho chiesto in diretta su Facebook di farmi uscire. Sapendo che c’era la mia amica di sotto, mi sono affacciata alla finestra chiedendo aiuto. Hanno depositato che ho tentato di togliermi la vita. Ma io volevo uscire. È arrivato il mio medico di base, l’unico con un po’ di umanità, che mi ha visitata e ha detto loro che ero lucida e stavo benissimo. Solo allora mi hanno fatta uscire, dopo due ore. Io mi sono sempre impegnata per mantenere da sola i miei figli e per far avere un rapporto con il padre e adesso mi sento tradita e umiliata”. È la testimonianza di Deborah, presente in conferenza stampa insieme alla sua avvocata Donatella Bussolati, che ha definito le modalità del prelievo “assolutamente disumane”.


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“Lo Stato si deve vergognare”, ha commentato l’onorevole Stefania Ascari. “Non si trattano le persone in questo modo. Una mamma condotta con l’inganno in quella che dovrebbe essere la casa di tutti i cittadini, il Comune, e che viene stata trattenuta contro la sua volontà. Continuiamo a ricevere centinaia di denunce di mamme accusate di Pas, una teoria ascientifica e che colpevolizza le madri per il rifiuto dei padri violenti. È giusto pretendere di far vedere a un bambino il padre maltrattante, abusante?”. Ascari ha poi citato il caso di Giada Giunti, altra mamma “alienante” che “da anni lotta per avere giustizia, per riabbracciare il suo bambino”.

SERVE UNA SOLUZIONE NORMATIVA DEFINITIVA

E della necessità di “una soluzione normativa definita” ha parlato anche l’onorevole Laura Boldrini, intervenuta con un videomessaggio. “Lo Stato deve intervenire, perché quanto accaduto recentemente riporta l’attenzione a una pratica gravissima ancora attuata, la sottrazione di minori a con l’utilizzo della forza e il tema dell’alienazione parentale. Una teoria- ha ricordato- senza alcun valore, come detto dall’Oms, dall’Istituto superiore di sanità e dall’Ordine degli psicologi”.

“Il tema va affrontato in maniera frontale- le ha fatto eco l’onorevole Rossella Muroni- In questi palazzi esiste una lobby trasversale che ha fatto dell’attacco alle madri un’ideologia vera, che attraversa tutte le forze politiche. C’è un problema serissimo all’interno delle istituzioni, che rende questo tema taboo. Basti pensare che esiste un disegno di legge al Senato per riconoscere la Pas. Pensavamo di esserci liberate della questione accantonando il disegno di legge, ma sono riusciti a farlo diventare una realtà nei Tribunali”, ha concluso.

IL MONITORAGGIO DEI BAMBINI ALLONTANATI

Alla conferenza ha partecipato anche la deputata Maria Teresa Bellucci che ha sottolineato la necessità di un “monitoraggio nazionale che ci dia con esattezza il numero dei minori allontanati, il nome, la motivazione dell’allontanamento, il percorso previsto. Al momento non esiste niente di tutto ciò”.
“Quale ctu o giudice può pensare che un bambino stia meglio in una casa famiglia dopo essere stato strappato dalla madre?”, ha chiesto la deputata Doriana Sarli. “Quello che viene fuori da queste vicende è che i bambini non vengono né rispettati né tutelati”, ha concluso.

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